Non solo Pino Insegno: tutti i flop dei nuovi volti di Tele-Meloni

I conduttori scelti dalla nuova Rai non si stanno rivelando all'altezza delle aspettative: cresce il rischio di chiusura anticipata delle trasmissioni.

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Pino Insegno
Fonte: IPA

Quando si tratta di televisione, non sempre le scelte politiche si rivelano vincenti da un punto di vista degli ascolti. Ne è la piena dimostrazione la cosiddetta nuova Rai, ormai nota anche come Tele-Meloni, che con l’insediamento della nuova dirigenza vicina al governo di Giorgia Meloni sta collezionando un fallimento dopo l’altro. Sono numerosi i conduttori che se ne sono andati e altrettanto quelli che sono stati scelti proprio dai nuovi dirigenti, ma sono soprattutto questi ultimi ad aver fatto registrare i più sonori flop in casa Rai.

Il flop de Il Mercante in Fiera

Il fallimento più evidente, come è ormai noto, è quello di Pino Insegno. Il conduttore ha fatto il suo grande ritorno in Rai affrontando non poche critiche da parte di chi lo considera un raccomandato a causa della sua personale amicizia con la premier. Ma il suo Mercante in Fiera, che ha debuttato lunedì 25 settembre su Rai 2, sta registrando numeri a dir poco allarmanti: dopo un esordio al 3,4% di share, il giorno successivo gli ascolti si sono abbassati al 2%, fino ad arrivare alla serata di ieri (mercoledì 27 settembre) in cui la percentuale è scesa sotto la soglia del 2%, registrando addirittura l’1,9%. Un trend assolutamente non positivo per l’access prime time di Rai 2, che sta attirando critiche su tutti i fronti. Anzi, secondo Dagospia la rete starebbe già pensando ad una sostituzione, magari con una delle classiche serie tv che solitamente occupano quella fascia oraria. Ma non è soltanto Pino Insegno, tra i nuovi volti della Rai meloniana, ad aver registrato un sonoro flop.

Tutti i flop della nuova Rai

Tra gli osservati speciali c’è anche Caterina Balivo con il suo nuovo programma pomeridiano di Rai 1, La Volta Buona. Se non ci fossero di mezzo motivazioni politiche, non si spiegherebbe come mai la Rai abbia deciso di chiudere Oggi è un altro giorno, la trasmissione di Serena Bortone che la scorsa stagione registrava quotidianamente dati intorno al 16% di share. Soprattutto perché la sua sostituta non riesce a superare la soglia dell’11/12%. Lo stesso destino è toccato anche alla stessa Serena Bortone: dopo essere stata sostituita nel pomeriggio di Rai 1, è migrata a Rai 3 con Chesarà..., nuovo talk show in access prime time. Anche in questo caso, i primi risultati non sono stati quelli sperati: le prime due puntate hanno ottenuto, rispettivamente, il 3,6 e il 4,1% di share. Restando su Rai 3, un altro disastro annunciato era la domenica sera: senza Fabio Fazio, che portava davanti alla tv circa due milioni di spettatori, Il Provinciale fa registrare un terzo degli ascolti, fermandosi ogni settimana intorno al 3%. Insomma, per il momento le scelte della nuova Rai non si stanno dimostrando vincenti, anzi. Soprattutto perché un basso indice di ascolti comporta un calo degli introiti provenienti dalla pubblicità e, di conseguenza, un rischio sempre più alto di dover chiudere le trasmissioni in anticipo.


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