Michelle Impossible (stavolta) funziona: Diletta contro la Gialappa’s ("Bastar**"), Renato Zero canta e racconta

La seconda puntata dello show di Canale 5 punta sui grandi nomi della musica italiana, scopriamo cosa è successo nella serata di mercoledì 13 marzo

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Renato Zero, Al Bano, Umberto Tozzi, Raf. Messi tutti insieme, quanti dischi avranno venduto questi tre vecchi leoni della musica leggera italiana? Montagne. Ed è su questi quattro cavalli che punta la seconda puntata di Michelle Impossible and Friends. Una scommessa più riuscita rispetto a quella della claudicante puntata d’esordio del varietà guidato dalla Hunziker. Nel secondo appuntamento della stagione infatti, il ritmo è sembrato un po’ più alto e i vari momenti di spettacolo, comicità, musica e balletti, sono apparsi meno scollegati rispetto alla prima puntata che da quel punto di vista era risultata davvero disastrosa.

Michelle Impossible: Renato Zero intenso, show di Al Bano

D’altronde, la presenza in studio di quattro artisti con un repertorio che farebbe cantare a squarciagola anche il più compassato degli spettatori ha di certo aiutato, giocando su quel piacevole effetto nostalgia che scatta con successi indimenticabili e intramontabili per tutti. La partenza della serata è stata subito a bomba, perché se ti serve qualcuno che faccia ballare, cantare ma anche incantare (ancora oggi) la platea con una presenza scenica tuttora invidiabile, pochi nomi porteranno a casa di certo il lavoro come Renato Zero. Un artista che ancora si esalta quando sale su un palco, e che è capace di fare la differenza e divertirsi, dicendo cose non banali anche nel consueto momento delle chiacchiere banali post esibizione.

Nella seconda puntata di Michelle Impossible, rispetto alla prima, hanno funzionato anche meglio gli interventi comici, in particolare quelli di Katia Follesa. E’ proprio la Follesa a introdurre la presenza di Al Bano, e lo fa a modo suo, portando in studio ben 20 altri "Al Bani", pseudo sosia vestiti tutti uguali con paglietta e scarpetta d’ordinanza, ma che non potrebbero essere più diversi l’uno dall’altro. Un coro inusuale per Al Bano the original che, nemmeno a dirlo, si esibisce con un mix di suoi successi insieme alla padrona di casa. La stessa cosa farà poco più tardi anche Umberto Tozzi, in un momento di pochissime parole, ma molta musica. In una serata di cantanti e canzoni che ci confortano con i ricordi dei bei tempi andati, l’unica nota originale ce la regala Raf che, dopo la solita esibizione con le sue canzoni più famose, propone, in duetto con la Hunziker una versione molto divertente della sua Cosa resterà degli anni ’80, rivista e attualizzata e diventata Cosa resterà degli anni ’20 in cui snocciola mode e modi, manie e ossessioni contemporanee di cui i nostri nipoti o inorridiranno o rideranno, ma comunque, siamo certi, non ne avranno grande opinione.

Diletta Leotta sbotta contro la Gialappa’s

Con Diletta Leotta invece, Michelle Hunziker ha messo su prima una "chiacchiera in libertà" in cui le due si confidavano i ricordi di infanzie da "maschiacci", arrampicatrici sugli alberi, ladre di frutta, pescatrici in apnea e atlete spericolate sugli scogli aguzzi. Poi, le due hanno messo su un dialogo sulle loro bambole, che erano bambole forte, libere e indipendenti per arrivare a un balletto-omaggio alla più ribelle delle bambole dell’anno: la Barbie hollywoodiana fracassa botteghini, divenuta esempio di empowement femminile. A chiudere l’esilarante "omaggio" a Diletta Leotta da parte della Gialappa’s che tira fuori dall’archivio le immagini degli esordi della conduttrice che commenta con un plateale: "Che bastardi però!"


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