Scintille in Rai, De Martino stroncato da un collega: “Una novità piuttosto che un fenomeno”
Piero Chiambretti 'ridimensiona' l'enfant prodige della prima rete: "Trasformarlo in Renzo Arbore è eccessivo". Poi la stoccata a Mediaset dopo l'addio del 2023.
Piero Chiambretti tiene fede al suo personaggio e, senza peli sulla lingua, non ha remore a ‘ridimensionare’ il personaggio televisivo del momento: Stefano De Martino. Nell’ospitata nel podcast Lo Sgabuzzino di Riccardo Bocca su YouTube, il conduttore di Rai 3, da poco tornato in onda con la nuova edizione di ‘Donne sull’orlo di una crisi di nervi’, si è lanciato in una disamina poco ‘buonista’ nei confronti dell’enfant prodige di Rai1, oltre a tirare una stoccata potente a Mediaset per aver chiuso anzitempo uno show su cui aveva puntato tanto.
Affari Tuoi, De Martino ‘ridimensionato’ da Piero Chiambretti: "Non è un fenomeno’
Da settembre 2025, Stefano De Martino incassa lodi sperticate a destra e a manca. Il motivo? Arrivato tra i dubbi ad Affari Tuoi per rimpiazzare Amadeus (volato al Nove), l’ex ballerino napoletano ha rilanciato ulteriormente il gioco dei pacchi portandolo a punte di share oltre il 30% mai toccate prima. Ma non solo. E’ stato anche l’unico conduttore (nella storia recente) in grado di rendere competitiva Rai 2 rispetto a Rai 1 e Canale 5, trasformando Stasera tutto è possibile (che ha appena lasciato) in una macchina d’ascolti e in un fenomeno virale sui social. Questo ha fatto sì che De Martino diventasse una sorta totem esaltato da tutti, eccetto pochi ‘coraggiosi’. Oltre ad Aldo Grasso – che ha stroncato duramente l’ex di Belen sulle pagine del Corriere – anche Chiambretti però ha deciso di dire la sua, ‘ridimensionando’ (in parte) il fenomeno De Martino:
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Entra nel canale WhatsApp"Ho trovato Stefano De Martino una persona estremamente piena di vita e di talenti. A mio avviso è una novità piuttosto che un fenomeno (…) La simpatia del napoletano, il bel ragazzo, il modo guascone con cui interpreta il suo ruolo di conduttore – a differenza di Amadeus– lo hanno senza dubbio aiutato. Poi va detto anche che la forte attenzione che ha la Rai nei suoi confronti indubbiamente lo aiuta, farà molta strada. Però sinceramente parlare di fenomeno o trasformarlo nel nuovo Renzo Arbore mi sembra un po’ eccessivo anche perché Arbore parte da tutt’altra dimensione televisiva"
La stoccata a Mediaset e a Io Canto
Oltre al giudizio in chiaroscuro su De Martino, Chiambretti nell’intervista al podcast è anche tornato sul suo addio a Mediaset. Il conduttore piemontese ha imperversato per qualche anno sulle reti del Biscione con programmi cult quali Tiki Taka e CR4 La Repubblica delle donne, ma nel 2023 ha rimediato un flop (con cancellazione) che non ha ancora digerito. Il programmata che ha causato il suo divorzio da Mediaset fu "La TV dei 100 e uno", un format del 2023 costruito attorno a 100 bambini impegnati a mettere in mostra i loro talenti senza alcun tipo di competizione, durato però l’esiguo spazio di tre emissioni: "Ho fatto un programma su Canale 5 con 100 bambini per tre volte. I programmi si possono assestare per due anni. Tre puntate sono un po’ poche per costruire un programma da zero dove la terza puntata prende quota ed è finito il programma. E’ finita che, dopo un mese dalla fine, è stato riproposto da Canale 5 Io Canto".
Proprio riguardo a Io Canto, Piero Chiambretti non ha digerito una cosa: "Non mi piaceva vedere i bambini in gara, i genitori gli uni contro gli altri a difesa dei propri figli e i drammi nati dalla competizione. Per questo io avevo portato in tv dei bambini talentuosi che vincevano già solo per il fatto di esibirsi e poi altri bambini che avendo una spiccata dose di parola per quello che vedevano e sentivano esprimevano dei giudizi senza il freno inibitorio del politicamente corretto che abbiamo noi. Era sufficiente portare il programma ad una serie di 8-10 puntate ed entrava nel catalogo. Quando invece ho sentito che dopo tre puntate si ripartiva con Io Canto che era un programma chiuso 7-8 anni prima ho detto: "Probabilmente ho sbagliato il contesto". Gli ascolti di quel programma sono quelli che fanno adesso".