Eredità Berlusconi, c’è l’intesa: Pier Silvio lascia Villa Campari a Marina (ma ha un "cruccio" tedesco)

Raggiunto l'accordo tra i cinque figli del Cavaliere, per il patrimonio delle ville di famiglia. A Barbara va la residenza di Macherio. Ancora incertezza su Arcore.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Tutto è bene quel che finisce bene. L’accordo di massima tra i Berlusconi, per l’eredità delle ville lasciate dal padre, è ormai vicinissimo alla conclusione (manca solo il rogito). Come riporta il Corriere oggi, a Barbara andrà la villa di Macherio, mentre Marina Berlusconi sembra destinata (è ufficiale) a prendersi il gioiello di Villa Campari, che domina il Lago Maggiore. Intanto Villa Certosa è finita sul mercato, e a Pier Silvio Berlusconi potrebbe andare, con ogni probabilità, la storica Villa Feltrinelli di Roma. Quanto al patron di Mediaset, poi, la sua recente intervista non fa che confermare la determinazione verso il "nuovo corso": Pier Silvio si sente editore a tutti gli effetti – ma non conviene escludere la politica – e poi l’azienda cresce, mentre i suoi occhi sono puntati (con interessi e qualche preoccupazione) alla situazione della tv ProsiebenSat in Germania (in cui Mfe è presente con quasi il 30%). Vediamo di seguito tutti i dettagli.

L’accordo (raggiunto) sull’eredità immobiliare di Berlusconi

Quando se n’è andato, il Cavaliere ha lasciato ai cinque figli un patrimonio immenso. Solo quello immobiliare, per dire, si aggira attorno a 600 milioni di euro. Ed è proprio in questo ambito, che arriva oggi la notizia di un accordo pressoché siglato (manca solo il rogito, appunto) tra gli eredi di Berlusconi per l’assegnazione delle sue tante Ville. La bellissima Certosa, in Sardegna, è già sul mercato con valutazione dai 300 ai 500 milioni, mentre il resto verrà spartito equamente. A Marina Berlusconi, guida di Mondadori e Fininvest, finirà Villa Campari sul Lago Maggiore (il notaio ha firmato tutto il necessario), e invece a Barbara, figlia minore, è data "in dote" (ma in realtà le è costata 25 milioni) la storica Villa Belvedere a Macherio.

Ancora non è certo, d’altro canto, il destino di Arcore, pure se la vendita sembra al momento da escludere. Quello che si sa, o quantomeno è quasi deciso, è il passaggio di Villa Feltrinelli a Pier Silvio Berlusconi. Sarebbe l’appoggio ideale a Roma, e in più ha un valore storico incommensurabile. Ma al momento, la testa del nuovo patron Mediaset è tutta sul lavoro, dato che sul fronte domestico, e di eredità, non sono mai esistiti inghippi di alcun tipo.

Pier Silvio, Mediaset e il capitolo Germania

Pier Silvio, infatti, mastica "dolce" e amaro allo stesso tempo. Mediaset è solida, il nuovo corso anti-trash, verso una tv generalista "fatta bene", come dice al Corriere oggi, "si difende alla grande. E nel nostro caso continua a dare soddisfazioni". In più, rimarca il figlio del Cavaliere, il saldo della sua gestione al momento è "positivo. Il nostro organico sta crescendo…Non assumiamo solo data scientist o digital oriented già formati che hanno un loro ruolo già definito in azienda, ma anche giovani che formiamo singolarmente e che seguiremo nel corso della loro carriera. Tra loro ci sono i nostri manager del futuro…i conti ci danno ragione. E presto per dirlo e ci vuole cautela. Ma contrariamente alle previsioni degli analisti, il mercato sembra tonico. La nostra raccolta pubblicitaria di Gruppo in Italia e Spagna nel primo trimestre del 2024 ci fa vedere un +5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno…stiamo per chiudere il bilancio con un utile superiore ai 217 milioni del 2022. E senza l’effetto contabile dei dividendi della Germania".

Ed è proprio la Germania, ecco, l’unica nota dolente per il presente. Pier Silvio Berlusconi lo sa, lo dice chiaro e tondo, ma ha un piano preciso per "raddrizzare" il timone. Dato che detiene quasi il 30% della tv tedesca, è ovvio che può permettersi di fare la voce grossa. Anche perché l’azienda teutonica è in perdita. 134 milioni sotto "azzerando praticamente il contributo. E mandando a casa 500 persone…Per questo ora è importante che Prosieben cambi rotta e torni a investire sulla televisione". Ma come fare? "ProsiebenSat deve tornare al core business", è l’idea semplice di Berlusconi Jr., bisogna cioè "separare le attività di ‘dating’ e di ‘e-commerce’, valorizzandole. È la strada che ha seguito anche Vivendi per dare più valore ai singoli asset, giusto per fare un esempio".

Sul capitolo politica, sempre chiacchierato ma mai affrontato davvero, si chiude l’intervista di Pier Silvio Berlusconi: "La politica è una cosa seria, non ci si può improvvisare. Certo, da cittadino e da imprenditore penso che il ruolo di Forza Italia nel portare avanti il pensiero di mio padre, liberale e moderato, sia fondamentale come parte di questo governo e per il futuro del nostro paese. Ma io faccio l’editore e ora ho un progetto europeo da portare avanti". Punto, e a capo (per ora).


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