Sanremo 2025: Amadeus risponde alle voci, il pressing (totale) dalla politica. Con poche alternative

Dopo il no della Rai, ecco che anche l'entourage del conduttore nega ogni possibilità di "remake". Ma i partiti premono forte, e non ci sono molte opzioni percorribili.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Niente da fare (per ora). Le ultime voci su un possibile ritorno di Amadeus, alla guida dell’ennesimo Festival l’anno prossimo, si infrangono non solo sugli scudi della Rai (ne avevamo parlato ieri) ma anche sui no categorici dell’entourage del conduttore. Trapela infatti poco entusiasmo, sull’ipotesi di un remake 2025, perché Amadeus sembra più propenso a un progetto in salsa Fiorello (il cosiddetto "Amarello"), e forse non vede possibile migliorarsi ancora nella conduzione di Sanremo. Intanto, però tutti i papabili sostituti si sfilano uno dopo l’altro. E allora non sembra così assurda (dopotutto) l’ipotesi estrema di un Amadeus ancora al timone della kermesse, l’anno prossimo. O quantomeno, tra pochi mesi, potrebbe rimanere l’unica strada ancora percorribile. E la politica preme fortissimo perché ciò accada. Ecco qui sotto i particolari.

Festival Sanremo 2025, il no di Amadeus e la mancanza di opzioni

Chi guiderà l’Ariston, il prossimo anno? Ormai il mantra corre incontenibile, tra i corridoi di Viale Mazzini. E davvero non si sa da che parte guardare, come fare a blindare un conduttore che pare sfuggire alla presa di ogni contratto. I no più recenti, e anche più sconfortanti, sono quelli di Lorella Cuccarini, Stefano De Martino, Carlo Conti e Antonella Clerici. Resta in lizza (per ora) l’ex Sky Alessandro Cattelan, che magari a Sanremo potrebbe dare un ulteriore scossone in positivo.

Ma i "se" e i "chissà", al momento, si sprecano. La Rai pareva intenzionata a fare pressioni notevoli su Amadeus, nonostante il suo rifiuto categorico. Poi, ieri, si viene a sapere che in realtà non è vero niente. I vertici della rete smentiscono qualsivoglia accordo. E oggi, come se non fosse abbastanza, ecco la "mazzata" finale che infrange il sogno. Anche Amadeus, tramite il suo entourage, ora fa trapelare il suo punto di vista. Niente accordi in corso, nessun ritorno, per lui. "Tutte fake news" è il riassunto che filtra da chi lavora con il marito della Civitillo. Non ci sarà, a quanto pare, una nuova avventura all’Ariston. Né vedremo sugli spalti il figlio Josè Sebastiani, ormai idolo delle nuove generazioni, a fare il tifo per papà.

Quella che resta, a questo punto, è la necessità di rinnovare al più presto il contratto in scadenza ad Amadeus. La Rai ci sta lavorando giorno e notte, si dice, con cifre che potrebbero diventare importanti. Quanto all’impiego concreto del conduttore, si spinge per una bella novità: il cosiddetto progetto "Amarello", cioè una prima serata affidata al tandem Amadeus-Fiorello.

Le pressioni politiche (bipartisan) su Amadeus

Sul fronte della politica, intanto, non mancano i pressing asfissianti per un Sanremo 2025 sempre all’insegna di Amadeus. Sia a destra che a sinistra si sprecano gli endorsement, dato che il conduttore ha rimesso a nuovo un Festival usurato, rinato con lui oltre ogni più rosea aspettativa. Vari schieramenti, insomma, fanno la corte all’ex Eredità. Motivo per cui, anche se lui nega e va avanti, non si può escludere completamente un ripensamento finale. Perché la politica fa miracoli, si sa. Soprattutto se dietro si muovono interessi belli grossi. E questo è uno di quei casi.


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