Massimo Giletti, l'annuncio: "Torno in Rai per 5 mesi". Poi l'attacco a Cairo: "Tradito da un fratello"

Il conduttore tornerà in viale Mazzini ma l’accordo avrà un limite temporale per alcuni speciali su Rai 1: la prossima stagione è ancora in fase di trattativa

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

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Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Massimo Giletti tornerà in Rai, ma le trattative sono tutt’altro che concluse. Il ritorno dell’ex conduttore di Non è l’Arena alla corte di viale Mazzini sembrerebbe ormai cosa fatta, ma sarà scandito da più fasi. Come svelato dal portale TvBlog, infatti, Giletti dovrebbe firmare inizialmente un contratto a tempo, un accordo con limite temporale per alcuni speciali in prima serata su Rai 1, mentre per quanto riguarda la prossima stagione televisiva le trattative sarebbe ancora aperte. Scopriamo tutti i dettagli.

Massimo Giletti in Rai: il contratto a tempo

Dopo una prima stagione da incubo in termini di ascolti e risultati, la nuova Rai targata centrodestra è a caccia di riscatto in questo 2024: da conferme inattese a nuove fiction in arrivo, gran parte della fiducia di viale Mazzini è riposta anche e soprattutto nel ritorno di Massimo Giletti. L’ex conduttore di Non è l’Arena sembrava ormai pronto a tornare nella tv di Stato, ma i tempi della trattativa si sono dilatati e la firma è slittata. Come rivelato dal portale TvBlog in un retroscena, al momento per Giletti sarebbe pronto un contratto a tempo.

La Rai avrebbe proposto all’ex volto di La7 un accordo con limite temporale per gli ormai famosi Speciali da realizzare per la prima serata di Rai 1. Giletti avrebbe infatti in mente di confezionare sei appuntamenti dedicati al costume italiano, a partire da quello per i settant’anni della televisione nostrana (che inizialmente era previsto per il 3 gennaio) e quello in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio che, invece, ormai non vedrà la luce. Il prolungarsi delle trattative ha infatti spinto la Rai a cercare di chiudere subito un accordo per gli Speciali, che andranno in onda a partire da fine febbraio o inizio marzo fino all’estate, presumibilmente con un appuntamento al mese, e poi concentrarsi sul vero e proprio ritorno del giornalista in pianta stabile in viale Mazzini.

Dopo il contratto a tempo e il ritorno in Rai (a cinque anni dall’addio) con la serata dedicata ai settant’anni della televisione italiana, infatti, Massimo Giletti e la Rai sarebbero liberi di riflettere sul futuro della carriera del conduttore, che a quel punto avrebbe tutto il tempo di mettere a punto la sua nuova stagione televisiva con i vertici della tv pubblica. Dopo un accordo di sei mesi, il nuovo contratto prevedrebbe dunque l’inizio di un nuovo programma o, chissà, il ritorno di Non è l’Arena, sogno nel cassetto del giornalista.

Le parole di Giletti sulla Rai e l’attacco a Cairo

Da segnalare, inoltre, le parole dello stesso Giletti a Gente, che domani uscirà con un’intervista al conduttore. Le anticipazioni filtrate nelle ultime ore sono molto ghiotte; Giletti ha confermato l’accordo "a tempo" con la Rai, svelando però di non aver ancora stabilito quale sarà il suo futuro a medio-lunga scadenza. "Farò un passo avanti con la Rai, una serie di eventi interessanti nei prossimi cinque mesi", ha detto il giornalista. "Ma quello che farò dopo ancora non è chiaro ed è possibile tutto perché ho più offerte". Giletti ha poi parlato della fine di Non è l’Arena, il suo talk di successo su La7 chiuso lo scorso anno senza motivazioni apparenti dall’editore Cairo, che ora si becca l’attacco del conduttore. "Quello che ho vissuto è stato il tradimento di una persona che consideravo un vero fratello: non voglio parlare della questione giudiziaria, entro nel merito di quella umana. Non mi sarei mai aspettato che la persona che mi abbracciò quando morì mio padre e che mi trovai all’improvviso alle spalle nella giornata in cui lo seppellivo, potesse, senza dirmi nulla, senza neppure guardarmi negli occhi, senza darmi una parvenza di motivazione, chiudere non solo un programma, ma chiudere un rapporto umano".


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