La Rai si dissocia da Fedez: "Non lo possiamo permettere"

"Mi dissocio fortemente dagli attacchi personali della performance": così Coletta. Il problema però è che prima invitano Fedez e Duro e poi li scaricano

La scorsa puntata di Sanremo è stata sicuramente ricca di colpi di scena e momenti forti e dal linguaggio deciso e senza mezze misure. Tra i punti che hanno suscitato più scalpore ci sono sicuramente il rap di Fedez non autorizzato, e la performance "nuda e cruda" di Angelo Duro, che si è lasciato andare ad un monologo culminato con il suo spogliarsi in diretta sul palco dell’Ariston. Come era possibile aspettarsi, la Rai e l’organizzazione della kermesse sono velocemente corsi ai ripari mettendo nel mani avanti durante la conferenza stampa di oggi, mettendo i puntini sulle "I" e distanziandosi dalle scelte degli artisti.

Il dietro front in conferenza stampa su Fedez

Durante la conferenza è arrivato ovviamente il tanto atteso momento di discutere dell’esibizione del rapper Fedez, in collegamento dalla nave Costa Smeralda. L’artista ha intatti strappato una foto del Viceministro Bignami, accusandolo neanche troppo velatamente di simpatizzare per il nazismo, criticando poi la posizione della Ministra della Famiglia riguardo l’aborto, difendendo inoltre la fluidità di genere degli abiti di Rosa Chemical, quest’anno concorrente del Festival. Il rapper aveva già dichiarato che si sarebbe esibito con un testo non approvato da Rai, ma questo non è stato sufficiente per la rete, che ha preso subito le distanze attraverso il dirigente Stefano Coletta: "Confermo che non eravamo a conoscenza della performance. L’artista, come ha detto, non ci aveva comunicato la performance, o meglio ci ha avvertito di un cambiamento, senza specificare quale. A nome della Rai penso che la libertà sia un valore sacrosanto, che si deve esprimere. Sempre a nome della Rai e dei vertici, in maniera molto netta, voglio dire che mi dissocio fortemente dagli attacchi personali della performance di Fedez. La gestualità può essere libera, ma può fare male. Contesto questo, il servizio pubblico non lo può ammettere. Quindi diciamo non la considero un diritto, per altro nei confronti di un viceministro del nostro governo, che aveva già chiesto scusa. A nome dei vertici, non possiamo che sottolineare che quando l’attacco è frontale, non c’è libertà che tenga". Insomma, prima chiedono a gran voce la partecipazione su più fronti di un artista con cui già in passato sono incappati nelle stesse dinamiche, ma dopo averlo fatto esibire, si nascondono nuovamente dietro il non essere informati, ma soprattutto condannando l’artista che loro stessi hanno scelto. Forse sarebbe il caso di assumersi più coerentemente le responsabilità delle proprie scelte.

La riflessione su Angelo Duro

Parole più morbide sono state riservate ad Angelo Duro. Forse perché semplicemente non ha fatto direttamente i nomi di nessuno in particolare. Infatti Amadeus riguardo il linguaggio crudo del comico, e il suo denudarsi sul palco si è limitato ha dire: "Angelo Duro è un talento. Ha un seguito notevole, non siamo abituati a questo tipo di comicità, molti non lo conoscono ma il suo monologo è qualcosa di impegnativo, conoscevo lo stile, sono contento e lo riporterei sul palco". Mentre Coletta ha sottolineato: "Fenomeno molto forte con un linguaggio molto forte, andato appositamente in fascia notturna. Chi fa televisione deve anche innovare seppure abbia diversi gusti personali. Nel suo monologo ha riportato una spietata verità, in modo irriverente c’era un percorso specifico". Ma ovviamente quando non si attaccano direttamente personaggi politici dire la verità, per quanto scomoda, non è un problema evidentemente.


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