Dritto e Rovescio nel caos, Del Debbio s'infuria e Salvini attacca: "È una demente", con chi ce l'ha
Durante la puntata del 27 giugno è successo un po' di tutto, con il conduttore che ha dovuto arginare la situazione più di una volta nel corso della diretta
Nella penultima puntata di Dritto e Rovescio, condotta da Paolo Del Debbio giovedì 27 giugno 2024 su Rete 4, vengono trattati diversi temi caldi con tanti ospiti in studio e in video collegamento, a partire da Matteo Salvini, il quale commenta la morte di Satnam Singh, la posizione di Ilaria Salis e molto altro. Poi vengono affrontate anche altre tematiche, come il problema di trovare lavoro, la situazione di Giovanni Toti e il ripudio in Italia. Scopriamo insieme cosa è successo nella puntata del 27 giugno a Dritto e Rovescio.
Dritto e Rovescio, puntata del 27 giugno 2024: cosa è successo
Morire nei campi per 3 euro l’ora. Così si intitola il primo servizio di Dritto e Rovescio dedicato al bracciante indiano Satnam Singh, morto sul lavoro e abbandonato lungo la strada con il braccio amputato poggiato sulla cassetta di frutta vicino al suo corpo. "Avevo avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo, ma ha fatto di testa sua. Una leggerezza che stiamo pagando tutti", queste le parole del responsabile, Renzo Lovato. "Noi non abbiamo documenti e dobbiamo lavorare anche 12 ore al giorno", "Prendeva 3 euro e lavorava 12 ore al giorno", "È una me**a lavorare così": queste, invece, sono le dichiarazioni di chi sta piangendo la sua morte.
Una volta terminato il servizio, scatta l’applauso in studio e Del Debbio dichiara: "L’applauso va alla famiglia di questo povero uomo trucidato fisicamente e moralmente da un uomo che non dovrebbe nemmeno parlare. 4 anni di indagini per caporalato non è possibile, un programma di Mediaset ci mette due settimane". Matteo Salvini è il primo ospite, e sulla suddetta questione dice: "Avete fatto bene ad aprire con questo servizio, perché quello non è un imprenditore, gli imprenditori, italiani o stranieri che siano, non sono aguzzini, né sfruttatori. Ciò che mi ha colpito è il suo disgusto per la vita umana: non ha fatto la corsa in ospedale, facendosi carico dei propri errori, ma ha abbandonato un umano con un pezzo di corpo lungo la strada. Spero che tra qualche mese, quando si spegneranno i riflettori, questo evento non si chiuda in tribunale a Tarallucci e vino con qualche mese di condanna, e poi magari l’anno prossimo lo ritroviamo a fare la stessa cosa. Un uomo che lascia morire una persona in questo modo non può più tornare a fare l’imprenditore per il resto della sua vita e deve pagare per anni la vita che ha tolto. Spero non ci sia alcuna dimenticanza da questo punto di vista. Noi dobbiamo spalancare le porte italiane a lavoratrici e lavoratori e il datore di lavoro deve garantire (e firmare) per loro un contratto e un alloggio degno. Non possiamo avere per l’Italia migliaia di disperati pronti a tutto perché sotto ricatto, qua illegalmente. L’immigrazione deve essere legale e controllata".
A prendere la parola è poi il conduttore, il quale si inalbera: "4 anni di indagini, ma ci vuole un minuto per capire se c’è il caporalato", commenta Del Debbio, con Salvini che risponde: "Ha assolutamente ragione, ma non vale solo per chi è sfruttato nei campi. Penso anche alle migliaia di abusivi irregolari sfruttati lungo le spiagge. Il problema sono le organizzazioni mafiose che li sfruttano e quindi spero ci sia una giustizia che non ci metta più 4 anni, ma quattro settimane. Ma penso anche al codice rosso a tutela delle donne, che entro 3 giorni dalla denuncia il PM debba convocare la donna, ma purtroppo non è sempre così. Penso a quelle donne che denunciano aggressioni, molestie e minacce, e spero che chi amministra la giustizia lo faccia con coscienza e senza pause estive". Sui risultati delle elezioni, Salvini dice: "Fammi ringraziare i 2.100.000 milioni di italiani che hanno dato fiducia alla Lega. Se tanta gente non ha votato è anche colpa mia, nostra, della politica che non va abbastanza veloce. Dobbiamo essere sempre più efficaci, perché se la metà della gente ritiene inutile andare a scegliere un partito, nessuno ha diritto di festeggiare pienamente. Mi sento sconfitto e il mio dovere è parlare a quei milioni di italiani che se ne fregano per dare loro elementi concreti e aiutarli a scegliere. Perché se la gente non vota è una sconfitta per tutta la politica".
Si passa a parlare della deputata 5 Stelle che ha attaccato la premier Giorgia Meloni, evocando Piazzale Loreto, per il disegno di legge dell’autonomia differenziata: "Questa grillina non l’ha fatta fuori dal vaso, l’ha fatta proprio fuori dal bagno. Non ho mai sentito qualcosa del genere nella Camera dei deputati o nel Senato. Dica lei, io non so cosa dire", dichiara Del Debbio. Ma anche Salvini non la manda a dire: "Se la politica è questa roba qua, che vado a votare a fare? E poi mi ha fatto sentire questa demente, perché una che evoca Piazzale Loreto sperando che qualcuno venga appeso a testa in giù non fa politica, ha bisogno di un medico, bravo. Questa è cattiveria, violenza, ignoranza e arroganza. Io posso non essere d’accordo con qualcuno, ma augurare il male, la morte al prossimo è diseducativo sotto ogni punto di vista. Detto questo, spero che la signora almeno dai suoi familiari venga consigliata meglio. Anche io sulla mia pelle ho minacce, poi però non si lamenti la signora se uno vede le baby gang, o se qualcuno inizia a beve e drogarsi a 13 anni, perché se accendi la televisione e vedi una che dovrebbe rappresentare il meglio e senti una fenomena come questa, o se vai a Bruxelles e vedi una che occupa la casa degli altri diventa un modello per qualcuno, allora qualcosa non funziona".
Ilaria Salis pro occupazione delle case
Per quanto riguarda Ilaria Salis e l’occupazione delle case, il Ministro delle infrastrutture afferma: "Non auguro il male a nessuno. Non mi è piaciuto l’esordio arrogante: non ha chiesto scusa per aver occupato delle case e non aver pagato migliaia di euro d’affitto, quando c’è gente che per pagare l’affitto non va a fare la spesa. Non vada a propagandare come un atto di ribellione l’occupazione, perché la casa è sacra. Non c’è da vantarsene, c’è da chiedere scusa e saldare gli affitti arretrati". Del Debbio ribatte: "Con un mese di stipendio ci paga tutto l’arretrato", e scoppia l’applauso in studio con tanto di cori: "Bravo!". Restando in tema, si parla della Salis che promuove l’occupazione delle case, con De Debbio che dice: "Non vado a occupare le case per rivendicare". La diretta interessata, infatti, sostiene che occupare un appartamento sia giusto, e una persona intervista ribatte: "Quindi io che pago l’affitto sono una rin*oglionita". La europarlamentare avrebbe occupato ben due appartamenti, e il padre, Roberto Salis, la sostiene e commenta: "Non disturbate. Questa è proprietà privata". Insomma, alla fine non è chiaro se la Salis pagherà gli arretrati.
Maurizio Gasparri, collegato da Roma, Giuseppe Cruciani e Maurizio Belpietro sono ospiti in studio insieme a Onorio Rosati. Il primo a parlare è Belpietro, che afferma: "Se fai l’europarlamentare, anche remunerato adeguatamente, non puoi propagandare un reato. La signora non sa cosa sia la proprietà privata, sono dei Robin Hood al contrario, che rubano ai poveri. Quelle case sono quasi sempre case popolari". Onorio Rosati (Alleanza Versi Sinistra) non ci sta: "Lei ha dichiarato che questa occupazione rappresenta una forma di lotta. Troppo spesso ci troviamo a giudicare, ma non ci si chiede mai il perché, l’obiettivo di queste lotte. Non ho mai occupato una casa, ma ho aiutato amici che avevano occupato una fabbrica perché il proprietario era scappato con la cassa". Inizia una disputa tra Belpietro e Rosati e Del Debbio blocca tutto: "Fermi tutti, un attimo!" Servono a poco le parole del conduttore, perché Cruciani si scaglia contro Rosati: "Lei sta sostenendo che occupare case pubbliche dell’Aler senza alcun titolo è legittimo", e quest’ultimo risponde: "Io non devo giustificarmi", ma Del Debbio non ci sta: "Allora occupiamo tutti… ma roba da matti!" Poi interviene Maurizio Gasparri: "La Salis è un esempio negativo. Lei, Rosati, cosa farebbe se oggi tornasse a casa e trovasse la casa occupata? Ci vuole meno Salis in casa e più Salis in zucca. Io non sono amico degli occupanti, chi occupa è un delinquente".
Dritto e Rovescio: gli altri argomenti trattati
Poi si passa a parlare del reddito di cittadinanza e del fatto che si trovano sempre meno lavoratori, e in studio entrano persone che raccontano la propria storia e i motivi per cui non riescono a trovare un posto sicuro, e tra questi c’è chi dà la colpa alla politica. Ma, stando a quanto emerso in diretta, "il vero problema di questo Paese è il lavoro irregolare, in nero. Non abbiamo un salario minimo. Ci si scaglia contro i lavoratori e i disoccupati e che vogliono solo un contratto", mentre qualcun altro sostiene che il lavoro in Italia ci sia e che non si può pretendere di trovare come primo mestiere quello della vita, pagato 5mila euro al mese, e che si dovrebbe essere disposti a cercarlo anche fuori dalla propria città. Il conduttore poi si inalbera quando uno di questi lavoratori, in studio, offende il servizio fatto dai suoi inviati, dicendo che non è veritiero, e Del Debbio gli chiede, non certo in modo pacato, di avere rispetto per il lavoro altrui: "E che ca**o!", tuona alla fine.
Poi l’attenzione si sposta sugli "incontri riservati" di Giovanni Toti (di cui non esistono intercettazioni), ora agli arresti domiciliari. La domanda è: "È giusto che Toti resti ancora ai domiciliari?". Pietro Senaldi (condirettore di Libero) dice che Toti sta subendo una grave ingiustizia disciplinare: "È uno scandalo, lui è indagato da 4 anni. Non ci sono prove concrete". Un altro argomento è quello del ripudio islamico arrivato in Italia, più precisamente nel tribunale di Ancona, dove è stato registrato come un divorzio: "Comune di Ancona svegliatevi, avete fatto una roba contro la costituzione. In questo Paese stiamo diventando tutti matti. Dove siamo arrivati? Siamo alla frutta. Con tutte le robe che abbiamo, dobbiamo occuparci di queste cose qua? Ma sono da prendere a calci nel cu*o. Immagina in Italia se uno potesse divorziare con ‘Talak, Talak, Talak’… qui succede un casino. Andrebbe ripudiamo chi ha firmato, altro che queste donne. Stasera ho difficoltà a dare un giudizio, perché dovrei pronunciare una serie di imprecazioni, ma non lo faccio per rispetto del pubblico a casa, in studio e per la mia azienda. Ma che ca**o di Paese è questo? Ma si può vedere una donna piangere così in Italia? Non è possibile! Mi piacerebbe avere il marito di Sabrina qui [è la donna che vede in lacrime nello studio a causa della sua situazione familiare, ndr], però senza pubblico", sbotta Del Debbio.