Ferragni è un clown sulla copertina de L'Espresso, Selvaggia Lucarelli picchia duro: "Non capite nulla"

Lucarelli prosegue il suo attacco alla Ferragni, o in questo caso ai suoi follower. Scatta la guerra tra sostenitori e detrattori: "I precedenti sono infiniti"

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Le polemiche che ruotano intorno allo scandalo Ferragni non accennano a placarsi, anzi, sembra che l’ospitata dell’influencer a Che Tempo Che Fa non abbia sortito l’effetto sperato, perché continuano a cresce e moltiplicarsi anche gli approfondimenti legati alle sue società, come quello appena promosso da L’Espresso, che puntando un po’ sul sensazionalismo ha deciso di "Dipingere" Chiara in modo decisamente inedito. E se i suoi fan montano subito una polemica, Selvaggia Lucarelli, che non ha mai nutrito una forte simpatia per la super coppia dei Ferragnez, sale sul treno dei detrattori e rispedisce al mittente le accuse. Ma vediamo cosa è successo.

Chiara Ferragni diventa Joker su L’Espresso: le polemiche

Questa volta a cadere sotto le ironiche mani de L’espresso è stata proprio Chiara. Dopo Salvini in chiave "Banda Bassotti" di Topolino, e Berlusconi nelle vesti di vampiro, adesso è il turno di Ferragni truccata da pagliaccio, beh più che da pagliaccio in realtà da Joker, l’iconico antagonista di Batman. L’immagine fa da promozione all’inchiesta in uscita domani del giornale, che promette di indagare il lato oscuro delle società dell’imprenditrice digitale. Questa è l’anteprima lanciata da Giuseppe Candela: "Una rete ingarbugliata di società, una girandola di quote azionarie. Tra partner ingombranti, manager indagati e dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa". Il pubblico urla però già al cattivo gusto, tra chi suo social parla di "Sbaglio nella comunicazione", chi di "Sciacallaggio della sua immagine", chi ancora di "Violenza inaudita", se non "Violenza sulle donne". Insomma, una certa fetta del pubblico online reputa l’immagine troppo aggressiva e fuori luogo, tanto da esprimere il loro disappunto sotto i post di promozione dell’inchiesta. Come suggerito prima, L’Espresso non è in realtà nuovo a copertine di questo tipo, anche Meloni era stata recentemente dipinta come la regina Vittoria ad esempio, quello che c’è quindi da chiedersi è quindi se quanto successo con le società di Chiara Ferragni sia meritevole di questa valanga mediatica o meno.

L’accusa di Selvaggia Lucarelli

Sul tema ovviamente si aggiunge anche Lucarelli, che fondamentalmente è stata colei che ha acceso i riflettori sul caso Balocco, attirando l’attenzione dei media prima, e dell’opinione pubblica e dello Stato poi. La giornalista non è d’accordo con l’esercito dei fan in difesa dell’influencer, e con una serie di storie commenta quanto successo: "L’indignazione di alcuni per la copertina de L’Espresso è chiaro indizio di quante persone ignorino cosa sia il potere. Quella copertina non affossa. Sancisce il fatto che Ferragni sia (sia stata?) una donna di grande potere e che come tale subisca gli effetti della caduta conquistandosi copertine irriverenti, amare, sarcastiche". Anche lei si sofferma sui precedenti grafici de L’Espresso e di altri giornali: "I precedenti sono infiniti e se riguardano molto spesso la politica è per due ragioni: perché la politica rappresenta il potere per eccellenza e perché mai in Italia un personaggio fuori dalla politica, nell’ambito dei nuovi media, aveva avuto 30 milioni di follower, un patrimonio finanziario, l’attenzione dei media tradizionali e non ( anche all’estero) e l’ambizione di influenzare il pubblico anche in campi vicini alla politica e al sociale". Poi invita a riflettere maggiormente sul contenuto del pezzo a corredo della foto: "Fino a ieri, quando c’era solo da celebrarla, si è parlato di Ferragni come di imprenditrice di successo, fenomeno, donna più influente nella moda per Forbes, unica vera opposizione al governo, Oppenheimer e via dicendo. Oggi ci sembra strano che venga trattata esattamente come viene trattato il potere quando il potere si schianta su vanità e ingordigia (o fraintendimenti). Per il resto (questi sarebbe il tema) io ho letto l’inchiesta (molto tecnica) e mi sembra che ci sia poco di clamoroso (i dipendenti hanno stipendi medi, D’Amato in Tbs come consigliere prende 320 000 l’anno). Ci sono passaggi che può spiegarvi meglio chi si intende di economia che indicano alcune opacità nelle società". La giornalista chiude poi con un attacco ai fan: "Se io fossi Chiara Ferragni, oggi, tra la copertina versione Joker (mica Clarabella) e la vostra difesa infantile come fossi la piccola fiammiferaia mi sentirei più offesa dalla seconda. La verità è che non capite nulla ne di potere ne di giornalismo. Se il giornalismo ha una colpa in questa storia è stata quella di non aver mai occupato lo spazio intermedio tra il successo e la caduta. Ovvero quello dell’analisi e della critica. In parole povere: dei fatti".


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