Mondiali, la Rai manda in Qatar 100 persone: scoppia la polemica
Tra giornalisti, tecnici e altro personale, la TV spedisce un'armata a seguire la Coppa del Mondo (senza Italia): con buona pace di Fiorello e Piersilvio
In un modo o nell’altro i Mondiali 2022 in Qatar passeranno alla storia. La 22esima edizione della massima competizione calcistica per nazionali non solo verrà ricordata come la prima disputata in autunno – o come la seconda senza l’Italia, che ha mancato la qualificazione – ma sembra destinata a lasciare parecchi strascichi anche per quello che riguarda le polemiche che orbitano attorno al torneo. All’indignazione del mondo intero di fronte alla violazione dei diritti umani degli operai per la realizzazione otto stadi nel bel mezzo del deserto in poco tempo fino all’impatto climatico pazzesco (nonostante una campagna all’insegna della sostenibilità e del "carbon neutral") si aggiunge infatti anche la polemica nostrana, legata all’acquisizione dei diritti televisivi da parte della Rai. Le cifre folli pagate dalla tv nazionale per le 64 partite dei Mondiali 2022 hanno fatto storcere il naso in parecchi, e la notizia delle ultime ore che saranno ben cento persone – tra telecronisti, giornalisti, tecnici e addetti ai lavori – a raggiungere il Qatar non farà altro che gettare benzina sul fuoco.
Qatar 2022: le cifre folli del Mondiale Rai
La Rai ha pagato una cifra tra i 150 e i 160 milioni (più costi di produzione) per i diritti televisivi dei Mondiali di Qatar 2022. L’acquisizione era stata fatta naturalmente prima dell’eliminazione dell’Italia, ma la scelta di non rivendere (o subappaltare alcuni match) ha fatto sorgere dubbi. Trasmettere la versione integrale dei Mondiali – vale a dire ben 64 partite, senza l’Italia – è una spesa enorme per la tv pubblica, e la notizia che la delegazione Rai in Qatar sarà composta da quasi cento persone non fa altro che alimentare le polemiche.
Le polemiche: Pier Silvio Berlusconi e Fiorello
Sul tema costi ha già detto la sua la concorrenza Mediaset, con Pier Silvio Berlusconi a criticare gli investimenti e i costi di produzione dell’evento ("Che senso ha? È servizio pubblico?"). Impossibile però non ricordare che gli ultimi Mondiali di Russia 2018 (anch’essi, senza Italia) – seppur dai costi più bassi – furono trasmessi proprio da Mediaset, e con ottimi share.
Anche Fiorello non ha risparmiato critiche alla Rai. Lo showman – sebbene sotto contratto e al lavoro con Aspettando Viva Rai 2 su RaiPlay – non si tira mai indietro e, anzi, sta portando avanti una vera e propria crociata contro i Mondiali di Qatar 2022, un evento e un paese che hanno calpestato ripetutamente i diritti umani e che andrebbero boicottati.