Tommaso Zorzi, parla la sorella Gaia: “Io drogata in discoteca”

L’influencer 25enne confessa un episodio terribile del suo passato. Un sedativo sciolto nel drink e la corsa in ospedale. Il ricordo la tormenta ancora.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Lei è Gaia Zorzi. Giovane influencer, sorella dell’ex "Riccanza" e GF Vip Tommaso Zorzi. Ha 25 anni, occhi celesti, lunghi capelli biondi. Ma ha anche un passato difficile, che ha deciso di confessare in un post Twitter. La storia è tanto semplice quanto inquietante. Gaia faceva l’università, e durante una serata in discoteca ha deciso (purtroppo) di accettare un drink da estranei. Poi il black-out, l’ospedale, e la scoperta di essere stata drogata a sua insaputa. Un evento traumatico, ancora impresso nella memoria della giovane star social. Che ora ha deciso di parlarne, non a caso, proprio dopo il putiferio nato dal caso Leonardo La Russa. Ecco cos’ha detto in dettaglio Gaia.

Gaia Zorzi, la droga nel drink e il caso La Russa

C’è un’immagine che resta impressa, ancora oggi, nella memoria di Gaia Zorzi. È quella della sua coinquilina, che la fatidica sera in discoteca era rimasta sempre al suo fianco, durante ore terribili in ospedale. La sorella di Tommaso Zorzi ha appena rivelato di essere stata drogata, quando faceva ancora l’università. Un’esperienza orribile e surreale, raccontata ai tanti follower sulla sua pagina Twitter.

"Durante il mio secondo anno di università", ha esordito Gaia, che allora si trovava a Maastricht, "ero uscita con le mie coinquiline per andare a ballare e stupidamente accettai dei drink da un gruppo di ragazzi che non conoscevo". Una leggerezza che può anche capitare, soprattutto da giovani, quando si ha voglia solo di rilassarsi e ci si fida della gente. Era l’inizio della serata, appena le 11, e da quell’istante l’influencer ha un grande vuoto.

"A quanto pare ho perso i sensi", ha proseguito, "è arrivata l’ambulanza fuori dal locale e io mi sono svegliata il giorno dopo alle 13 in ospedale". Ore di accertamenti, esami e poi il verdetto. "Trovarono nel mio sangue rohypnol, un sedativo conosciuto come ‘date drug’". La droga dello stupro, insomma. Brividi a pensare cos’altro sarebbe potuto accadere, se con Gaia non ci fosse stata l’amica.

"Grazie al cielo quella sera", ha infatti sottolineato la sorella di Zorzi, "una delle mie coinquiline non ha lasciato mai il mio fianco…rimase pure in ospedale fino alle sei di mattina". Una storia, questa, che non a caso ricorda da vicino la vicenda al centro della cronaca di questi giorni. Il figlio di La Russa, Leonardo, accusato da una 22enne per una presunta violenza sessuale.

Gaia Zorzi, nei giorni passati, aveva condiviso sempre su Twitter alcuni articoli riguardanti il caso La Russa. Qualcosa è scattato in lei, evidentemente. Un ricordo sopito, una ferita mai veramente rimarginata. Un trauma che le recenti notizie hanno contribuito a far tornare a galla.

Ed è magra la consolazione, per Gaia, che adesso il locale del fattaccio, a Maastricht, sia stato definitivamente chiuso. Ma solo "dopo che questa cosa successe a più ragazze, e si scoprì che erano i baristi a vendere queste sostanze ai ragazzi che frequentavano la discoteca". Una pagina nera, un caso purtroppo non così raro, oggi. Una memoria davvero difficile da raccontare.


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