Santanchè, nuove accuse di Report: tutte le "bugie" della ministra

La trasmissione di Sigfrido Ranucci torna sul caso delle aziende della politica e imprenditrice: contestate molte delle affermazioni fatte al Senato. Polemiche

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Scelta personalmente da Giorgia Meloni per il suo Governo, ora Daniela Santanchè rischia realmente che la sua carriera da Ministro del Turismo giunga al capolinea. Arrivano ancora accuse da parte di Report, che nella puntata andata in onda il 10 luglio ha provveduto a smontare ogni singola dichiarazione da lei rilasciata in Senato durante la sua informativa. L’esecutivo sembra quindi essere sempre più in bilico, e la destra riceve attacchi su più fronti.

Daniela Santanchè, Report smentisce le dichiarazioni in Senato

Nella puntata di Report andata in onda ieri sera non è passato inosservato il servizio di Giorgio Mottola intitolato Santa Subito, nel quale ha prontamente smentito tutte le falsità, incongruenze e inesattezze che Daniela Santanchè ha dichiarato in Senato nella giornata del 5 luglio, fornendo documenti ufficiali consultati durante l’inchiesta. Innanzitutto, nella sua informativa la ministra ha affermato di non aver mai posseduto più del 5% della società Ki Group; secondo i documenti mostrati da Report, invece, si parla chiaramente del "14,9% di controllo della società fin dal 2013". Inoltre, Santanchè ha giurato pubblicamente di "non aver avuto alcun ruolo operativo" all’interno della società. Anche questa notizia è stata smentita, questa volta dalla testimonianza di Monica Lasagna, ex direttrice commerciale: "Più volte ha dato ordini o compiti ad ognuna di noi", ha raccontato, rivelando poi di essere in attesa – insieme ad altre numerose colleghe – di un tfr mai pagato pari a cifre da 30 a 50mila euro. La ministra ha dichiarato che le dipendenti sono state licenziate dopo che lei si era allontanata dal proprio ruolo operativo, ma il licenziamento risale al 2021, quando era saldamente al timone della società.

Ma non è tutto. Daniela Santanchè ha dichiarato che i suoi guadagni da Ki Group sono stati pari a 100 mila euro all’anno tra il 2014 e il 2018. Report, invece, ha rivelato "Le vere cifre approvate nei bilanci di Bioera capogruppo: 2014, 144 mila euro; 2015, 391 mila euro; 414 mila euro all’anno tra il 2016, 2017 e 2018, anno in cui si specifica nei bilanci che 270 mila euro vengono da Ki Group spa, che quell’anno perdeva 7 milioni di euro". In circa nove anni di attività, dunque, la ministra ha guadagnato ben 2 milioni e mezzo di euro, oltre ai 7 milioni intascati dall’ex compagno Canio Mazzaro. "Le perdite causate anche dagli stipendi di Santanchè e Mazzaro hanno determinato il tracollo di Ki Group, che nel 2021 ha licenziato la quasi totalità dei suoi 77 dipendenti", ha svelato Report. Il programma ha poi evidenziato un’altra incongruenza: "La ministra ha dichiarato di essere entrata nella società solo per aiutare il figlio. Ma all’epoca in cui è stata nominata presidente, il figlio aveva appena 17 anni". Importante anche la testimonianza di Federica Bottiglione, addetta di Visibilia alle relazioni con la Consob: durante la pandemia, è stata messa in cassa integrazione a zero ore a sua insaputa, mentre lei continuava a lavorare regolarmente; soltanto successivamente ha scoperto di essere stata pagata con rimborsi chilometri.


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