Il Paradiso delle Signore 8, Flavio Parenti: "Tancredi dovrà affrontare il passato"

Intervista all’ombroso antagonista di Vittorio Conti, quest’anno più deciso che mai a mettere k.o. il rivale in amore e in affari

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Conto alla rovescia per la prima puntata de Il Paradiso delle Signore 8. La soap, ambientata nella Milano degli anni ’60, dopo la lunga pausa estiva tornerà con nuovi episodi su Rai 1 a partire da lunedì 11 settembre. Tra le storie principali, c’è quella che vede ancora, uno contro l’altro, Vittorio Conti (interpretato da Alessandro Tersigni), patron del magazzino che dà il nome alla soap e il suo acerrimo rivale, in amore e da quest’anno anche negli affari: Tancredi di Sant’Erasmo.

I due uomini si contendono il cuore di Matilde Frigerio (interpretata da Chiara Boschetti), moglie di Tancredi ma sempre più vicina a Vittorio. Una rivalità che diventa anche concorrenza, quando il Sant’Erasmo decide di aprire un grande magazzino di lusso, proprio davanti a Il Paradiso.

A raccontarci di più degli sviluppi di questa rivalità nella nuova stagione de Il Paradiso delle Signore è Flavio Parenti che interpreta Tancredi e in questa intervista ci anticipa l’evoluzione del suo personaggio nelle nuove puntate della soap.

Il Paradiso delle Signore 8, intervista a Flavio Parenti ovvero Tancredi di Sant’Erasmo

Flavio Parenti, come ritroviamo Tancredi di Sant’Erasmo in questa nuova stagione de Il Paradiso delle Signore?

"Pronto a battersi per amore. Ha aperto un magazzino tutto suo per difendere il suo legame con la moglie Matilda. Questo magazzino in realtà è un mondo intero, ed è la rappresentazione di tutto quello che vorrebbe dare alla moglie. Lui è un uomo profondamente innamorato, che però purtroppo, per la vita che ha avuto, è convinto che i problemi d’amore si risolvano come i problemi di finanza, ma non è così. Ha questo desiderio di tenere sua moglie accanto a sé e non farla cadere tra le braccia di Vittorio, e quindi apre questo negozio lussuosissimo, la Galleria Milano Moda, proprio davanti a quello del suo avversario. Il conflitto quindi è totalmente manifesto: da una parte della strada il ‘mio’ negozio, dall’altra parte quello del ‘mio’ concorrente, e proprio in mezzo a quella strada c’è l’amata Matilde".

Se dovessi raccontare il personaggio di Tancredi a chi non lo conosce, cosa diresti?

"Credo che Tancredi si possa definire un personaggio tragico perché lui ci prova in tutti i modi, ma la sua tragedia è che non sa come si fa ad esprimere amore. Ha fatto degli errori in passato che non sono ancora emersi, e che quindi continuano a incombere su di lui. Lo vediamo anche impegnarsi a crescere, a evolvere, sforzarsi di lasciare più spazio alla moglie proprio per non perderla. Ma il passato è sempre lì e quando torna non può che rimescolare tutte le carte e far emergere la vera natura delle persone".

Quindi c’è ancora possibilità di vedere un cambiamento quest’anno per ‘il cattivo’ della soap?

"La prima cosa che mi chiesi quando mi chiamarono per il ruolo di Tancredi fu: "Può avere la redenzione questo personaggio? C’è speranza che cambi?". Io ho sempre pensato di no, che fosse un personaggio talmente tragico che non ci sarebbe mai stata possibilità di redenzione per lui, perché è stato piegato male dalla vita. Però poi, ho riflettuto di più e ho capito che ciò che può redimerlo è la verità. Se la verità sul passato emergerà, allora Tancredi si troverà davanti a una tabula rasa e a un destino tutto da scrivere. E non riesco a immaginare cosa possa scegliere di fare lui, come possa reagire. E questo è molto interessante. Di certo, se mai ci sarà redenzione per Tancredi, sarà in questa stagione".

I ‘cattivi’ in genere sono personaggi particolarmente interessanti per chi li interpreta, oltre che per chi li guarda, è così anche per te, nei confronti di Tancredi?

"Io lo trovo un personaggio incredibilmente contemporaneo. Penso che rappresenti la deriva dell’uomo che vuole controllare la donna. Attenzione, lui non è mai violento fisicamente, ma agisce spinto da questo impulso che lo spinge a manipolare e a comportarsi male, perché lui farebbe veramente di tutto per Matilde, e il guaio è che lo fa. E’ come se bollisse dentro perché non sa bene come esprimere il suo amore. Il bastone da cui non si separa mai è il segno visibile della sua vita rotta, e gli ricorda tutti i giorni la sua più grande sofferenza: l’incapacità di ‘ballare’ con sua moglie. Ha perso i genitori molto presto, si ritrova da solo a gestire un patrimonio e anche un giovane fratello difficile, viene troppo presto caricato di responsabilità. E questo lo segna".

Come con tutti gli antagonisti, Tancredi è un personaggio con cui si fa fatica ad empatizzare. Riesci a trovare una cosa almeno che vi accomuna?

"Il romanticismo. Non è un cattivo, è un personaggio tragico, che desidera profondamente amare ma non sa come si fa. Anch’io desidero amare, ma al contrario di lui, i miei genitori me lo hanno insegnato, amandomi. Lui non ha avuto questa fortuna e questa rimane la sua più grande tragedia".

Una caratteristica di Tancredi che invece proprio non ti appartiene?

"Io non sono per niente geloso, la gelosia non mi appartiene assolutamente. Lui è geloso perché è insicuro, nessuno può pretendere che l’altro si comporti secondo i propri desideri. L’unico modo di far funzionare le cose è dimostrare tutti i giorni al proprio partner che vale la pena stare insieme".

Tu hai ormai una lunga carriera di attore alle spalle, come collochi l’esperienza de Il Paradiso delle Signore nel tuo percorso professionale?

"Penso di avere una visione molto atipica del recitare. A me più di tutto interessa proprio quello, l’atto del recitare, a prescindere dal prodotto, dal fatto di farlo in una serie tv, in un film, in teatro. In questo caso, posso dire di aver deciso di lavorare al Paradiso delle Signore, oltre per il progetto interessante, anche perché nel momento in cui ho accettato, avevo bisogno di stabilità visto che ero impegnato nella stesura del mio libro. Il Paradiso mi ha dato, tra le tante altre cose la possibilità di avere un orizzonte temporale ampio, in modo da potermi dedicare anche alle mie altre attività, prima fra tutte la scrittura che in questo momento mi appassiona e mi coinvolge moltissimo".


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