Chi l’ha visto, cosa è successo ieri: un amico di Soukaina contro il marito, le minacce choc alla famiglia Murgia

Durante la puntata del 29 maggio tanti i casi affrontati in diretta e le nuove segnalazioni, a partire dal caso di Manuela, la 16enne morta a Cagliari anni fa

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Nella puntata di Chi l’ha visto? di mercoledì 29 maggio, in onda su Rai3 e condotta da Federica Sciarelli, tanti sono i casi di persone scomparse affrontati in diretta, a partire da quello di Gianfranco Bonzi, un custode milanese vittima di una truffa amorosa. Poco prima di scomparire, l’uomo ha lasciato una lettera al figlio Luca, in cui mette in lui anche il suo tormento per un amore non corrisposto con una persona che fingeva di essere la famosa cantante Dua Lipa. E poi il caso di Manuela Murgia, una sedicenne trovata morta 29 anni fa nella gola di Tuvixeddu in Sardegna, e quello di Soukaina, influencer di Biella che si trova ancora in gravi condizioni in ospedale dopo essere stata soccorsa con una ferita al petto. Ma non solo: vediamo insieme cosa è successo nella puntata del 29 maggio 2024 di Chi l’ha visto?.

Chi l’ha visto, cosa è successo nella puntata del 29 maggio 2024

A inizio puntata i riflettori sono puntati sul caso dell’Influencer di Biella Soukaina El Basri, conosciuta come Siu e attualmente in prognosi riservata all’ospedale, dopo il risveglio dal coma, a causa di un grave e profonda ferita al petto. Al momento il marito Jonathan Maldonato è indagato per tentato omicidio, ma quanto successo la sera del 16 maggio non è ancora chiaro. A Chi l’ha visto? Federica Sciarelli segnala nuovi risvolti nella vicenda, con un amico dell’influencer che rivela: "Lei in passato mi aveva raccontato che il marito aveva già usato violenza contro di lei e mi aveva anche fatto vedere la denuncia. Si parlava di maltrattamenti in casa. Non andavano d’accordo, lui era troppo geloso e non accettava il suo lavoro. Metteva anche le telecamere a casa per controllarla". Invece il marito, alle forze dell’ordine, ha detto: "La ferita al petto di Siu non è stato un incidente ma un tentativo di suicidio. Lei aveva già provato a togliersi la vita nel 2012 e venne ricoverata in psichiatria. Sono stati i carabinieri a costringerla a fare la denuncia. Io le permettevo di fare tante cose: se voleva andare a ballare, andava e io rimanevo a casa con le bambine. Mi ha tradito tante volte e io l’ho sempre perdonata". Qual è la verità? Perché una loro vicina di casa dichiara di averli sentito spesso litigare, tanto che una volta sono arrivata a casa della coppia i carabinieri: "Poi, però, sembrava che tutto fosse tornato normale", aggiunge.

Un altro caso affrontato è quello di Marco, un uomo di Torino abbandonato quando era piccolo e ora alla ricerca della madre naturale, dopo aver trovato il fratello gemello – un incontro descritto come "molto commovente" -, anch’egli lasciato solo in tenera età. Mentre il gemello non vuole apparire davanti alle telecamere, Marco fa un appello alla madre naturale: "Voglio farle sapere che non ce l’ho con lei, la ringrazio di avermi dato la vita e vorrei che facesse parte di questa vita fantastica. Vorrei che capisse che lei è la benvenuta. Ora manca solo l’ultimo tassello, conoscere te". Nel frattempo, un’educatrice dell’orfanotrofio in cui avevano vissuto i due gemelli, parla di una nonna che aveva cercato di ottenerne la custodia: "La nonna paterna veniva a trovarli, ma non ho mai conosciuto il papà. La donna avrebbe voluto portarli via, però non c’era la garanzia che potesse accoglierli e allevarli".

Si arriva al caso di Manuela Murgia, 16enne trovata morta in fondo a una gola di Tuvixeddu, a Cagliari, il 5 febbraio del 1995. Il caso fu archiviato come suicidio, ma ora i familiari – le sorelle Anna ed Elisabetta e il fratello Gioele sono presenti in studio – chiedono la riapertura delle indagini dopo aver visto gli atti e l’autopsia, tutti pieni di incongruenze. Perché la presenza del semolino nel suo corpo? Come mai il suo cappotto Montgomery era pulito e il maglioncino sotto era pieno di fili d’erba e terra? Perché se la strada era piena di terriccio le scarpe avevano le suole pulite? Come mai il corpo è stato trovato lontano dai suoi effetti personali? La sorella Anna dice: "Non aveva nessun motivo per conoscere quel posto e addentrarsi in un luogo del genere a piedi. Era tutta casa, chiesa, oratorio e scuola. Secondo me lei ha subito aggressioni. Non si è suicidata, aveva una vita felice". La sorella Elisabetta Murgia invece racconta: "Negli ultimi giorni aveva cambiato umore e maniera di comportarsi: non si apriva, era spesso turbata e piangeva". E poi il mistero delle due telefonate: chi ha avvisato le forze dell’ordine quando ha ritrovato il corpo? Per chi Manuela si era truccata bene e vestita di fretta, lasciando il cordless sul tavolo? Chi c’era alla guida dell’auto blu? Dove ha mangiato il semolino la 16enne? "Vai a mangiare a casa di una persona di cui ti fidi, non di un estraneo", risponde la sorella Elisabetta, la quale poi ricorda che "nessuno ha richiesto i tabulati" (ora non si possono più recuperare), chiarendo: "Non si va lì a passeggiare".

E poi svela in diretta di alcune telefonate anonime successive alla morte di Manuela: "Tante le abbiamo ricevute a casa. Molte erano minacce, fatte da persone che ci hanno invitato a lasciare perdere qualunque indagine e che ci hanno fatto capire che sapevano quando eravamo in casa e cosa stessimo facendo. Non solo, anche chiamate di sciacalli che dicevano ‘è stato questo’, ‘è stato quello’. Non sappiamo da dove arrivassero queste telefonate, perché non hanno richiesto i tabulati. Mio padre era disperato, alla fine tolsero soltanto il nostro numero dell’elenco telefonico". Infine, Elisabetta fa un appello per convincere la persona che aveva trovato il corpo di Manuela a farsi avanti, immaginando che non avesse mai rivelato il suo nome per paura: "Oggi sono passati 29 anni, magari potrebbe aiutarci a capire. Il suo corpo è stato messo in una curva in cui era difficile da vedere".

In studio si parla anche del caso del milanese Gianfranco Bonzi, scomparso dopo una delusione amorosa lasciando cellulare e soldi a casa insieme a una lettera per il figlio Luca con la quale gli chiede di non perdere tempo a cercarlo. Un suo amico di nome Mauro dice: "Più di 60 giorni fa hai fatto una tua scelta che ha rotto tutti gli schemi, una decisione coraggiosa e dolorosa che rispetto. So che cosa ti frullava nella testa. Non giudicatelo più". Subito dopo Gianluca e Alessio di Criptovaluta.it spiegano in cosa consiste effettivamente la truffa della finta Dua Lipa (o di chiunque ci sia dietro a questa donna), che ora sembra avere già un nome e cognome per gli inquirenti: "Abbiamo capito che la truffa era un po’ più complessa", dicono quando salta fuori che l’uomo aveva scaricato un’app specifica per visualizzare i bitcoin in suo possesso: "Lui era convinto di lasciare al figlio un’eredità e invece non aveva nulla. Lui vedeva scritto ciò che i truffatori volevano fargli vedere. Questi ultimi gli mostravano una fonte di criptovalute che non era sua, non erano i suoi soldi ma quelli di qualcun altro. I soldi si vedono ma non si possono prendere: non ti danno le chiavi private, solo gli accessi per visualizzare". Non è chiaro dove sia adesso l’uomo, ma il figlio lo sta ancora aspettando a casa nella speranza che tutto torni come prima.

Le ultime segnalazioni a Chi l’ha visto

Ricordiamo, inoltre, il caso di Claudio Calzà, residente a San Giorgio di Arco e scomparso il 27 maggio 2023: l’uomo – calvo, alto 1,75 e pesa 60 chili – non ha portato le chiavi di casa e il cellulare con sé e tutte le ricerche effettuate fino a questo momento non sono servite a molto. È trascorso oltre un anno da quel giorno, ma i familiari non si danno per vinti e lanciano un appello a Chi l’ha visto?: "Dovrebbe prendere dei farmaci, che non ha con sé, ogni giorno: aiutateci a trovarlo". Tra le altre segnalazioni, quella di Carmela, la madre di Irene, 16enne uscita di casa nel pomeriggio di lunedì 27 maggio, probabilmente con un pigiama di Hello Kitty e Topolino addosso, senza farvi più ritorno. "Siamo molto preoccupati, ti aspettiamo a casa. Se c’è qualcuno che le sta dando ospitalità, se c’è qualcuno che sa qualcosa, ci faccia sapere o contatti i carabinieri", dice Carmela in diretta via telefono, dopo aver sporto regolare denuncia. In seguito, Federica Sciarelli segnala che la ragazza ha scritto un post sui social in cui afferma di stare bene e di non essere sparita: "Non sono scomparsa, è colpa tua. Io sono fidanzata e felice e a casa non ci voglio tornare". Ma la madre non crede a tali parole: "Io voglio vederla a casa, non è colpa mia. Irene non è fidanzata, è tutto falso. Se non la vedo come faccio a sapere che sta bene?" Tra l’altro, la conduttrice sottolinea che quel post potrebbe essere stato scritto da qualcun altro.

Infine, il caso di Vincenzo Giglia, un falegname scomparso dalla sua baita nel bosco il 27 giugno del 2021, dopo aver fatto la spesa ed essere tornato a casa a pied. Nessuna segnalazione, l’area è stata battuta in lungo e in largo, ma di Vincenzo nessuna traccia. La famiglia esclude che se ne sia andato via spontaneamente: "Aveva appena fatto la spesa e c’erano 5 pacchi di sigarette. Io, da fumatore, non le lascerei mai a casa. Non aveva motivo di scomparire lasciando tutto aperto, con i ferri fuori". Il vicino di casa dell’uomo dichiara: "Per me se ne è andato. Sarà a Milano, in Sicilia, ovunque. Non posso entrare nella sua testa. Ho ripulito il suo terreno perché pensavo di fare del bene. Io passo da lì quando escono i funghi. Perché avrei dovuto litigare con quel signore? Io passavo di lì", dice nervoso (che abbia qualcosa da nascondere?) Angelo Giglia, il figlio di Vincenzo, fa un appello: "A me sembra impossibile che ad oggi non si sia trovato nulla. Se sei ancora vivo noi ti aspettiamo e accogliamo a braccia aperte. Se ci sei ancora… ma se non è così, io spero che qualcuno con un po’ di buon senso ci dica cosa è successo. Il non sapere è una brutta cosa…".


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