Report, Fratelli d’Italia all'attacco: "Testimoni inattendibili". La reazione di Sigfrido Ranucci

Il programma di Rai 3 è finito nel mirino della politica per “l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili”. Ecco cosa dice il conduttore

Debora Manzoli

Debora Manzoli

Scrittrice ed editor

Scrittrice, copywriter, editor e pubblicista mantovana, laureata in Lettere, Cinema e Tv. Ha due libri all’attivo e ama la scrittura alla follia.

Ore di polemica per la nota trasmissione Report in onda su Rai 3, entrata ufficialmente del mirino della politica e, in particolare, di Fratelli d’Italia. Il gruppo di Fdi nella Commissione Vigilanza Rai ha infatti reso noto di aver presentato un’interrogazione all’amministratore delegato Rai Roberto Sergio per un "metodo" a loro parere non in linea "con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai" e responsabile addirittura del "degradamento di una storica trasmissione". Il conduttore Sigfrido Ranucci però non ci sta e risponde a tono. Ecco cosa sta accadendo.

Report nel mirino di Fratelli d’Italia: perché

Nelle ultime ore, il programma di Rai 3 Report si è trovato al centro di un’importante polemica generata dal gruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Vigilanza Rai, che ha pubblicato un comunicato inaspettato.

"Abbiamo presentato un’interrogazione all’Ad Roberto Sergio e alla Presidente Marinella Soldi per sapere se l’utilizzo ricorrente di testimoni giudicati inattendibili dalla magistratura, che dopo qualche decennio fanno rivelazioni circa presunte rivelazioni su persone decedute, sia in linea con quanto stabilito dal Contratto di Servizio, che regola i rapporti tra lo Stato e la Rai", ha reso noto il gruppo Fdi.

E non è tutto, perché il gruppo, sottolineando di riferirsi soprattutto a servizi giornalistici su temi ed esponenti politici (come nei casi del padre di Ignazio La Russa e del padre di Giorgia Meloni) ha poi aggiunto dettagli ancora più specifici in merito a questa accusa.

"[…] Per di più si sceglie di non dare conto al pubblico dell’inattendibilità dei testimoni intervistati, forse perché altrimenti verrebbe giù tutto l’impianto del teorema messo in piedi. Con quello che sembra a tutti gli effetti un ’metodo’, stiamo assistendo al progressivo degradamento di una storica trasmissione, un tempo capace di fare delle vere e proprie inchieste, e oggi ridotta a costruire teoremi fine a se stessi, utili solo a spargere fango".

Report, il conduttore Ranucci risponde alle accuse

Davanti a queste forti accuse è intervenuto proprio Sigfrido Ranucci, curatore e conduttore del programma. Ranucci ha infatti commentato la vicenda su Facebook scrivendo: "Report, come giusto, risponderà nel merito nelle sedi istituzionali. Ma per amore di verità va detto che la prima fonte su La Russa non era un pentito, ma un ufficiale dei carabinieri Michele Riccio. Mentre la seconda fonte, Nunzio Perrella, è un collaboratore di giustizia mai denunciato per calunnia e ritenuto fondamentale nei processi che hanno portato all’arresto del boss di camorra Michele Senese".

Si attendono ora ulteriori aggiornamenti da parte delle sedi opportune.


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