Reazione a catena: montano le polemiche, ma sono infondate

Il game show di Rai 1 è stato preso di mira per il poco tempo a disposizione delle campionesse, ma in realtà si tratta del montaggio fatto in post produzione

Reazione a catena: montano le polemiche, ma sono infondate

Reazione a catena finisce improvvisamente nell’occhio del ciclone, ma per poco tempo. Il popolare quiz di Rai 1 condotto da Marco Liorni, che ogni sera tiene compagnia al pubblico nella stagione estiva al posto de L’Eredità, è infatti stato oggetto di polemiche che si sono poi rivelate infondate. Scopriamo cos’è successo.

Reazione a catena: le critiche

Dopo la puntata di domenica 17 luglio tanti utenti hanno criticato Reazione a catena sui social, accusando il programma di non concedere la stessa quantità di tempo ai concorrenti per rispondere. Nell’ultima fase del programma di Marco Liorni, il gioco "L’ultima parola", infatti, le tre donne palermitane del team "Le giuste in tempo" sono arrivate a giocarsi 13.550 euro (poi dimezzati a 6625 per l’aiuto, l’acquisto del terzo elemento) ma hanno sbagliato parola, scegliendo "Corone" invece di "Contatore". Secondo i telespettatori, però, il tempo a disposizione delle campionesse per fornire la soluzione è stato decisamente troppo breve rispetto ad altre occasioni e la cosa non è stata gradita, alimentando le polemiche.

La vera motivazione

La questione del "furto" di secondi preziosi per indovinare il vocabolo si è tuttavia poi rivelata infondata, dal momento che Reazione a catena, non andando in onda in diretta, utilizza una sorta di "taglia e cuci" in fase di montaggio, effettuato dalla post produzione. In sostanza, con ogni probabilità, la puntata era andata per le lunghe e alcuni secondi di silenzio, come quelli utilizzati dalle campionesse per pensare, sono stati semplicemente tagliati.


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