Arisa fa pace con la comunità LGBTQIA+: “Senza amore, che campiamo a fa?”
Arisa sale sul palco del Napoli Pride e chiude due anni di polemiche con la comunità LGBTQIA+ inneggiando all'amore libero per tutti


Arisa torna a prendersi la scena e lo fa su un palco significativo: la cantante ha scelto quello del Napoli Pride chiudendo un cerchio iniziato con la polemica di due anni fa. Nella serata di ieri la cantante si è esibita davanti a una folla gremita e festante, sancendo la sua riconciliazione con la comunità LGBTQIA+ dopo anni di tensioni e fraintendimenti. Insieme a lei, artisti come Gaia, Syria, Pamela Prati, Sissi e Riki hanno infiammato la piazza.
Durante il corteo che ha attraversato i Quartieri Spagnoli, non sono mancati momenti significativi dal forte contenuto politico: Gaia, una delle artiste protagoniste dell’evento, ha indossato una kefiah in segno di solidarietà con la causa palestinese, mentre tra la folla è stata esposta una grande bandiera della Palestina, sventolata come messaggio di vicinanza al popolo di Gaza e come richiesta di pace. Elementi che hanno intrecciato le rivendicazioni per i diritti LGBTQ con la sensibilità verso le crisi internazionali, trasformando il Pride di Napoli in un corteo di orgoglio, libertà e impegno civile.
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Entra nel canale WhatsAppArisa le sue parole d’amore alla comunità LGBTQIA+
Il momento più emozionante è arrivato quando Arisa, durante le prove, ha rivolto un messaggio alla comunità di cui per lungo tempo era stata un’icona: "Oggi ho visto tante persone che si abbracciavano e che si baciavano. Perché effettivamente questa giornata è proprio questo, è l’amore. Perché onestamente ragazzi, noi possiamo avere tutto quello che ci pare e piace, ma se non abbiamo l’amore che campiamo a fa? E allora celebriamo l’amore oggi", ha chiosato.
Queste parole, semplici e dirette, hanno sancito simbolicamente la pace tra la cantante e la comunità LGBTQ+, dopo le polemiche nate in passato dalle sue dichiarazioni. Due anni fa, infatti, ospite del programma "La Confessione" di Peter Gomez, la vincitrice di Sanremo aveva spiazzato molti suoi fan quando aveva affermato: "Giorgia Meloni mi piace. Questa cosa mi verrà contro, i miei amici mi hanno sconsigliato di dirlo perché tutti poi mi avrebbero dato della fascista". Le parole di Arisa, arrivate in un momento di forte tensione sui diritti LGBTQ in Italia, erano state vissute da parte della comunità come un segnale di ambiguità, se non addirittura di compiacenza nei confronti di un governo percepito come ostile ai diritti civili.
La cantante, nel suo intervento di allora, aveva provato a spiegare che la premier Meloni le appariva come "una mamma molto severa e molto spaventata", aggiungendo che "le cose devono avvenire gradualmente" e che la comunità LGBTQ avrebbe dovuto "cambiare atteggiamento" cercando più dialogo e meno conflitto. Dichiarazioni che, pur forse mosse da buone intenzioni, avevano fatto infuriare tanti attivisti, convinti che non si dovesse cedere al compromesso quando si parla di diritti fondamentali. Una vicinanza al governo Meloni che ha ribadito poco più di un mese fa cantando alla festa del 2 giugno, ma oggi ha scelto nuovamente di schierarsi dalla parte della comunità LGBTQIA+.
Negli ultimi mesi, Arisa aveva già manifestato la volontà di ricucire lo strappo con la comunità LGBTQ. Ma è stato proprio il Pride di Napoli a rappresentare la svolta definitiva. "Sono qui per celebrare l’amore, perché l’amore è la cosa più importante che abbiamo", ha ribadito sul palco, ricevendo applausi e cori di sostegno da migliaia di persone accorse in Piazza Municipio. La sua performance è stata un tripudio di emozioni, culminato con un’ovazione che ha segnato un abbraccio simbolico tra l’artista e un pubblico che, nonostante le incomprensioni del passato, ha deciso di riaccoglierla.
In un clima politico ancora teso sul fronte dei diritti LGBTQ in Italia, la presenza di Arisa al Pride di Napoli è apparsa come un messaggio di unità e speranza per la comunità. Molti attivisti hanno sottolineato come sia importante che personaggi pubblici popolari come lei prendano posizione e tornino a schierarsi apertamente a favore di chi ogni giorno lotta per l’uguaglianza.