Giornalista di Quarta Repubblica si finge inviato Rai: scoppia il putiferio. La dura reazione di Mediaset

Fa discutere la scelta del giornalista Federico Novella di spacciarsi per dipendente Rai, e mentre riceve una strigliata, il servizio pubblico minaccia denunce.

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Federico Novella, giornalista di Quarta Repubblica, si è presentato al Salone Internazionale del Libro fingendosi un inviato di Rai News24. Un comportamento che non è passato inosservato, soprattutto agli occhi dell’editore e divulgatore Andrea Colamedici, che ha raccontato l’intero episodio con un post sui social. La troupe avrebbe avvicinato lo stand della casa editrice Tlon, di cui Colamedici è responsabile, chiedendo se fosse lui il "responsabile" della bandiera palestinese appesa a una parete, per poi registrare un’intervista.
Solo in un secondo momento, Colamedici ha scoperto che la troupe non aveva nulla a che fare con la Rai. L’intervista, andata in onda su Quarta Repubblica, è stata, a detta sua, fortemente manipolata: "tagliata e decontestualizzata", con l’unica frase rimasta in video: "Interrompere un convegno è comprensibile". Il sospetto, nemmeno troppo velato, è che il programma cercasse una narrazione ad effetto.

Caso Federico Novella (Quarta Repubblica), la dura reazione di Rai News24

A confermare la gravità dell’episodio è stato il Comitato di Redazione di Rai News24, che in un comunicato ha parlato apertamente di "violazione deontologica". Nel testo si legge: "Un giornalista Mediaset ha realizzato un servizio per un programma di Rete 4 identificandosi come giornalista di RaiNews24. Lo ha fatto per ottenere interviste a partecipanti, attivisti e intellettuali che condannano il massacro quotidiano dei civili a Gaza da parte di Israele". Il Cdr Rai accusa Novella non solo di aver abusato del nome del Servizio Pubblico, ma anche di aver messo in scena una "mistificazione deliberata", a danno degli intervistati e del pubblico. Un gesto che, secondo i colleghi Rai, tradisce l’etica giornalistica: "È un dovere non manipolare le opinioni dei cittadini intervistati, ed è un dovere raccontare la guerra in Medio Oriente rispettando la verità dei fatti". Chiudono bollando il gesto el giornalista come una: "Violazione deontologica che denunceremo nelle sedi opportune".

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Mediaset prende le distanze da Federico Novella e Colamedici infierisce

Immediata la reazione anche da parte di Mediaset. Con un post ufficiale dell’account social di Quarta Repubblica, Videonews si dissocia completamente dall’accaduto: "La direzione di Videonews si dissocia e stigmatizza questo comportamento scorretto e deontologicamente censurabile, scusandosi con tutti gli interessati. È un fatto grave e vigileremo perché non accada mai più". Parole nette, seguite anche dalle scuse personali di Federico Novella, che ammette pubblicamente l’errore sui suoi social: "Non ho giustificazioni, è stata una scelta sbagliata, totalmente mia, e me ne assumo tutta la responsabilità. Voglio scusarmi con Andrea Colamedici, con Mediaset e con chiunque sia stato coinvolto".

Il divulgatore Colamedici non nasconde l’amarezza. Oltre alla manipolazione dell’intervista, sottolinea un punto cruciale: "Perché fingere di essere RaiNews? Forse perché, presentandosi come inviati di Quarta Repubblica, molti non avrebbero accettato di parlare". Una riflessione che indaga la fiducia del pubblico nei confronti del giornalismo. "Questa non è informazione. È una mistificazione deliberata. Si riduce la complessità a slogan, si polarizza ogni parola, si cancella ogni tentativo di ragionamento", scrive Colamedici, concludendo con una domanda: "È un comportamento compatibile con la deontologia professionale?".


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