Nuova guerra dei giornalisti Rai: l'obiettivo è Bruno Vespa

Usigrai ha diffuso una nota in cui chiede che i vertici di Viale Mazzini non affidino al conduttore di Porta a Porta la nuova striscia informativa di Rai 1.

Bruno Vespa
Fonte: Ufficio Stampa Rai

Dopo una lunga lotta contro un possibile approdo di Fiorello su Rai 1, i giornalisti Rai sono nuovamente sul piede di guerra per tentare di impedire la messa in onda di un nuovo programma sul primo canale della tv di Stato. Questa volta la "vittima" è Bruno Vespa, che potrebbe debuttare con una nuova striscia informativa nella fascia preserale.

I giornalisti Rai contro Bruno Vespa

Secondo diversi rumors, infatti, il conduttore di Porta a Porta dovrebbe trovare spazio in una breve intervallo di tempo tra il Tg1 delle 20 e I Soliti Ignoti, in una tra l’altro che assicura ascolti decisamente alti. Una nuova striscia informativa che si andrebbe ad aggiungere a quelle già presenti su Rai 2 e Rai 3 – rispettivamente Tg2 Post e Il cavallo e la torre – e che darebbe ancora più visibilità a Bruno Vespa, già considerato l’uomo del momento in casa Rai. Proprio per questo i giornalisti di Viale Mazzini non hanno gradito la possibilità che il servizio pubblico riservi al conduttore un altro spazio nei palinsesti del primo canale: Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha diffuso un comunicato. "Una striscia di informazione quotidiana a Bruno Vespa che già conduce, con un contratto da artista, Porta a Porta rischia di far diventare l’approfondimento giornalistico della Rete Uno del servizio pubblico un Genere che finirebbe per prendere il nome e i tratti dello stesso Vespa", si legge nella nota.

Ad essere messa in discussione, quindi, è la possibilità che Bruno Vespa abbia in sostanza il monopolio di tutte le trasmissioni di informazione di Rai 1, senza lasciare spazio ad altri professionisti del settore. "Una Rai che affidi ad un solo soggetto la conduzione di tutto l’approfondimento informativo delle fasce di maggiore ascolto di una rete, dà l’impressione di non avere altra scelta. Chi guida l’azienda sa invece che tra le giornaliste e i giornalisti della Rai ci sono già le professionalità a cui attingere per diversificare l’offerta di informazione del Servizio pubblico". Viene dunque spontaneo chiedersi come andrà a finire, questa volta, la battaglia dei giornalisti Rai. Gli stessi che, alla fine del 2022, si sono apertamente schierati contro Fiorello, ottenendo sì un declassamento su Rai 2, ma andando incontro ad un misero fallimento in termini di ascolti nella fascia mattutina di Rai 1.


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