Amore Criminale: la storia di Antonia nella prima puntata

Giovedì 20 ottobre torna su Rai3 il programma che da anni si occupa di raccontare le drammatiche storie di femminicidio. Al timone di questa nuova stagione Emma D'Aquino.

Amore Criminale
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Da giovedì 20 ottobre torna su Rai3 la nuova stagione di Amore Criminale, il programma che da anni si occupa di raccontare storie di violenza fisica e psicologica ma anche sessuale ed economica. A tenere il timone di questa edizione 2022 è la giornalista del Tg1 Emma D’Aquino, che ritroveremo ogni settimana alle 21.25 sul terzo canale della TV pubblica.

Al centro di ogni puntata il racconto di reati di femminicidio, di donne che hanno perso la vita per mano di mariti, fidanzati, uomini che dicevano di amarle. Nella ricostruzione del vissuto delle vittime vengono evidenziati i campanelli d’allarme e le dinamiche che gradualmente portano a una escalation di violenza.

Attraverso queste vicende la trasmissione, ormai da 15 anni, svolge anche un ruolo di denuncia sociale e una campagna di sensibilizzazione, offrendo anche la possibilità ai telespettatori di scrivere alla redazione per chiedere aiuto.

La storia di Antonia nella prima puntata di Amore Criminale

La prima puntata di stagione di Amore Criminale è dedicata alla storia di Antonia, uccisa nel 2012, a 43 anni, dal suo ex compagno, padre del suo terzo figlio. A fare da filo conduttore è l’intervista alla figlia della vittima, Florencia, che negli anni ha creato una associazione per gli orfani di femminicidio.

Quando lo conosce, Antonia ha già due figli piccoli, e la loro relazione è da subito una storia tormentata, piena di menzogne da parte dell’uomo, che le nasconde di avere già una moglie e dei figli. Quando lei lo scopre decide di interrompere la relazione in maniera definitiva, ma lui non lo accetta.

Tante le denunce e le diffide alle Forze dell’Ordine, ma la rabbia dell’uomo non si ferma. La situazione precipita il 13 febbraio del 2012, quando Antonia va a casa dell’ex compagno e gli chiede la firma di una delega per la scuola del bambino. Dopo una pesante discussione e una convulsa colluttazione, lei cade a terra e poco dopo muore in ambulanza, apparentemente a causa di un malore.

La madre di Antonia però non crede al decesso per cause naturali, e chiede un’autopsia che rivelerà che Antonia è morta per una ferita al cuore, inflittagli da un’arma da taglio. L’ex compagno viene rinviato a giudizio e condannato, in via definitiva, all’ergastolo per omicidio volontario.


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