Selvaggia Lucarelli contro Chiara Ferragni dopo lo scandalo dei pandori: l’indagine sulle uova di Pasqua

L’opinionista solleva un nuovo caso e investiga sulle uova benefiche vendute tra il 2021 e il 2022: “Lo scherma sembra identico”, tutti i dettagli

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

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Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Non sono bastate le scuse né tantomeno la maxi-multa da oltre un milione di euro dell’Antirust a Chiara Ferragni, che si trova subito a dover far fronte a una nuova polemica. A sollevarla, questa volta, è direttamente Selvaggia Lucarelli che, con un articolo su Il Fatto Quotidiano, ha annunciato di aver iniziato a investigare sulle uova di Pasqua sponsorizzate dall’influencer cremonese tra il 2021 e il 2022 (sempre a scopo benefico) e ha pubblicato i primi risultati delle sue indagini. Secondo l’opinionista, infatti, "lo schema sembra identico a quello dei pandori", e i conti non tornerebbero neanche nel caso delle uova realizzate in collaborazione con Dolci Preziosi. Scopriamo tutti i dettagli.

Selvaggia Lucarelli e l’indagine sulle uova di Chiara Ferragni

Con un articolo pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano e intitolato "Ferragni, non basta la patacca-pandoro: ora tocca alle uova", Selvaggia Lucarelli ha dichiarato di non essersi affatto accontentata delle scuse di Chiara Ferragni dopo lo scandalo del "pandoro-gate". L’opinionista ha specificato di comprendere il momento dell’influencer ("Intendiamoci, che non stia trascorrendo le sue giornate migliori non è difficile crederlo, abituata com’è a essere celebrata ovunque") ma, allo stesso tempo, di non essere convinta di come siano andate le cose: "Mi risulta difficile credere che un’operazione commerciale fosse spacciata per beneficenza per "’un errore di comunicazione’ e perché ‘non ho vigilato abbastanza’".

Selvaggia Lucarelli ha così iniziato a indagare su dei "precedenti molto simili". La giornalista ha infatti analizzato le operazioni legate alla vendita delle uova di Pasqua targate Chiara Ferragni in collaborazione con Dolci Preziosi nel febbraio del 2021 e in quello del 2022. Anche in quel caso – come riportato dal sito dell’imprenditrice The Blonde Salad – la vendita dei dolci fu a scopo benefico, per sostenere tramite raccolta fondi il progetto "I bambini delle fate" di Franco Antonello per ragazzi con autismo e disabilità. La campagna di questo "uovo solidale" non ha convinto affatto Selvaggia Lucarelli, che ha spiegato: "Lo schema sembra identico a quello dei pandori per cui è stata multata: lei si fa pagare come testimonial, dalla sua comunicazione si deduce che la beneficenza sia legata alla vendita dei dolci, le testate e i consumatori capiscono questo, nessuno chiede rettifica per titoli come ‘Il ricavato andrà all’associazione’ e il gioco è fatto".

L’opinionista ha dunque contattato prima Franco Cannillo di Dolci Preziosi, che ha dichiarato di aver fatto sì una donazione a "I bambini delle fate" ma slegata da Chiara Ferragni, che avrebbe poi fruttato 500mila euro nel 2021 e 700mila euro nel 2022 con le sue uova "benefiche", poi Franco Antonello, presidente dell’associazione, che ha parlato di 12mila euro e poi 24mila euro ricevuti: "Per l’operazione uova non abbiamo mai avuto contatti con Ferragni. (…) Mi stupisce che abbiano dato 700.000 euro per il testimonial e 12.000 euro per il sociale, è una vergogna".


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