Un giorno in pretura, la vera storia di Beau Solomon

Lo storico programma di Rai 3 si occupa del processo a Massimo Galioto, unico indagato per l'omicidio dello studente americano annegato nel Tevere nel 2016

Un giorno in pretura
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Era il 2016 quando un ragazzo americano di nome Beau Solomon è tragicamente scomparso cadendo nel Tevere: un caso complicato, di cui ancora oggi molti retroscena sono avvolti dal mistero. È questa l’inchiesta di cui Roberta Petrelluzzi si occupa nella puntata di Un giorno in pretura in onda nella seconda serata del 2 luglio su Rai 3. Ecco tutto quello che sappiamo, finora, di questo caso così complesso e ancora irrisolto.

Il caso di Beau Solomon, lo studente americano annegato nel Tevere

Beau Solomon aveva soltanto 19 anni, e veniva da Spring Green, un piccolo paese del Winsconsin, negli Stati Uniti. Nel 2016 aveva deciso di partire per Roma per frequentare un programma di studio di cinque settimane alla John Cabot University, un college americano con sede nel quartiere romano di Trastevere. Il ragazzo, quindi, era arrivato nella Capitale il 30 giugno, ma proprio quella notte si sono perse le sue tracce: dopo una serata con gli amici, infatti, si è allontanato per un attimo per andare in bagno, ma non è più tornato. È stato il suo compagno di stanza, il giorno dopo, a dare l’allarme. Soltanto quattro giorni più tardi il corpo di Beau Solomon è stato ritrovato nel Tevere, all’altezza di Ponte Marconi, con una profonda ferita alla testa e la camicia bianca intrisa di sangue.

Secondo alcuni testimoni, proprio nella notte tra il 30 giugno e il 1° luglio, Solomon avrebbe avuto una discussione con un altro ragazzo. La prima ipotesi, dunque, è che l’incidente sia stato causato da una lite troppo violenta. L’autopsia, però, ha rivelato la presenza di acqua nei polmoni, escludendo così la possibilità che lo studente fosse già privo di vita quando è caduto nel fiume. L’unico sospettato per l’omicidio di Beau Solomon è Massimo Galioto, all’epica 41enne senza fissa dimora, che si trovava sul lungo Tevere proprio nella notte in cui il ragazzo è morto: l’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi. Ecco come sono andate le cose, secondo le prime ricostruzioni della Squadra mobile e del Commissariato Trevi: Solomon è stato visto da alcuni testimoni aggirarsi, ubriaco e barcollante, lungo la banchina del fiume, dove è stato avvicinato da due malviventi che avevano intenzione di derubarlo. Dopo avergli sottratto la carta di credito, le due persone lo hanno abbandonato lungo il Tevere, dove ha poi incontrato Galioto, con cui ha iniziato a litigare senza apparente motivo: il 19enne sarebbe quindi stato spinto nel fiume, dove è annegato.

Massimo Galioto assolto dalle accuse

Massimo Galioto ha dovuto quindi rispondere dell’accusa di omicidio, ed è stato sottoposto ad un lungo processo, in cui l’accusa aveva chiesto per lui l’ergastolo. Il 2 dicembre 2020, però, il senzatetto è stato definitivamente assolto dalla Corte d’Appello di Roma, perché "Il contatto fisico fra l’aggressore e Solomon non è provato", come ha affermato la giuria dopo il verdetto. La testimone chiave del processo, ricostruito nella puntata di Un giorno in pretura, è quella che all’epoca dei fatti era la fidanzata di Galioto, che sostiene la sua colpevolezza. Lui, al contrario, è convinto che la donna voglia soltanto incastrarlo. Da che parte sta la verità? È ciò che Roberta Petrelluzzi cerca di scoprire nel corso del nuovo appuntamento con lo storico programma di Rai 3.


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