Domenica In: Wanda Nara e il dramma della leucemia, Anna Oxa ricorda la madre

Il 17 dicembre Rai Uno grande ospiti: Pio e Amedeo si raccontano come genitori, Anna Oxa riflette sulla vita e la morte, Jerry Calà si sofferma sull'infarto

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Mara Venier è pronta a presentare una nuova puntata di Domenica In, il talk show ricco di interviste in onda su Rai Uno il 17 dicembre. Tra gli ospiti dell’appuntamento pomeridiano troviamo Pio e Amedeo, in studio per parlarci della commedia Come può uno scoglio, in uscita il 28 dicembre nei cinema italiani; Jerry Calà invece ci dà qualche dettaglio in più sul film Chi ha rapito Jerry Calà? – in arrivo su tutte le piattaforme il 24 dicembre – insieme ad alcuni componenti del cast: Nando Paone, Barbara Foria e Sergio Assisi; infine, Massimiliano Gallo presenta la trasposizione televisiva di Napoli milionaria, in onda lunedì 18 in prima serata sulla rete ammiraglia della televisione pubblica. Per quanto riguarda la musica, entra nel salotto di zia Mara Anna Oxa, e poi, direttamente dalla semifinale di Ballando con le Stelle, arriva Wanda Nara, tra le più brave concorrenti di questa edizione.

Il recap della puntata del 17 dicembre di Domenica In

I primi ospiti di Mara Venier sono Pio e Amedeo. Parlando dei baci sulle labbra che i due si sono dati da Fiorello a Viva Rai2! e in altre trasmissioni, Pio commenta: "Lui fa schifo, ha questo baffo… ", e poi si chiede: "Sono vent’anni che io lo sopporto?" Amedeo descrive un po’ gli inizi della loro carriera di comici: "Noi siamo quelli che hanno fatto tutto il percorso a partire dai villaggi turistici. Al tempo era l’unica strada per fare gavetta". Il duo racconta il proprio amore per la loro città Natale, Foggia, dove Pio vive tuttora, per poi spiegare come lavorano: "Noi cerchiamo sempre di dire ciò che la gente vuole sentire. Abbiamo il coraggio di dire ciò che gli altri non osano dire. Ci sembra sempre di non meritare il successo, quindi quando arriva è un’emozione". La Venier chiede ai due uomini se a Felicissima Sera, lo show da loro condotto che da due anni va in onda su Canale 5, qualche ospite abbia mai fatto resistenza per quanto riguarda l’idea di farsi fare "di tutto" (come effettivamente succede nel programma): "Un po’ Francesco De Gregori. Lo capiamo, stiamo parlando di un mostro sacro. Non è facile entrare nel nostro mondo, però poi paga il fatto di essere rispettosi con gli ospiti. In questo lavoro ci vuole rispetto", dichiarano i diretti interessanti. Pio è poi chiamato a ricordare il padre, venuto a mancare nel bel mezzo della conduzione di Felicissima Sera: "Il rapporto con lui era di sana competizione. È sempre stato uno dei nostri grandi estimatori. Mi ha sempre sostenuto, gli piacevano le cose fatte bene, era un uomo d’altri tempi. Mi ha insegnato il valore dell’onestà". Amedeo invece parla della madre: "Faccio fatica a parlarne, è andata via troppo presto. Avrebbe fatto 60 anni in questi giorni e invece non c’è… Mi manca sempre".

Pio ha una figlia di nome Chiara e si considera un papà divertente e molto geloso, mentre Amedeo racconta di sentirsi spesso in colpa nei confronti di Alice e Federica: "Quando nasce una femmina la gelosia è normale per un papà… Io sono troppo permissivo. L’unico aspetto negativo del nostro lavoro è che sottrai del tempo ai figli, perché viaggiamo tanto e siamo spesso fuori casa. Ti tende sempre a regalare tanto ai bimbi, ma in effetti la cosa più preziosa da dare ai figli è il tempo insieme. È impegnativo questo aspetto". Pio aggiunge: "Però si può recuperare". Amedeo risponde: "Ma, per esempio, ti senti un po’ in colpa per non essere presente a una recita di Natale quando gli altri genitori ci sono. È un senso di colpa che ti porti dietro…". Mara gli ricorda che non si può avere tutto dalla vita: "Devi godere di quello che hai e apprezzarlo. Se ti rendi conto vivi anche meglio, perché sappiamo di non poter avere tutto. Qualche rinuncia è normale". Amedeo concorda e commenta: "Lo capiranno crescendo". Infine i due comici invitano il pubblico ad andare al cinema a vedere in particolare i film del nostro Paese: "Il cinema italiano ne ha bisogno. L’importante è acquistare il biglietto, qualsiasi sia il lungometraggio".

Anna Oxa a Domenica In

Anna Oxa – 15 Festival di Sanremo alle spalle – entra in studio per ripercorre la sua carriera e la sua vita privata: "Vivere nella città era pesante, perché troppo caotica, la natura è più congeniale per me, lì scopri la vera bellezza e la creatività. Lì sei libera di scoprire te stessa. Non ho bisogno di dire chi sono o cosa faccio. La natura sa, è un silenzio che parla. Così riesco a stare con me: sono in armonia con la mia vera natura". Si passa agli anni ’60 e ’70 e al suo debutto a Sanremo con Un’emozione da poco: "Ora mi guardo con amore, riconosco tutti questi passaggi, ma non li ho impressi come qualcosa che non c’è più. Rivivo le cose come parte integrante della vita di quella Anna e con dolcezza. Ho percorso più vite in una sola. Eravamo io e la musica, crescevamo insieme, non c’era separazione.Il suono era sempre con me ed era un grande colore, come quando io cammino nei boschi e non ho bisogno di raccontare nulla. Non mi definisco artista, ma artigiana del suono e della voce".

Non manca poi il ricordo della madre: "Qui invece c’è un’intensità, perché rivedo ciò che io ho elaborato attraverso la perdita di mia mamma. Rivederla ti crea una certa emozione slegata dall’idea che mia madre non c’è più. Nasciamo con la vita e con la morte insieme e questo passaggio è necessario per la comprensione che noi dobbiamo avere della vita. Attraverso questi eventi naturali che ho vissuto ho capito che non c’è separazione. Mia madre è una parte della mia essenza, è come se, dopo aver affrontato tanto dolore, avessi sentito una sorta di riappacificazione tra figlia e madre. Non ha avuto più importanza il rapporto fisico, perché dopo la morte c’è una nostra continuazione in forme differenti. Noi vediamo la morte come una separazione, ma non è così. Il dolore ci deve essere, ma poi deve trasformarsi. Per me non è stato facile, c’è voluto molto tempo. Dobbiamo avere cura della nostra esistenza. Il dolore è naturale, c’è in quanto abbiamo un vissuto, e qui abbiamo il cordone ombelicale che ci unisce, ma allo stesso tempo è un qualcosa che dobbiamo comprendere, e nel tempo questa sofferenza deve trasformarsi. Ci ho messo molto tempo per arrivare a pensarla così, perché noi accumuliamo nelle nostre esperienze di vita i fabbisogni che abbiamo, fragilità che a volte vengono colmate con delle relazioni. Io e te ora ci stiamo regalando attimi di vita. Quanti momenti noi viviamo e non ci rendiamo conto di spenderli male. Noi dobbiamo avere cura della nostra esistenza".

Si torna a parlare di Sanremo: "Non mi sono mai affezionata a un’immagine, un’idea di me, c’era qualcosa dentro che si trasformava e io andavo avanti. Io ho realizzato la mia essenza. Capita nella vita di fare esperienze differenti, ma a me non è successo: io ho fatto solo questo, sapevo quale fosse la mia strada. Non ho dovuto scegliere, non c’erano altre opzioni". L’ospite si concentra ora sugli anni ’90, svelando il suo pensiero per quanto riguarda l’amore: "Ho avuto pochi amori, ma l’importante era che ci fossero. È vero che tutto il mondo è paese, perché siamo esseri umani. Non esiste un unico amore, è uno stato e noi spesso lo confondiamo con i nostri fabbisogni. Tutti cerchiamo in qualche maniera quell’essenza di noi e quando non la troviamo accadono i disastri, ma fa parte dell’esperienza. Si pensa che un errore ci definisca e quindi poi soffriamo, in realtà l’errore non è altro che la nostra esperienza. Quando non lo capiamo, lo ripetiamo. È un circolo vizioso". Ma che madre è Anna Oxa? "Il compito di un genitore è quello di rendere i figli autonomi, perché arriverà sempre il momento in cui non ci saremo più. Ogni figlio ha un suo mondo, quindi devi conoscerli. Devono sperimentare loro stessi ed è giusto così", dice la cantante prima di aggiungere: "Nessuno sa che mio padre è albanese e che siccome quando sono nata c’era la Convenzione di Ginevra io non potevo essere italiana, quindi sono un’albanese in Italia tuttora. Ho avuto una vita intensa da immigrata, non è stato facile".

Da Ballando con le Stelle a Domenica In: Wanda Nara

È il momento di Wanda Nara, che torna a parlare di Ballando con le Stelle dopo la semifinale andata in onda ieri sera, sabato 16 dicembre, su Rai Uno. "Io sono arrivata in Italia come la moglie di un calciatore e sua manager. Mauro mi guarda sempre con uno sguardo pieno d’amore. Mia madre ogni volta mi dice: ‘Non ho mai visto in vita mia un uomo che ti guarda così, nemmeno io sono mai stata guardata con tanta intensità’", dice. Dopo aver rivelato di sentire la mancanza dell’Argentina, luogo in cui la sua carriera è iniziata, e di tornarci ogni volta che ne ha la possibilità, ammette: "Non mi sento straniera in Italia". Prima di raccontare della sua malattia, Wanda si sofferma sul suo rapporto con Icardi e la sua famiglia: "Per un periodo io e Mauro siamo stati solo amici. Mi raccontava tutto quello che voleva e pensava. Lui era molto giovane, aveva 17/18 anni, mentre io avevo già una famiglia, i mie 3 bambini. Quando abbiamo iniziato la relazione, nel giorno del mio compleanno – avevo appena divorziato ed ero tornata in Argentina – mi ha mandato un biglietto per raggiungerlo a Milano, ma gli ho risposto: ‘Io ho tre figli, non posso partire per vederti e lasciarli soli’. Pensavo di averlo perso, perché sai quante donne sarebbero disposte a mollare tutto e partire con un biglietto per l’Europa in mano? Ma io l’ho buttato. Da lì credo abbia capito subito che se voleva stare con me doveva essere una storia seria. Quando poi sono partita a gennaio per andare da lui con i miei bimbi, mi ha detto che sapeva sin dal principio di volere una famiglia con me. Pensavo lo avesse detto per convincermi e invece, a distanza di 10 anni, posso dire che già a 18 anni lui aveva una maturità incredibile. Per Mauro i miei figli erano anche i suoi e quindi mi ha detto: ‘Ci dobbiamo sposare’. Siamo convolati a nozze 5 o 6 mesi dopo l’inizio della nostra relazione. All’inizio ero gelosa di lui, ora se gli faccio una foto sexy mi viene voglia di condividerla per mostrare a tutti quanto è figo. Invece Mauro è un po’ geloso di me, ma perché gli piace fare un po’ di ‘cinema’. Con i nostri lavori è difficile portare avanti una famiglia, sono stata fortunata ad aver trovato un uomo per cui la famiglia è la cosa più importante".

In seguito Mara Venier si concentra sulla malattia di Wanda Nara, notizia diffusa in televisione da un giornalista quando la donna era ricoverata in ospedale e ancora non conosceva i risultati dell’ultimo esame, e lo fa a partire dalle parole ascoltate ieri a Ballando con le Stelle e pronunciate da Wanda per dare "forza a tutte le persone che sono nella mia stessa situazione". "Ho iniziato a urlare, i miei bambini lo hanno scoperto su internet. Quando sei mamma, l’unica paura che hai è lasciare i tuoi bambini da soli. Sono piccoli, hanno ancora bisogno di me. È una cosa talmente personale e privata che avrei voluto affrontarla a modo mio. Se avessi potuto scegliere, l’avrei tenuta per me. Avrei voluto capire con la mia famiglia cosa fosse e capire come affrontarla, ma i giornali hanno deciso per me. Ho accettato Ballando con le stelle per pensare ad altro. Io mi fido dei medici in Argentina che mi seguono, e anche a Roma sono seguita da un medico. Carolyn Smith mi ha dato il numero di una persona, dicendomi di fidarmi e di chiamarla in qualsiasi parte del mondo mi trovassi, mi ha aiutato tanto", aggiunge l’ospite.

Una volta entrato in studio, Jerry Calà ricorda il periodo del suo ultimo infarto, avuto tra il 17 e il 18 marzo di quest’anno durante le riprese di Chi ha rapito Jerry Calà?, film in cui è presente anche Mara Venier in veste di ex moglie dell’attore: "La vita mi è cambiata come quando nel ’95 ho avuto quell’incidente, lì avevo già resettato alcune cose e mi ero detto di darmi una regolata. Poi però, facendo il nostro lavoro, ci promettiamo sempre di andarci più leggeri ma non ce la facciamo. Adesso sono ritornato a quegli anni, e mi sono detto: ‘Ti devi calmare e farti scivolare le cose addosso’".


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