Filippo Facci, parole di fuoco contro Geolier e rivolta social: "Napoli sta in Italia?"

Il giornalista esagera, e attacca con toni razzisti e antimeridionalisti Napoli e il sud Italia, la risposta secca del web e dei suoi colleghi non tarda ad arrivare, e sale il polverone mediatico

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Il giornalista Filippo Facci continua a far discutere con uscite molto discutibili. La sua ultima vittima è stata il rapper finito secondo nella classifica del Festival di Sanremo: Geolier. Facci crede di essere piuttosto sicuro del perché il cantante non potesse vincere, e ha deciso di esternare il tutto sui social, dove ha difeso strenuamente la sua tesi, attaccando chiunque osasse sostenere il contrario. Va detto che il giornalista non è nuovo ad assumere posizioni scomode, per non dire discriminatorie. Già in passato il suo fare aggressivo gli era costato caro, cancellando la sua conduzione di un programma Rai. A luglio era infatti arrivata la conferma ufficiale che Rai non avrebbe mandato in onda la striscia quotidiana "I facci vostri", inizialmente annunciata per settembre. Il motivo? Le polemiche per l’articolo sulla vicenda del figlio di La Russa scritto da Filippo Facci. A provocare polemiche la frase scritta dall’editorialista in un articolo di Libero: "Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa". Dopo le proteste dell’opposizione, il caso era finito anche nel consiglio di amministrazione. Ora il giornalista continua il suo percorso attaccando la città di Napoli con toni anti-napoletani ed anti-meridionalisti.

L’attacco di Facci

La frase incriminata viene scritta su X, dove Filippo sceglie di condividere il motivo per cui Geolier non potesse vincere Sanremo. Condividendo una serie di foto della classifica del Festival e dei suoi finalisti, il giornalista scrive: "Il festival della canzone italiana non può essere vinto da uno che non canta in italiano. Ci vuole tanto?". Fin qui il discorso poteva anche in qualche modo avere un filo logico, risultando come una polemica al fatto che il regolamento sia stato adattato per permettere di cantare canzoni interamente in dialetto, e non più solo in italiano. Ma la cosa è velocemente degenerata lasciando intendere le vere motivazioni dietro lo sfogo di Facci. Infatti poco dopo, a chi ricorda all’uomo che la canzone napoletana è un patrimonio culturale di valore lui replica: "Allora non sono italiano. Lei chiama patrimonio ciò di cui mi vergogno. Io sono nato nella terra di Sinner", assumendo evidenti toni anti-meridionalisti. Ma se ci si aspettava che questo fosse il peggio, arrivano ad infierire anche le sue risposte ad altri utenti.

La risposta della stampa e dei social

Il web ovviamente insorge e risponde velocemente alle frasi del giornalista, ottenendo reazioni ancora più drastiche. Qualcuno scrive: "E cosa c’entra quella miriade di ospiti stranieri al Festival della Canzone Italia? Almeno Napoli sta in Italia", lui repliche secco: "Ah si?". A chi fa notare invece che essendo in gara dovrebbe essere anche in grado di poter vincere, e che non può essergli impedito, Facci ribatte: "Infatti per farlo partecipare hanno modificato il regolamento". E ancora, a chi risponde che si vergogna a dividere l’ossigeno con lui, attacca: "Allora resta in Africa". A questo punto sulla questione interviene anche il giornalista napoletano Carlo Tarallo, che ribatte: "Sì, caro Filippo, Napoli sta in Italia, ed è anche conosciuta in tutto il mondo, a differenza tua: la tua fortuna è quella di non essere nessuno, un fastidioso nessuno. Per diventare famoso una possibilità ce l’avresti: la tua fisionomia è perfetta per interpretare un video di Geolier. Scegli tu il ruolo. Noi, una mezza idea, ce l’abbiamo".


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