Donatella Rettore a La Volta Buona: le frasi choc su Dalla e quella stoccata (pro-Amadeus) che affossa Conti

La cantante oggi è stata ospite di Caterina Balivo. Tra retroscena clamorosi, amori vari e pesanti frecciatine al Festival di Sanremo, ecco che cosa ha svelato in studio.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Oggi è stata ospite a La Volta Buona, nel salotto gentile di Caterina Balivo. Lei, Donatella Rettore, è un mito intramontabile della musica italiana, tra dischi memorabili e tantissime partecipazioni al Festival di Sanremo. Alla Balivo ha confessato alcuni curiosi retroscena della sua vita movimentata, a diretto contatto con il variegato mondo dello spettacolo. Così si è parlato dell’energico Mick Jagger, ma anche del legame speciale tra Donatella e il collega Lucio Dalla. E infine di Amadeus, e ovviamente del suo successore sanremese da poco annunciato, cioè Carlo Conti. Ecco tutti i dettagli e le curiosità emerse dalla sua intervista.

Donatella Rettore, da Lucio Dalla a Mick Jagger

Donatella Rettore. Infinita, eccentrica, unica. Ha sconvolto per anni la musica "benpensante" italiana, iniziando presto e da molto lontano, quando era appena un’adolescente. "Il successo lo devo a Lucio Dalla", ha raccontato oggi alla Balivo, ospite speciale de La Volta Buona. "Mia mamma mi voleva o suora o astronauta, oppure dovevo sposare un titolato, dovevo diventare nobile. E mio padre invece disse facciamole fare quello che vuole. Io cantavo, feci un festival a Peschiera del Garda che vinsi, e lui (Dalla, ndr) era ospite d’onore assieme a I Cugini di Campagna e Ron. Io ero una delle partecipanti. Avevo 15 anni".

Un esordio col botto, quello della Rettore. Che si trasformò in carriera fulminante proprio grazie a Lucio. "Lucio Dalla mi disse che gli piacevano le mie canzoni", racconta Donatella oggi, "mi invitò a fare delle date insieme a lui. Mia mamma era contraria. Lucio le disse: ‘Se l’ha educata bene non deve avere nessun problema, se invece di indole è t*oia è colpa sua’. Insomma, una sentenza piuttosto cruda, quella condivisa all’epoca dal cantautore bolognese. Ma evitando facili condanne, va comunque ricordato che quelli erano altri tempi.

A Caterina Balivo, Donatella Rettore ha poi raccontato dei suoi amori e delle cotte adolescenziali. "Io mi innamoravo solo di gente che suonava", ha svelato, "se uno aveva una tastiera, un microfono, ero già innamorata. Mio marito? C’è e rimane lì, e rimane l’amore della mia vita, dal 1967. Trasgressioni? Amo seguire le regole, se sono giuste, altrimenti sono abbastanza disobbediente". Tant’è vero che ancora bambina la Rettore si ribellò eccome: "A 11 anni sono scappata perché volevo andare a vivere coi Rolling Stones…sono andata a prendere il treno ma mi hanno beccato come una sfigata. Sono andata dalle suore, litigavo con tutte. Andavo d’accordo solo con la Badessa. Mi è scoppiata la bile, sono diventata tutta gialla, l’ittero. E da lì mia mamma mi ha tolto".

A proposito di Mick Jagger, la Balivo si è trovata in disaccordo con Donatella su un punto cruciale. "Mick Jagger?", ha detto la conduttrice, "è bruttarello". Ma entrambe riconoscono che non sarebbe male avere l’energia del frontman degli Stones, soprattutto a quell’età.

Il confronto Amadeus-Conti

Immancabile anche il gioco del "tritafoto", per l’ospite d’eccezione di Caterina Balivo. "Chi trita tra Amadeus e Conti?", domanda sorniona la conduttrice de La Volta Buona. Donatella Rettore ci pensa: "Trito entrambi, sono amica di tutti e due. In realtà sono più amica di Amadeus, che ha un carattere più aperto, dà consigli, Carlo invece è più riservato. Il Festival? Perché non proporre un cambiamento, un nome nuovo: un Cattelan, una Balivo". E infine è arrivato l’appello più rivoluzionario di tutti, in un certo senso. "Fate trasmissioni nuove dedicate alla musica", esclama in chiusura Donatella Rettore, "non ci può essere solo Sanremo".


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