Fabio Fazio, nessun rancore con la Rai, ma la nuova narrazione è stata "l'inizio della fine"

Non c'è neanche un briciolo di rancore per la sua 'cacciata dalla Tv pubblica: "Non mi hanno rinnovato il contratto, anche se può apparire senza senso".

Mara Fratus

Mara Fratus

Giornalista

Nella mia vita non possono mancare, il silenzio, il mare e Il Libro dell'inquietudine sul comodino, insieme a un romanzo di Zafon.

Il successo di Che Tempo Che Fa è davanti agli occhi di tutti, anche dopo la migrazione di Fabio Fazio e ‘famiglia’ da Rai 3 al canale Nove. I dati auditel parlano chiaro: il programma non ha perso un solo spettatore dopo il passaggio di rete, anzi. Oltre due milioni di persone (circa l’11 % di share) hanno rinnovato la loro fiducia nel conduttore e la sua squadra, spingendosi oltre i tasti del telecomando. "Mai avrei pensato a questi dati. Sarebbe stato presuntuoso o forse dilettantesco aspettarseli", racconta Fazio in una rara intervista a Giuseppe Candela per il Fatto Quotidiano. E non c’è neanche un briciolo di rancore per la sua ‘cacciata dalla Rai, forse solo parole di gratitudine per l’azienda dove la sua carriera è iniziata.

"Non ho rancore per la Rai": le parole di Fazio e il successo di Che Tempo Che Fa sul Nove

Pacato, sagace e umile, così è stato Fazio nella sua intervista sul Fatto, anche quando parla della Rai e degli ultimi turbolenti mesi che lo hanno visto andare via e trovare una nuova casa per Che Tempo Che Fa sul canale Nove. Nessun sassolino dalla scarpa da levarsi, nessun rancore: "Arrivo da quarant’anni di una vita che non avrei potuto nemmeno immaginare fosse la mia, non posso avere rancore. Non ho rancore per la Rai perché della storia di questa azienda faccio parte. Non mi sono mai sentito estraneo o abusivo", spiega a Candela.

Per quanto riguarda il successo del suo programma, con il quale pensava di raggiungere un iniziale 4% di share, afferma: "Speravo di arrivare al 5-6%. Mai avrei pensato a questi dati. Sarebbe stato presuntuoso o forse dilettantesco aspettarseli". E invece il pubblico l’ha seguito, dimostrando che lo spettatore cerca quello che vuole: "La scommessa è stata: se è vero che la gente cerca, qualcuno verrà a cercarci. Non pensavo in questa misura".

Fazio: "La nuova narrazione è stata l’inizio della fine"

"Ho preso atto delle loro decisioni, non essendo mia l’azienda. Non mi hanno rinnovato il contratto, legittimamente, anche se può apparire senza senso. Ho trovato una nuova casa", dice Fabio Fazio quando il giornalista gli fa notare come sia poco chiaro il suo essere andato via dalla Rai: "Non è stato cacciato, non è stato trattenuto". Poi l’arrivo della necessità di una nuova narrazione da parte della destra al Governo, e il momento in cui il conduttore ha compreso:

Quello è stato l’inizio della fine, quando ho sentito ‘nuova narrazione’ ho capito cosa sarebbe successo. La nuova narrazione non voleva dire certamente la narrazione di cui aveva bisogno il pubblico.

Una sensazione che dopo le elezioni politiche era già chiara:

Avevo avuto più di centoventi avvisaglie (il riferimento è agli attacchi di Matteo Salvini, ndr) negli anni precedenti di quello che mi sarebbe capitato, ero abbastanza certo che il tema era trovare dei simboli da offrire.


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