I leoni di Sicilia, Vincenzo viene arrestato: le anticipazioni della terza puntata
Nel nuovo appuntamento con la serie, in onda stasera su Rai 1, l'imprenditore verrà accusato di tradimento: ecco cosa vedremo.
L’epopea in costume de I leoni di Sicilia torna questa sera, martedì 24 settembre, in prima visione su Rai 1. La fiction, tratta dall’omonimo romanzo di successo di Stefania Auci, riporta il pubblico agli inizi dell’800 nella cornice della bellissima Palermo, a cavallo dell’Unità d’Italia, tra lotte di potere, grandi feste nei palazzi aristocratici e splendidi abiti d’epoca. In questa terza puntata troveremo la città siciliana devastata dal colera, mentre Vincenzo e Giulia faranno di tutto per portare avanti i loro affari. Inoltre, le vicende politiche che stanno scuotendo l’Isola, vedranno l’imprenditore finire in prigione, salvato poi dal luogotenente del Re, il principe Carlo Filangeri. Ma l’aiuto dell’uomo avrà un prezzo…
La serie pluripremiata, diretta da Paolo Genovese e con la magistrale interpretazione di Miriam Leone, ha debuttato lo scorso anno su Disney+, e stasera in tv si scontrerà ancora una volta con il viaggio nei sentimenti di Temptation Island: la scorsa puntata aveva registrato 2.502.000 spettatori, mentre su Canale 5 il docu-reality aveva conquistato la prima serata con 3.124.000 spettatori e il 21,5% di share. Inoltre, ad animare l’affascinante storia della dinastia dei Florio ci sarà un cast straordinario: oltre a Miriam Leone, troveremo Michele Riondino, Donatella Finocchiaro, Eduardo Scarpetta, Vinicio Marchioni, Ester Pantano, Paolo Briguglia e Claudia Pandolfi.
I leoni di Sicilia: le anticipazioni di oggi 24 settembre 2024
In questa terza puntata de I leoni di Sicilia, vedremo una Palermo alle prese con l’epidemia di colera: tutte le cerimonie sono state rinviate per volere del vescovo e Vincenzo e Giulia non possono ancora sposarsi. Giulia si rifugia con le figlie e la suocera nella nuova villa alla tonnara, mentre Vincenzo sfida il contagio per occuparsi degli affari. Dopo il blocco delle navi per volere dei Borbone, l’imprenditore capisce che è necessario fondare una flotta navale per essere indipendente nel Mediterraneo. Per farlo, però, serve l’appoggio dei nobili palermitani, e una cena a Palazzo Florio riuscirà a sbloccare la situazione. Intanto per i due è arrivato il matrimonio e poco dopo la nascita del loro primo figlio maschio che si chiamerà Ignazio come lo zio di Vincenzo.
È il 1848, e tutta Palermo insorge contro il potere centrale del Regno di Napoli. Vincenzo deve mettere in salvo la sua famiglia ed è costretto ad accettare la proposta del capo dei rivoluzionari, Giuseppe La Masa, favorendo l’arrivo di un carico di armi. Lo fa malvolentieri e, dopo aver aiutato i ribelli per un anno, viene arrestato con l’accusa di tradimento. Salvato dall’intervento del luogotenente del Re, il principe Carlo Filangeri, dovrà però pagare un caro prezzo: donare il suo piroscafo alla Marina Militare del Re.