Milo Infante, chi era il padre (famoso) e la carriera in Rai, prima di un rifiuto e di una causa legale (vinta)
Il giornalista di Ore 14 Sera, prima del successo, rifiutò la prima offerta di Viale Mazzini e poi trascinò in tribunale l'azienda: perché.


Presenza assidua dei pomeriggi di Rai 2, Milo Infante è sul secondo canale anche con la versione Prime Time del suo talk, battezzata per l’occasione Ore 14 Sera. Nelle prime tre, delle 4 puntate totali in onda al giovedì, il giornalista ha ottenuto un buon successo in termini di ascolti, con una media di share superiore all’8%, sufficiente a battere il rivale Paolo Del Debbio su Rete 4 con Dritto e Rovescio. Nonostante il boom di pubblico, però, Infante e il suo programma serale hanno ricevuto anche qualche critica ingenerosa sui social, dove non tutti hanno apprezzato le dinamiche del talk e il modo di trattare i casi di cronaca come il Delitto di Garlasco. Eppure, commenti negativi a parte, il conduttore ha contribuito ad alzare lo share di Rai 2, senza tradire le aspettative dei vertici di Viale Mazzini, e portandosi a casa un altro successo per la sua carriera.
Milo Infante, da Antennatre alla Rai: il rifiuto prima di iniziare la carriera
Milo Infante ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1988 a Telenova e, dopo varie collaborazioni tra cui anche TeleLombardia, nel 2001 è diventato direttore responsabile di Antenna3, alla guida di programmi di approfondimento come Iceberg e Silenzio stampa. La prima chiamata (rifiutata) in Rai risale proprio a questi anni: "La prima volta mi chiama il direttore Antonio Marano. Cercavano un volto del Nord da affiancare a Monica Leofreddi. Ero appena diventato direttore di Antenna3 e non volli mettere in difficoltà il mio editore dimettendomi. La seconda volta, Marano mi fa: questa è l’ultima chiamata. Sono passato da essere il direttore di un’emittente lombarda, fresco vincitore dell’Ambrogino d’oro, a fare l’apprendista della tv nazionale", aveva raccontato Infante nel 2024, intervistato dal Corriere.
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Entra nel canale WhatsAppInfante e la causa legale (vinta) alla Rai per demansionamento
Tanti i programmi che Infante ha condotto sul secondo canale prima di Ore 14: L’Italia sul 2, Insieme sul Due e Pomeriggio sul 2, tutte trasmissioni che con il tempo sono state pian piano ridotte fino a che il giornalista non decise di portare la Rai in tribunale per demansionamento, vincendo poi la causa: "Ne ho vinte quattro – raccontava al Corriere -. La politica non c’entra. Siamo a cavallo tra il Berlusconi IV e il governo Monti e, in Rai, era una fase di transizione folle. Io facevo L’Italia sul due e c’era un vicedirettore che faceva liste di proscrizione infinite degli ospiti, da don Mazzi a tutti i giornalisti del Giornale. Gli chiesi di motivare i veti, mi ritrovai a timbrare il cartellino senza niente da fare".
Chi era Massimo Infante, famoso giornalista e padre di Milo Infante
Nato a Milano il 5 luglio 1968, Milo Infante è letteralmente un figlio d’arte. Suo padre è il famoso giornalista, scrittore e critico d’arte Massimo Infante. Da redattore dell’Alto Adige a inviato speciale de La Notte, ma anche collaboratore del mensile Historia, di Avvenire, del Corriere della Sera e direttore della rivista Il Consulente Artistico.
"Mio padre era anzitutto una brava persona – raccontava Milo Infante -. Scriveva di terrorismo, faceva grandi inchieste e, per quello che so, non ha mai scritto il falso. Da direttore dell’Alto Adige, era arrivato alla Notte, a Milano, ricominciando da capo, perché in Trentino era stato truffato da un amico che gli aveva fatto perdere i suoi risparmi".