The Institute come IT, Stephen King colpisce al cuore e fa male: la recensione della serie
The Institute, la nuova serie TV disponibile in streaming su Prime Video, porta in scena un tema doloroso del mondo di Stephen King: la recensione


Il terrificante universo di Stephen King è ormai parte non soltanto del mondo scritto, ma anche di quello televisivo e cinematografico. Il Re del Brivido ha fatto recentemente ritorno con una nuova serie TV targata MGM+ e disponibile in streaming su Prime Video, che porta sullo schermo il suo celebre romanzo The Institute (L’Istituto in Italia). Una storia misteriosa, dai tratti paranormali, che celebra perfettamente lo stile kinghiano, e in questa nostra recensione vi spiegheremo perché.
Di cosa parla The Institute
Prima, però, è il caso di raccontare in breve cosa accade nella serie (e nel romanzo). Il racconto ha inizio con Luke Ellis, un 14enne prodigio, dotato di un’intelligenza fuori dal comune. Una sera Luke viene però rapito in piena notte da alcuni sconosciuti: si ritroverà, appena sveglio, in una camera che appare identica alla sua ma è invece all’interno di un Istituto. Si tratta di una struttura che studia e fa esperimenti su ragazzi e adolescenti che hanno capacità telepatiche e telecinetiche (di cui scopriremo dotato lo stesso Luke). L’obiettivo? "Salvare il mondo", secondo la direttrice Sigsby, ma la verità è che i piccoli protagonisti sono sottoposti a vere e proprie torture, il tutto per ‘espandere’ o comunque far manifestare pienamente il loro potere. Quando i ragazzi comprendono che, a dispetto di quanto loro promesso, non usciranno dall’Istituto, iniziano ad escogitare ad un piano per fuggire.
Vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime news su TV, personaggi e gossip? Iscriviti al nostro canale WhatsApp
Entra nel canale WhatsAppLa recensione della serie
Come detto, al centro della narrazione ci sono dei ragazzi. Si tratta di un gruppo che va dai 14 ai 17 anni, che fa fronte comune contro lo stesso nemico: l’Istituto. E se il nemico non fosse l’Istituto ma un inquietante pagliaccio con un palloncino rosso? Sì, perché le similitudini con IT, capolavoro di Stephen King, sono tante e anche palesi, e rendono chiara la volontà dello scrittore di porre ancora una volta al centro della sua storia il coraggio dei bambini, di coloro che, per cause esterne e terribili, hanno perso la propria fanciullezza e sono stati così costretti ad affrontare il mondo da adulti molto prima del tempo. E L’Istituto, così come ha fatto IT prima, è ciò che mette in moto il processo di accettazione e, successivamente, di unione e ribellione. Un processo doloroso non solo per i protagonisti della storia, ma anche per lo spettatore. L’Istituto è, per queste motivazioni, una miniserie che promette uno spettacolo interessante ma anche ricco di spunti di riflessione che, dunque, vale la pena vedere.