Domenica In: il dolore di Paola Perego, il ricordo di Paolo Villaggio

La concorrente di Ballando ricorda il periodo degli attacchi di panico, la morte del padre e quella di zio Paolo, mentre Elisabetta Villaggio parla del padre

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Al via una nuova puntata di Domenica In, il talk show condotto da Mara Venier che oggi, domenica 5 novembre, ospita in studio Alessia Marcuzzi e il coreografo Luca Tommassini, impegnati con le prove della seconda puntata di Boomerissima; Paola Perego, tra i protagonisti dell’edizione 2023 di Ballando con le stelle, si racconta tra carriera e vita privata; in studio anche Elisabetta Villaggio, figlia del noto e compianto attore Paolo Villaggio, e Claudia Koll, ex attrice che attualmente dedica il suo tempo all’assistenza dei senza tetto tramite la sua associazione benefica "Le Opere del Padre". Con loro, Tullio Solenghi e Massimo Lopez si collegano dal Teatro Martinetti di Garlasco, in provincia di Pavia, dove stanno svolgendo le prove generali dello spettacolo Dove eravamo rimasti; e Patty Pravo, che si esibisce sulle note dei suoi più grandi successi, come Se perdo te, Il Paradiso e Pazza Idea.

Il recap della puntata del 5 novembre di Domenica In

Mara Venier comincia la diretta con poche e semplici parole dedicate alla Toscana, al Veneto e a tutte le zone in cui l’alluvione ha provocato danni in questi giorni: "Noi vogliamo iniziare la puntata mandando un abbraccio forte alle popolazioni colpite ancora una volta. Certe immagini ci toccano il cuore, siamo con voi." Dopodiché arrivano a sorpresa in studio Alessia Marcuzzi e Luca Tommassini, i quali chiedono spazio alla conduttrice per fare la prova di un balletto di Boomerissima e promuovere la nuova stagione del programma, la cui seconda puntata andrà in onda martedì 7 novembre.

Entra in scena Paola Perego, dolorante dopo l’ultimo appuntamento con Ballando con le Stelle. La donna si presenta in studio dicendo di avere una costola fratturata e un’altra inclinata. Colpa di Angelo, il ballerino professionista che la segue? In realtà no, anzi sembra che lui sia fin troppo protettivo nei riguardi della concorrente: lei avrebbe dovuto mettere subito al corrente il suo maestro del dolore al fianco – l’ospite lo ammette in diretta – ma lo ha taciuto finché non si è presentato un problema più grande alla costola. Successivamente la conduttrice televisiva e imprenditrice svela: "Sono secchiona, devo sempre migliorarmi, ma conosco i miei limite. La sfida è con me stessa. Ieri a Ballando sembravo Lara Croft. Mi diverto da morire, non mi prendo mai sul serio. Non amo esserci per il gusto di esserci, mi piace partecipare solo se ho qualcosa da dire, da trasmettere, altrimenti resto a casa: ho una vita molto piena."

Non manca il capitolo "affetti familiari": "Sono cresciuta in una famiglia di origine contadina, dove contano le cose pratiche. Per cui non esistono le smancerie, gli abbracci eccessivi e i baci. L’amore si dimostrava facendo una serie di cose utili, pratiche per gli altri. Non è facilissimo, perché impari solo crescendo a usare la fisicità. Grazie ai miei figli ho scoperto le manifestazioni più fisiche, prima non riuscivo a toccare le persone. Quando ho avuto la mia prima figlia, Giulia, ho capito l’importanza della fisicità, che non mi è mancata perché prima non la conoscevo. Era qualcosa che non avevo provavo con i miei genitori perché a loro volta non avevano ricevuto questo genere di amore, un sentimento a me dimostrato attraverso la risoluzione pratica di problemi. È un’educazione contadina nel senso più nobile del termine."

La donna affronta anche i momenti più bui della propria vita, a partire dal dolore per la morte del padre: "Sarebbe impazzito ieri a vedermi lì a ballare, perché la sua passione era proprio il ballo. Quando andavo in televisione, lui era il primo a chiamarmi. Mi cantava: ‘Come te non c’è nessuno…’. Manca tanto. Non sono riuscita a dirgli tutto, l’ho capito tardi. Non sono riuscita ad avere un grande rapporto con lui finché è stato in vita. Paradossalmente io lo sento più vicino adesso che non c’è di quando c’era, perché non siamo mai riusciti ad aver un dialogo dal vivo. Se hai il problema di arrivare a fine mese non hai tempo di parlare, e poi hai l’impressione che non possano capire. L’ignoranza, sempre nel senso più nobile del termine, crea distanza: tu pensi che non siano in grado di comprendere alcune parole e invece bastavano gesti che non ho fatto in tempo. Ha superato il covid, ma in seguito il cuore non ha retto. Non sono riuscita a vederlo dopo la sua guarigione a causa delle regole dovute alla pandemia, però ci parlo adesso. Io ho la sensazione di parlarci, che lui lo possa sentire e che sappia. Non gli ho mai detto di volergli bene, nella mia famiglia non si dicevano queste cose, non si comunicavano le emozioni. Non gli ho detto che ho pensato cose sbagliate su di lui per tanti anni. Ma ero la sua preferita, me le dava sempre vinte."

La Perego parla del periodo in cui gli attacchi di panico avevano la meglio su di lei e di come nel tempo sia riuscita ad amarsi per quella che è: "Avevo 16 anni, e sono durati ben 20 anni. C’è stato un motivo scatenante, ma quando hai un attacco di panico non lo capisci. Lo comprendi solo nel momento in cui ne esci e lì ti rendi conto che è tuo amico, perché ti fa capire che hai problemi da risolvere. È un campanello di allarme per chi fa finta di non vedere. All’epoca lo chiamavano esaurimento nervoso e ti riempivano di farmaci. Dopo la prima volta hai paura che possa accadere di nuovo e questo ti paralizza: hai il timore di uscire di casa, di morire, di non avere il controllo sul tuo corpo. Questi attacchi arrivavano quando non me lo aspettavo. All’inizio li ho curati con psicofarmaci che però appiattivano pure le emozioni, anche se questi brutti episodi diminuivano. Poi ho iniziato con la psicoterapia, ma non ho trovato quella giusta. Ormai non mi chiudo più ed è bellissimo, per tanti anni ho nascosto tutto. Adesso no, ora mi piego solo per il dolore alla costola. È davvero bello, perché quando ti piaci come sei allora puoi dire tutto ciò che vuoi. A qualcuno piacerai e a qualcun altro no. Te ne freghi altamente dell’opinioni di persone che non stimi e alle quali non vuoi bene. Per arrivare a questa conclusione ho fatto tanto lavoro su me stessa, mi sono conosciuta. Riuscire a stare da soli è meraviglioso." Si tocca l’argomento dei nipoti e nasce una piccola polemica: "Ma quanto è bello parlare dei nostri nipoti?", dice la Venier. Paola conferma ed esclama: "È bellissimo. Infatti non capisco quelli che dicono: ‘Non mi faccio chiamare nonno’. Ma perché? Così sei più giovane?" Mara "spiega": "Vabbè, ma chi fa così è un deficiente, dai". "La vita sono loro, tutto il resto sono caz*ate!", aggiunge l’ospite in un secondo momento.

Parlando del marito di Paola, Lucio Presta, Mara Venier racconta di quando il 25 settembre del 2011 ha fatto da testimone al loro matrimonio e che quel giorno il marito Nicola Carraro si trovava in ospedale per un intervento che qualche giorno prima aveva richiesto ore e ore di sala operatoria. La Perego ammette che non dimenticherà mai la presenza alle nozze di Mara, nonostante il ricovero del compagno. La conduttrice di Domenica In, dal canto suo, è certa che terrà sempre a mente il gesto di Lucio: il giorno di quella operazione è rimasto tutto il tempo in ospedale al suo fianco. E poi la morte di zio Paolo, venuto a mancare un paio di settimane, poco prima della puntata di Ballando; un evento tragico che ha scosso l’ospite talmente tanto da dire in lacrime: "Lui aveva l’abitudine di tenere un elastico sull’accendino perché così nessuno poteva rubarglielo. Io adesso ho ancora il pacchetto vuoto di sigarette e l’accendino che ha lasciato a casa nostra. Non sono riuscita a buttarlo. Quando Lucio non c’era e mio figlio aveva gli attacchi d’asma, lui c’era".

Da Elisabetta Villaggio a Patty Pravo

È la volta di Elisabetta Villaggio, pronta a ricordare il grande Paolo Villaggio e presentare il libro dedicato al padre, Fantozzi dietro le quinte. "Sono pentita di non avergli mai detto ciò che pensavo e di essere fiera di lui. Eravamo entrambi un po’ orsi, timidi. Non stavamo tanto lì a tirar fuori le nostre emozioni, le parole d’affetto. Ci adoravamo. Lui è sempre stato un po’ sulle sue, però è stato un buon insegnamento perché mi ha spronato. Il nostro rapporto è stato talvolta un po’ teso, perché avevamo un carattere simile e quindi su certe cose ci scontravamo, ma c’era anche grande rispetto – non mi ha mai urlato contro – e stima reciproca. Forse delle volte sono stata un po’ gelosa per il fatto che mio padre era amato da tutti. Però di cose insieme, divertendoci come due amici, ne abbiamo fatte: un giorno siamo anche andati in discoteca io e lui. Avevo un rapporto goliardico con lui. Il legame tra i miei genitori era molto stretto e particolare, si sono conosciuti quando lei aveva 16 anni e mio padre pochi di più. La loro relazione è durata tutta la vita, con alti e bassi in quanto erano molto diversi, ma li univa una grande complicità. Mia madre era un po’ gelosa, ma non lo dava a vedere. Lui era birichino, per fortuna lei è sempre stata brava a lasciargli la libertà, anche perché mio padre aveva un carattere che se cercavi di bloccarlo lì scappava definitivamente ."

L’ospite si sofferma prima sul fatto che il padre è stato scoperto da Maurizio Costanzo e poi sulla carriera di Villaggio, passando per Fantozzi, il personaggio che lo ha reso celebre nel mondo. In seguito la Venier cambia discorso, parlando del fratello di Elisabetta e figlio di Paolo e dei suoi problemi con di droga. La figlia rivela: "Io ricordo di essermene accorta per prima. Ho detto subito ai miei genitori cosa stava succedendo e loro erano increduli. È un problema talmente grosso che ti senti spiazzato e non sai come muoverti, infatti è stato un periodo molto difficile, anche perché la persona che fa uso di droghe cambia completamente, diventa un altro. Mio padre si sentiva in colpa perché lo ha viziato tanto. Mio fratello è andato alla comunità San Patrignano, perché le medicine e lo psicologo sono serviti fino ad un certo punto. Questo problema è durato un bel pò. Ai tempi si girava per Roma e c’erano le siringhe per terra, non si sapeva come affrontare la dipendenza."

Prima dell’arrivo nel salotto di Domenica In di Patty Pravo, Mara Venier fa una piccola gaffe: dopo la pubblicità, la telecamera torna nello studio, ma la conduttrice non sa di essere già in onda. Per fortuna in quei pochi secondi non dice nulla di strano, e quando capisce che gli italiani la stanno guardando grida divertita: "Siamo in onda!" La cantante punta sulla carriera, ripercorrendo tutta la strada del suo successo, per poi esibirsi in diretta sulle note di popolari brani da lei interpretati nel corso degli anni.

L’appello di Claudia Koll

In seguito raggiunge il salotto anche Claudia Koll che parla del suo cambio di vita radicale: dall’essere attrice al dedicarsi agli altri. "È una spinta che arriva dall’interno." L’ospite si commuove raccontando la storia dei suoi figli adottivi, in particolare quella di Jean Marie, con lei da quando aveva solo 16 anni (ora ne ha 30): "Abbiamo fatto un bel percorso di vita insieme. Jean viveva in Africa, ma aveva bisogno di venire in Italia per curarsi poiché nel suo Paese non era possibile risolvere il problema. Quindi mi occupai di lui in veste di Presidente della mia associazione e cercai di farlo trasferire qui per un trapianto. All’inizio non fu facile, perché non sapevo bene come muovermi in questi casi, poi è stato curato gratuitamente. Arrivato a Roma per l’intervento ancora minorenne, l’ospedale Bambin Gesù chiese la presenza di un tutore, perché bisognava prendere decisioni importanti. Così andai al tribunale e il giudice lo affidò direttamente a me". Dell’altro bambino adottato sappiamo solo che ha 7 anni. Prima di lasciare lo studio di Mara Venier, l’attrice fa un appello: "Io ho tanti poveri che vengono da me sperando che possa aiutarli, si passano anche la voce tra di loro. Se possiamo fare qualcosa, aiutiamoli."


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