Selvaggia Lucarelli, non bastano le (mezze) scuse della Hunziker. Il post al veleno: “Che imbarazzo”

La blogger ha attaccato con un post Instagram la conduttrice svizzera. Michelle si era scusata dopo uno strafalcione a "Verissimo". Ma a quanto pare non basta. Ecco i dettagli.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Stavolta non basta. La Lucarelli ha stangato Michelle Hunziker con un post appuntito (e velenosissimo) condiviso di recente nelle sue storie Instagram. Un attacco frontale, perché la conduttrice svizzera, nell’ospitata del 3 marzo scorso a Verissimo, era scivolata su un’affermazione fuorviante a proposito dei centri antiviolenza che aiutano le donne. Stando all’ex moglie di Eros Ramazzotti, durante l’emergenza Covid soltanto "Doppia difesa" (cioè l’associazione fondata dal lei stessa) aveva continuato a lavorare per dare una mano alle donne in difficoltà. Ma è stata subito smentita, la Hunziker. Il 4 marzo un comunicato rilasciato da "D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza", ha detto chiaro e tondo che tutti i centri al tempo della pandemia erano attivi. Michelle si è scusata (con comunicato un po’ freddino) e ora Selvaggia Lucarelli, implacabile, le fa presente cosa pensa davvero a riguardo. Ecco i dettagli.

Selvaggia Lucarelli all’attacco di Michelle Hunziker

Una storia di passaggio, tra le tante che Lucarelli quotidianamente posta. Su Instagram è apparsa però come una sentenza, e la povera malcapitata di turno, cioè Michelle Hunziker, è finita in quattro e quattr’otto al tappeto, come altri prima di lei. "No, cara Hunziker", recita il post che Selvaggia ri-condivide puntualmente da un’altra pagina social, "i Centri antiviolenza non si sono fermati, nemmeno durante la pandemia". Associato a questo, la giornalista aggiunge anche un commento al veleno: "Bella figura". E tanto basta (o forse no).

Il punto è che a Verissimo, sabato scorso, Michelle si è sbagliata su un dettaglio mica da ridere. Aveva dichiarato quanto segue (con estremo orgoglio): "Con Doppia Difesa non ci siamo fermati neanche durante il Covid, quando tutti i centri antiviolenza giustamente erano fermi…Noi ci siamo adoperate per aiutare a livello psicologico le donne in difficoltà che erano tra le quattro mura, chiuse con i loro carnefici nelle case, non sapendo veramente che cosa fare. Noi non siamo mai spariti, abbiamo cercato di aiutare. Questo è il mio progetto di vita. Doppia Difesa non è un gioco".

Peccato, però, che il giorno dopo è intervenuta l’indignazione dell’associazione "D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza", ed ecco servita la figuraccia. "Sconcerto per quanto dichiarato ieri sera da Michelle Hunziker" si legge nel comunicato, "anche quelli impegnati in progetti di accoglienza in emergenza, 24 ore su 24, hanno continuato a intervenire raggiungendo le donne negli ospedali, nelle stazioni dei carabinieri o nei commissariati". Per cui la Hunziker, e il suo Centro, non sono stati certo i soli a darsi da fare, all’epoca. Anzi. E quindi è dovuta seguire una smentita affrettata, da parte della showgirl svizzera, scritta però in tono formalissimo in vece sua. "Michelle Hunziker", apprendiamo dal profilo di Doppia difesa , "voleva semplicemente fare riferimento all’estrema difficoltà di continuare a prestare aiuto alle donne vittime di violenza e di continuare a essere per loro un punto di riferimento durante la Pandemia. Si scusa pertanto per aver erroneamente usato l’aggettivo tutti riguardo ai centri antiviolenza e ha il massimo rispetto e apprezzamento nei confronti di tutti i centri che aiutano le donne".

Ma il danno era già bello che fatto. E chiaramente Selvaggia Lucarelli non si è fatta pregare due volte. Bordata alla Hunziker, giusto per essere chiari. Con commento finale che non ha timore di far male: "Quindi le scuse non le fa lei dal suo profilo ma c’è questa roba sul profilo di Doppia difesa scritta come da esame per visita oculistica. Che imbarazzo". E come darle torto, in effetti.


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