Domenica In: tensioni tra Riccardo Fogli e Facchinetti, Venier si commuove con Paolantoni

Nella puntata del 7 aprile grande spazio ai Pooh e ai loro più grandi successi tra aneddoti, crepe e ricordi, mentre il comico napoletano racconta il suo dolore

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la nuova puntata di Domenica In, in onda il 7 aprile 2024 su Rai1, Mara Venier presenta tanti ospiti di spessore, primi fra tutti i Pooh che per un’ora e mezza allietano il pomeriggio dei telespettatori con canzoni, aneddoti e ricordi, in particolare quello dedicato a Stefano D’Orazio. Con loro in studio anche Francesco Paolantoni, Chiara Francini, Serena Bortone ed Edoardo Leo, tutti pronti a presentare nuovi progetti.

Il recap della puntata del 7 aprile di Domenica In

I primi ospiti della puntata di Domenica In sono i Pooh, i quali iniziano a parlare di come è nata la band passando poi al motivo per cui Riccardo Fogli aveva abbandonato il gruppo: "Io conobbi Patty Pravo, ci fu un amore così, perché io ero ancora sposato con Viola, poi lo scoprì e mi cacciò di casa, giustamente. Era tutto segreto, non rilasciavamo dichiarazioni. Poi un giornalista pubblicò un articolo e le notizie iniziarono a uscire, il che diventò ‘un fatto grave’ perché questo amore invadeva la nostra vita di gruppo".

Roby Facchinetti spiega cosa è poi cambiato: "Nei lunghi viaggi in macchina di notte ci si raccontava tutto. Noi sapevamo ogni cosa, anche particolari intimi. Ci siamo accorti che lui era follemente innamorato perché da un giorno all’altro non ci raccontò più niente. Prima eravamo una band, facevamo tutto insieme, poi con l’innamoramento lui ha iniziato ad allontanarsi, quasi come a voler proteggere quella storia, e quindi non eravamo più il gruppo di una volta, non eravamo più ‘uno per tutti, tutti per uno’". A questo punto interviene nuovamente Fogli: "L’unica verità la so io: alle 3 di notte andavo in autostrada per incontrare la mia fidanzata, ma erano affari miei". Quest’ultimo si blocca per paura di andare oltre e dire qualcosa di sbagliato: "Noi siamo in tournée e mi piacerebbe che raggiungessimo insieme il traguardo dell’anniversario degli 80 anni della band, ma non vorrei mai che questa cosa creasse crepe".

Successivamente riprende il discorso lasciato a metà: "Un giorno i miei migliori amici mi hanno detto molto amichevolmente, con tanto affetto: ‘La faccenda si complica, si parla di te e di Nicoletta, si mescola questa cosa con il gruppo e non va bene’. Allora mi hanno chiesto: ‘Cosa decidi’?" Gli animi si accendono poco dopo, quando Facchinetti prende la parola per spiegare cosa fosse effettivamente successo il giorno della rottura, al Teatro Sistina. Per evitare ulteriori problemi, però, decidono di non raccontare più l’aneddoto: sappiamo solo che in quella occasione c’era anche Patty Pravo. In seguito, vedendo un filmato con quest’ultima, Riccardo Fogli si commuove. "Abbiamo fatto i Pooh a tempo pieno, un rimpianto potrebbe essere quello di aver messo da parte la famiglia", dice poi Facchinetti.

Per quanto riguarda l’amicizia che li lega, Fogli svela: "Volevamo apparire: andavamo in hotel da 4 Stelle ma dormivamo tutti e 5 nella stessa stanza. Se non è amicizia questa…" Mentre Roby commenta: "Quando uno di noi metteva sul tavolo un’idea, questa diventava di tutti: la condivisione è il segreto della nostra amicizia". Canzian aggiunge: "In un mondo in cui tutto dura poco, vedere delle persone che da quasi sessant’anni stanno ancora insieme, credo sia un fatto di garanzia per la gente, che ha bisogno di qualcosa che duri nel tempo". Parlando di Sanremo e della vittoria nel 1990 con Uomini Soli, Red Canzian afferma: "C’era un vento a favore sin da subito, però questo ci ha creato pure fin troppi problemi, perché tutti hanno iniziato a dire: ‘Ovviamente vincono loro’. Alle 20:30 sapevamo già che avevamo vinto noi perché erano arrivati i risultati. Siamo andati a cantare già soddisfatti. Pensa gli altri come ci volevano bene…"

Si passa a parlare del 2009, anno in cui il compianto Stefano D’Orazio decide di staccarsi dal gruppo: "Io credo che questa sia stata una scelta di una grande dignità. A 60 anni si chiedeva: ‘Cosa faccio io da grande?’ Scherzando, diceva: ‘Suono il tamburo tutta la vita?’, una cosa che chiunque, al suo posto, avrebbe voluto fare. Chi non avrebbe voluto essere il batterista dei Pooh? Lui invece si è detto: ‘Questa non sarà la mia vita, voglio sperimentare altro’, e così è stato, ci vuole tanto coraggio. Non volevamo crederci, ma lui non ha cambiato idea nemmeno dopo sei mesi", dice Dodi. Facchinetti racconta la sua versione sul motivo dell’addio di Stefano: "Non ci ho mai creduto. Ognuno di noi ha avuto crisi, abbiamo sempre aspettato che il momento passasse. Stefano, più di noi, ha dedicato la vita alla band. Noi siamo riusciti a costruirci una famiglia mentre lui no. Poi è arrivata Tiziana e a 60 anni io credo che lui abbia capito che era arrivato il momento di formare una famiglia e che le due cose non potevano coesistere. Decise quindi di mollare tutto. Prima di tornare a cantare e suonare per la reunion dei 50 anni, Stefano era un po’ titubante sul da farsi, ci ha pensato molto perché lui già non stava benissimo e aveva paura di non farcela".

Tutti i componenti del gruppo ricordano Stefano D’Orazio: "Lui aveva la leggerezza, riusciva a non prendersi mai troppo sul serio, giocando sui suoi difetti e anche sulla sua malattia. Non era frivolo, era una macchina da guerra sul lavoro, ma mi divertiva tanto ed era estremamente ironico. Mi faceva ridere", dice Red Canzian, al quale fa eco Facchinetti: "Un giorno lo chiamai e mi disse: ‘Mi hanno appena detto che ho questo maledetto virus’. Io sapevo che già non stava bene e che quindi aveva poche possibilità… ‘Non ti preoccupare, tutto il resto va bene’, aggiunse. Alle 23 l’hanno ricoverato. Poi nessuno l’ha più visto… Con lui non potevi parlare, perché si metteva a telefonare a chiunque pur di risolvere il tuo problema. Nei nostri cuori ha lasciato davvero tanto e, quando accade questo, una persona non può andare via: lui c’è ancora adesso". Dopo aver dato le date e visto che il programma del tour è molto fitto, Mara chiede: "Ragazzi, ma ce la farete? Abbiamo tutti una certa età qua! Sto scherzando. Quando mai molliamo noi!"

Francesco Paolantoni e Serena Bortone a Domenica In

Nel salotto di "zia Mara" arriva Francesco Paolantoni per presentare la seconda stagione de Il Santone. La conduttrice si commuove quasi subito pensando a cosa la accomuna all’uomo: "Anche io ho perso mio padre, malato di cuore, in giovane età, a 23 anni. Lui ne aveva 59 anni. Quando ho letto la tua storia mi ci sono riconosciuta". L’ospite allora spiega di aver vissuto per molto tempo con il timore di perdere il padre in quanto quest’ultimo aveva già 62 anni quando lui è nato, oltre a problemi cardiopatici: "Tutta la mia giovinezza l’ho vissuta con il terrore che mio padre morisse da un momento all’altro. Quando è morto avevo solo 20 anni, è una cosa che ti rimane dentro. Due anni dopo è morta anche mia madre e sono rimasto solo. Tutto quello che ti succede dopo lo affronti con una forza maggiore, ogni cosa diventa più leggera dopo aver vissuto una tragedia di tale portata. Ti sembra tutto passabile, affrontabile. Sono andato avanti anche grazie all’aiuto di alcuni amici, lavoravo pochissimo e sono stato dei mesi senza corrente, acqua, luce e riscaldamento durante l’inverno. Dormivo con il cappellino perché c’erano gli spifferi. Poi è arrivato il lavoro e tutto è migliorato. Mi sento un grande privilegiato, sono qua con te". In seguito alla visione di un videomessaggio mandato da Enzo Iacchetti, l’ospite nomina Che Tempo Che fa, programma che va in onda sulle rete concorrente Nove, e per questo chiede alla conduttrice: "Si può dire ‘Fazio’?". Mara Venier risponde senza alcuna esitazione: "Certo che lo puoi dire, io lo saluto e gli mando anche un bacio".

Arrivata in studio, Serena Bortone si commuove davanti a Mara Venier, una cosa nuova anche per la stessa giornalista: "Per la prima volta nella mia vita televisiva, te lo giuro su quello che ho di più caro al mondo, sono emozionata come una pupa. Non rispondo di quello che potrei dire. Tra un minuto potrei mettermi a piangere, perché tu stai tenendo a battesimo il mio romanzo e per me è un’emozione sesquipedale, una roba immensa, e ti sono grata". L’ospite non parla di nuovi amori, ma svela di essere in ottimi rapporti con tutti i suoi ex: "Io sono disponibile con tutti, ci sono sempre, che si tratti di amici o ex fidanzati". Per quanto riguarda il suo romanzo dal titolo A te vicino così dolce, la giornalista dichiara: "L’elemento fondamentale che io volevo raccontare e che, secondo me, abbiamo vissuto tutti è quanto siamo disposti a farci ingannare dall’amore".

Chiara Francini da Mara Venier

Chiara Francini presenta lo show Forte e Chiara, che vedrà Mara Venier ospite nella terza puntata, titubante perché ancora non sa cosa dovrà fare in diretta, mentre nel suo talk show "tutto è perfetto: i gobbi, i lanci…" (sia l’ospite che la conduttrice scoppiano a ridere). Dopo aver ascoltato i videomessaggi di Giorgio Panariello, Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, tutti ospiti della prima puntata – andrà in onda il mercoledì 10 aprile su Rai1 -, Chiara Francini definisce "scaricabarili e falsi" tutti e tre gli uomini (fingono di non sapere cosa dovranno fare nel programma, dicendo sempre che a conoscere i dettagli è un altro componente del "trio"), mentre al regista dà anche della "mer*accia" per averla paragonata al Ciuchino di Shrek in quanto parla troppo. L’attrice svela di non saper cucinare ("Non so fare niente") e che per lei cucinano sempre gli altri (Il cambio di espressione di Mara non passa inosservato), pur amando mangiare e "tutti quelli che sono i piaceri legati ai bisogni primari". Infine, l’ospite parla del suo compagno svedese, con il quale convive da 18 anni in Italia, nella stessa zona in cui abita la conduttrice: "Siamo vicine di casa, lui ti vede sempre. Non ti ferma perché è timido. Sei matta? Non è mica napoletano, è svedese! Lui è un po’ turbato da tutto ciò che mi sta succedendo. È uno di quelli che inizialmente guardava dallo spioncino della porta perché non voleva incontrare nessuno sul pianerottolo. Prende l’ascensore da solo, è molto riservato".


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