Verissimo, Gianni Sperti risponde a Paola Barale: "Non lo dirò mai"

Su Canale 5 il ballerino e opinionista di Uomini e Donne racconta il matrimonio con la conduttrice televisiva, soffermandosi sulla sua presunta omosessualità

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella puntata di Verissimo del 30 aprile, condotta come sempre da Silvia Toffanin e andata in onda su Canale 5, Gianni Sperti – ballerino e opinionista di Uomini e Donne – risponde alle parole di Paola Barale, pronunciate nel corso di una passata intervista nel salotto della conduttrice e con le quali la donna sembra presumere che il suo ex marito sia omosessuale, o comunque che nasconda qualcosa di importante.

Nel video mandato in onda dalla Toffanin la Barale sostiene di aver sentito una certa mancanza di verità nei suoi rapporti passati con gli uomini: "Non hanno avuto il coraggio di mostrarsi per quello che sono. È un po’ come quando vai tutti gli anni al Museo del Louvre per vedere la Gioconda e scopri che si tratta di un fake. Ti senti presa in giro e ti ritrovi davanti una cosa diversa da ciò che credevi che fosse. Io non riuscirei mai a stare con una persona se non è il posto in cui voglio stare". Come letto, la donna non parla esplicitamente di orientamento sessuale, anche se le speculazioni in tal senso sono moltissime da anni e hanno portato il professionista a pensare che la Barale si riferisse proprio a ciò. Sarà così?

La risposta di Gianni Sperti

Gianni Sperti non manca di replicare in maniera pacata all’ex moglie, chiarendo che non rivelerà mai al mondo la sua identità sessuale in quanto verrebbe subito etichettato come omosessuale e nulla di più: "Ho superato il fallimento del matrimonio, sono andato avanti e credevo che l’avesse fatto anche lei visto che in seguito ha avuto una storia d’amore forse più lunga e importante della nostra. Quindi non capisco perché continui a parlare di me, è come se ci fosse ancora del rancore da parte sua. Se di fronte a me ho Silvia, non ci metto tutto questo tempo per comprendere che è un ‘fake’, o no? Sì, io posso immaginare a cosa si riferisca e cosa voglia intendere. Forse vuole far credere che io sia omosessuale, o parlare dell’omosessualità. La cosa che mi dà fastidio è che ancora oggi ci sia questa voglia di sapere, pensare o chiedere che tendenza sessuale abbia una persona. Che io lo sia o non lo sia, non lo dirò mai perché dirlo vorrebbe dire mettermi un’etichetta e quindi fare una differenza, essere diverso da un altro gruppo di persone. Odio la domanda già di per sé, perché io non vado in giro a chiedere: ‘Ciao Silvia, sei etero?’ Quindi non vedo il motivo per cui farlo agli altri. Siamo tutti esseri umani, e di conseguenza possiamo catalogarci solo in base alla bontà e alla cattiveria. Il resto non è importante. Forse Paola Barale si riferiva a questo, ma chi lo sa, i motivi che l’hanno portata a dire quelle parole potrebbero essere altri.

Non solo la presunta omosessualità, perché il ballerino racconta anche il suo matrimonio – finito nel 2007 – e il rapporto attuale con Paola Barale, rivelando di essere stato perdutamente innamorato di quest’ultima e alludendo a un possibile secondo uomo per spiegarsi il motivo della rottura definitiva.

"Quando vai all’altare pensi che sia per sempre. Io ero molto innamorato e mi sono sentito molto amato. Per la fine di un matrimonio ci possono essere tanti motivi, io mi metto sempre in discussione. Magari non sono stato l’uomo perfetto, oppure ha trovato un uomo migliore. Si è innamorata di un’altra persona e di fronte all’amore c’è poco da fare. Poteva succedere a me e invece è accaduto a lei", dice l’opinionista di Uomini e Donne prima di chiarire il concetto: "Non sto dicendo che è finita per colpa di una terza persona, ma quando in una coppia le cose non funzionano più la tendenza è quella di cercare altrove. A me piace accettare il fatto che la colpa è sempre al 50%. Dopo il matrimonio non ci siamo mai più rivisti né parlati. Da parte mia non c’è rancore, sono molto sereno al riguardo. Ho già detto più volte che ricordo la parte positiva della nostra relazione: le risate, il divertimento insieme e la complicità, ci dicevamo quasi tutto. Questo non vuol dire che non ci siano stati momenti difficili, atteggiamenti che non mi sono piaciuti, comportamenti inadeguati e parole che mi hanno ferito, ma in generale io penso solo alla parte bella del nostro matrimonio", conclude Gianni Sperti.


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