Lo Stato delle Cose, Giletti provoca l'avvocato di Sempio sul caso Garlasco: "Mi sta processando in tv". E parla di "maldicenze"
Nella puntata del 9 giugno, l'avvocato di Andrea Sempio, Massimo Lovati, si arrabbia con Giletti più volte mentre parlando del caso di Garlasco: cosa è successo

Nell’ultima puntata de Lo Stato delle Cose, il programma condotto da Massimo Giletti su Rai 3 lunedì 9 giugno 2025, tra gli ospiti, c’è Vittorio Feltri. Poi largo spazio al caso di Chiara Poggi, dibattito durante cui l’avvocato Lovati, difensore di Andrea Sempio – amico del fratello della vittima e indagato – che in più occasioni si inalbera con Massimo Giletti. Ecco cosa è successo durante la puntata del 9 giugno de Lo Stato delle Cose.
Lo Stato delle Cose, puntata 9 giugno 2025: cosa è successo
La puntata comincia parlando dell’esito del Referendum, che è stato un insuccesso a livello di affluenza: "Era scontato, la gente non va volentieri a votare, poi per un Referendum poco chiaro… Hanno votato 14 milioni di persone, ma bisogna vedere per cosa hanno votato prima di cantare vittoria" commenta Vittorio Feltri, presente tramite collegamento video. Poi parla dei politici: "Elly Schlein è una signora che ancora non ha capito dove è finita, cosa deve fare. Le do 4, nella speranza che poi inizi anche a fare. Conte non è stupido, promosso. A Salvini, se non fosse che non funziona un treno, potrei dargli un bel voto, ma do 5, perché ogni due giorni c’è uno sciopero, i treni che arrivano in ritardo. Avrà qualche responsabilità. Meloni la promuovo, non è la mia fidanzata, ma il nostro rapporto è affettuoso da anni. Andiamo molto d’accordo".
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Entra nel canale WhatsAppSi passa a parlare dell’Ucraina e di Gaza, sempre con Feltri in collegamento, e poi di Trump e Musk e del discorso di Vincenzo De Luca: "A me non ha mai offerto nessuno qualche bella ragazza, qualche cesso magari, ma una bella ragazza no" aggiunge con tono serio l’ospite, che si dice d’accordo con le parole del sindaco.
Caso Garlasco a Lo Stato delle Cose: le novità sul delitto di Chiara Poggi
Si parla poi del nuovo sopralluogo dei carabinieri del RIS nella villa della famiglia Poggi: "Sono andati nella casa perché c’è qualcosa che non torna, sembra di essere tornati a quell’agosto del 2007. Si è sbagliato molto e ora è giusto che facciano le nuove indagini" dice Giletti. Tra gli ospiti c’è Massimo Lovati, l’avvocato di Andrea Sempio, anch’egli presente in videocollegamento.
Nel corso del dibattito, Giletti si inalbera con la dottoressa Ilenia Pietracalvina, presente di persona in studio, perché continua a parlare del passato invece di concentrarsi sul presente: "Vorrei stare sull’oggi, per cortesia Ilenia" dice il conduttore, un po’ stizzito, dopo aver mostrato la ricostruzione dei fatti creata anni fa. Poi la parola viene data a Francesco Chiesa Soprani, la persona alla quale Paola Cappa mandava audio prima di allontanarlo, che svela: "Le sorelle Cappa non sono indagate, ma ripeto che ho degli audio imbarazzanti che nessuno vuole ascoltare". L’argomento successivo è lo scontrino presentato da Andrea Sempio che – a detta del conduttore -rappresentava una sorta di alibi per quest’ultimo, almeno all’inizio, prima che l’orario del decesso di Chiara Poggi venisse anticipato alle 9 del mattino: "Lovati, il suo cliente stava a Vigevano?" chiede Giletti. "Una questione completamente irrilevante" commenta l’ospite, ma il conduttore non ci sta: "Ma come fa ad essere accettato come alibi uno scontrino in cui non ci sono riferimenti a lui?".
Dopo aver sentito un audio in cui Sempio parla col padre in macchina (avevano messo delle cimici all’interno della vettura) e tira in ballo i magistrati, l’avvocato Lovati commenta: "Non vuole dire niente, non continuate con le stesse cose, sono tutte questioni irrilevanti. Voi state puntando il dito contro i magistrati di allora, ma chi ha messo le cimici nella macchina? Dite che lo vogliono aiutare, ma poi mettono le cimici in macchina?". Si parla inoltre del fratello di Chiara Poggi che difende Sempio, un fatto che il Direttore Brindani definisce "curioso", e delle intercettazioni "trascritte con delle mancanze": "Viene omessa la frase ‘A parte che erano dalla nostra’. La domanda è perché scompare proprio questa frase?". Lovati spiega: "Erano dalla nostra perché è vero, era un’indagine vuota. Non è sparito, i brogliacci non valgono un fico secco, non hanno nessun significato, perché devono fare una perizia per capire la frase intera". L’avvocato De Renzis, altro ospite presente via videocollegamento, interviene: "Io quando vedo questa roba qui rischio di arrabbiarmi, quindi dico che hanno fatto un errore di gioventù, si sono sbagliati".
Poi la dottoressa Ilenia Pietracalvina chiede a Lovati: "Sempio aveva questo rapporto con la Procura? Aveva ricevuto una soffiata?". L’avvocato risponde: "Nessuna soffiata, io gli dicevo solo che, essendo un’indagine vuota, sarebbe stata archiviata". Da un’altra intercettazione di Sempio, poi, non vengono riportate queste parole: "C’ero dentro io, non c’era il PM, c’era l’altra" e Giletti pensa che si riferisse alla dottoressa Pezzino. Il Direttore Brindani sottolinea: "Abbiamo la dimostrazione che quelle intercettazioni sono state fatte ma non sono state usate nella loro completezza". Giletti chiude il discorso dicendo che "nelle intercettazioni mancano le parti che si riferiscono i magistrati, poi magari è una coincidenza". Subito dopo arriva il momento più atteso, la dichiarazione dell’ex Procuratore Venditti, colui che aveva archiviato il caso Garlasco tempo addietro, che però non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto rivelato dalle anticipazioni: "Nella valutazione delle intercettazioni non comprendere alcune parti è normale. Se adesso ci saranno nuove indagini che diranno un’altra cosa, ne prenderemo atto. Ci sono delle anomalie, ma non le dico neanche sotto tortura, e forse possiamo finirla qui".
L’avvocato Lovati sbotta contro Giletti a Lo Stato delle Cose
A tutti gli ospiti viene data la possibilità di esprimersi riguardo alle "anomalie": c’è chi pensa che Venditti si sia accorto di alcuni errori commessi in passato e chi invece crede che si riferisca all’indagine attuale. A sorprendere però è la reazione di Lovati, che sbotta contro Giletti: "Mi candido alla difesa di Mario Venditti per aggiustare tutte le maldicenze che state portando avanti" e poi, quando il conduttore nega che si tratti di ‘maldicenze’, Lovati aggiunge: "Per me sono maldicenze e ribadisco che le intercettazioni ambientali devono essere periziate".
Nel corso della serata vengono affrontati tutti gli elementi emersi nell’ultimo periodo, compresa la pista del Santuario della Bozzola, sulla quale Giletti, riferendosi al sogno che l’avvocato Lovati dice di aver fatto sul sicario (che avrebbe ucciso Chiara Poggi), punta subito dopo, dicendo a quest’ultimo: "Lei sta lanciando dei segnali. Lei dice ‘qualcuno voleva eliminare Chiara perché ha saputo qualcosa’". Non manca un altro piccolo scontro tra Giletti e Lovati, dove quest’ultimo dichiara: "Che differenza fa se io ho sognato o se ho lanciato dei messaggi? E’ quello che ho sempre ritenuto, prima ancora di diventare il difensore di Sempio". Ma quando il conduttore chiarisce che una differenza c’è, l’ospite replica: "Allora processate me". Giletti però vuole proprio andare fino in fondo: "L’avvocato sa qualcosa e lo deve dire".
Alla fine, non emerge nulla di nuovo, ma si sente una certa tensione tra i due, che cresce quando Giletti parla di Don Gregorio e del ricatto di 250mila euro fatto dai 2 uomini che lo avevano minacciato di mostrare un ipotetico video dei presunti abusi commessi dall’uomo di Chiesa su di loro. Si affronta quindi il tema delle ricevute redatte da Lovati per entrambe le parti – Don Gregorio e Savu (ora latitante) – per "giustificare dei soldi erogati dal Santuario per beneficenza verso il figlio di Savu che era affetto da patologie che richiedevano cure specialistiche". "La fermo. Quindi vuole dire che i soldi del Santuario… per non far pagare il motivo vero, che è il filmato di oggetto sessuale, vi siete inventati che il parente stava male" replica Giletti. Il suo tono e le sue parole però fanno arrabbiare Lovati: "Io non mi sono inventato un bel niente, io ho fatto delle ricevute solo perché me l’hanno chiesto, sono nelle carte del processo. Dottor Giletti la smetta, perché sono stato già sentito come testimone e mi sono astenuto perché c’è il segreto professionale". Il conduttore però rincara la dose: "Lui aveva il figlio malato…" e la Pietracalvina sottolinea: "Ma non era il vero motivo". Giletti, sempre ironico, ribatte: "Ah, non l’avevo capito, pensavo fosse il sesso".
Soffermandosi su quest’ultimo punto, il conduttore ricorda a Lovati che Chiara Poggi merita rispetto: "Bisogna dire la verità, anche perché lei conosce bene Savu", ma l’ospite non cede: "Prima di tutto chiara non può difendersi e noi abbiamo il dovere di difenderla, il dovere di scoprire la verità. Non le suggestioni, io forse ho il dono della preveggenza". Poi, sentendosi attaccato dal conduttore, si arrabbia: "Lei mi sta processando in uno studio televisivo, anziché in un’aula di tribunale!" Subito dopo prende la parola la criminologa Flaminia Bolzan, che fa una domanda all’avvocato: "Perché con un fare a mo’ di presa in giro dice che forse ha il dono della preveggenza?". Lovati risponde: "Perché è vero, ho il dono della preveggenza. Che problema c’è? Ho lo stesso dono della Procura di Pavia!". Ilenia Pietracalvina chiude l’argomento dicendo "Secondo me, la Bozzola non c’entra niente, non c’è un legame. Per me che Chiara sia stata uccisa da un sicario non sta in piedi". Successivamente, si parla prima della visita di Chiara Poggi al Santuario della Bozzola nel 2006 e poi del verbale del testimone Marco Muschitta: prima dice di aver riconosciuto una delle gemelle Cappa in bici e poi dichiara di essersi inventato tutto, e questo accade dopo una sospensione di un’ora e mezza del verbale. Poi però sentiamo una conversazione intercettata tra il giovane e suo padre: "Io ho detto quello che ho visto" dice, nonostante avesse ritrattato tutto.
Le polemiche sui social
Durante e dopo la puntata de Lo Stato delle Cose del 9 giugno 2025, non mancano polemiche/reazioni sui social: "Giletti quante novità! Tutto sentito e risentito, tutto saputo e risaputo. Grandi affermazioni dell’avvocato Lovati: lo volevano aiutare e poi gli hanno messo le cimici in auto", "Sempio non era indagato. Lo scontrino era pura previdenza. Lo scontrino hanno sempre detto che non serviva come alibi", "Giletti condanna Sempio a prescindere, per cui chi lo difende è colpevole", "Lovati non risponde mai con un’argomentazione!", "Peccato Giletti, avevate sciorinato tutte le piste ma quella del borsone trovato nel canale sotto la finestra di nonna K vi è sfuggita… OPS!".
E ancora: "Chiesa Soprani alla fine suggerisce di prendere il DNA al cognato di PK", "Bravissimo Giletti su Garlasco. Uno dei pochi a trattare questo caso veramente bene. Peccato sia finito oggi", "Lovati contentissimo di non vedere più Giletti, almeno fino a Settembre", "Vabbè ma che ansia ‘sta cosa che tutti devono ripetere ogni due secondi che le cappa non sono indagate, ma che è?", "Se non si fosse capito le gemelle K non sono indagate eh (Giletti lo ripete spesso, ndr)", "Quanta paura che hanno tutti di questa famiglia K".