Report manda in onda il servizio sul quadro rubato, Sgarbi: “Non sono Diabolik”

Dopo polemiche e minacce di veto il programma di Sigfrido Ranucci ha raccontato la vicenda del quadro di Manetti che coinvolge il sottosegretario alla Cultura

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Dopo giorni di polemiche e minacce di veto, alla fine a Report è andato in onda il servizio sul quadro rubato di Rutilio Manetti. Vittorio Sgarbi, il proprietario de "La cattura di San Pietro" – opera rubata nel 2013 dal Castello di Buriasco, in Piemonte – aveva inviato una diffida al programma e alla Rai, che hanno deciso di non fermarsi e di raccontare la vicenda nell’inchiesta firmata da Manuele Bonaccorsi. Analizziamo la storia nel dettaglio e scopriamo quale è stata la reazione del sottosegretario alla Cultura.

Vittorio Sgarbi e il quadro di Manetti: la storia

Come raccontato ieri da Report nel servizio andato in onda in prima serata su Rai 3 e firmato da Manuele Bonaccorsi in collaborazione con Thomas Mackinson del Fatto Quotidiano, Vittorio Sgarbi è in possesso de "La cattura di San Pietro" di Rutilio Manenti. Il sottosegretario alla Cultura del governo Meloni sostiene di avere trovato il quadro per caso, durante i lavori a Villa Maidalchina, a Viterbo. "Il catalogo dice chiaramente che era a Villa Maidalchina" ha spiegato Sgarbi, la cui madre ha comprato la residenza nobiliare nel 2000: "Era un immobile in stato d’abbandono" secondo l’ex proprietario. L’inchiesta del programma di Sigfrido Ranucci, tuttavia, ha svelato che il quadro di Manetti non viene citato negli inventari precedenti, infittendo il mistero.

"La cattura di San Pietro" di Rutilio Manenti è stato infatti rubato dal castello di Buriasco in Piemonte nel 2013, quando i ladri tagliarono la tela e sostituirono l’opera con una foto per far sì che Margherita Buzio non si accorgesse subito del furto. Nelle settimane precedenti, inoltre, c’erano stati degli interessamenti per il quadro (unico oggetto rubato), tra cui quello dell’autista di Sgarbi che, secondo il servizio di Report, aveva adocchiato l’opera anni prima, durante un pranzo nel castello.

La reazione di Sgarbi

Tra il quadro di Manetti rubato e quello in possesso di Vittorio Sgarbi (che lo mostrò anche a degli allievi durante un’esposizione su Caravaggio), tuttavia, ci sono delle differenze. In alto a sinistra, nell’opera esposta da Sgarbi a Lucca, appare infatti una fiaccola che nell’originale non c’è. Il restauratore Gianfranco Mingardi ha spiegato di non sapere nulla di questo dettaglio: "Con una candela non diventa più riconoscibile". Furiosa, ovviamente, la reazione del diretto interessato, Vittorio Sgarbi, che ha ribadito di aver trovato il quadro a Villa Maidalchina e si è difeso: "Non sono Diabolik, ho solo avuto c**o a trovarla in quella villa".


Potrebbe interessarti anche