Noos, pagelle: Alberto Angela top in tutte le lingue (9), Carlo Lucarelli magnetico (7), l'amore nella storia è un flop (4)
Cosa ci è piaciuto di più e cosa di meno, top e flop della puntata di lunedì 30 giugno 2025 del programma culturale di Rai Uno

Lunedì 30 giugno 2025 torna, per il secondo appuntamento della stagione, Noos, l’apprezzatissimo e seguitissimo programma firmato da Alberto Angela. Il divulgatore, anche per questa seconda puntata ha preparato un ricco menù da offrire al pubblico della prima serata di Rai Uno. Dopo la puntata del debutto con Jovanotti, stavolta il piatto forte è stato un ampio e interessantissimo spazio dedicato a riflessioni varie sul rapporto con la chirurgia e la medicina estetica che, al giorno d’oggi, nella società dell’immagine ma anche degli stereotipi, è sempre più intenso e anche problematico, Si è parlato poi a lungo delle opportunità dell’Intelligenza Artificiale, ma anche della navigazione sostenibile per i mari e dello scavo di Civita di Giulianova.
Una puntata quindi, come sempre interessante e varia. Scopriamo, secondo noi, quali sono stati i momenti migliori e quelli meno interessanti della serata con le pagelle della puntata di Noos di lunedì 30 giugno 2025.
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Entra nel canale WhatsAppNoos L’avventura della conoscenza, le pagelle di lunedì 30 giugno 2025 (seconda puntata)
Alberto Angela in tutte le lingue del mondo, voto: 9. Non possiamo non iniziare dal padrone di casa a dare i nostri voti alla puntata di Noos di lunedì 30 giugno. E lo facciamo partendo da un momento buffo, in cui il conduttore ha voluto mettere la faccia per illustrare quanto sia ormai potente la manipolazione dei video attraverso l’Intelligenza artificiale, nel male ma anche nel bene. A supporto di questo secondo caso, il pubblico si ritrova davanti a un conduttore intento in una delle sue forbite spiegazioni, declinate, perfettamente, in tante lingue diverse: dall’inglese al tedesco, dal coreano al giapponese, Alberto Angela risulta sempre e comunque interessante e coinvolgente, a prescindere dalla versione scelta.
L’approfondimento sulla medicina estetica, voto: 8. Davvero un’ottima scelta dedicare lo spazio più ampio della puntata al rapporto che oggi abbiamo con la medicina estetica e, più in generale, con la nostra immagine. Un buon servizio pubblico, lo fa il responsabile di Medicina Estetica del Gemelli che spiega come evitare di affidarsi a ciarlatani, e la lunga e dettagliata analisi della situazione, che dovrebbe precedere qualsiasi decisione o intervento, e che comprende: la valutazione psicologica, morfologica, posturale, angiologica. Interessante ma anche da brivido il racconto sulle complicanze di interventi compiuti da cialtroni vari, con due testimonianze di donne, che per una semplice applicazione di acido ialuronico hanno riportato per molto tempo gravi danni.
Massimo Recalcati, voto: 8. In tutto questo ampio spazio sul rapporto con la medicina estetica però, l’intervento più interessante è quello del prof. Massimo Recalcati, che va molto più in profondità con parole che fanno davvero riflettere molto. Spiega Recalcati: "La bruttezza, il sentirsi brutti, è spesso una lesione psichica a volte, e a quel punto non c’è nessun bisturi che potrà dare soddisfazione. Tutto questo non ha nuela a che fare con un ricorso sano alla medicina estetica, altro discorso è il ricorso smodato al bisturi. Quando c’è una spinta compulsiva a creare ex novo il proprio corpo, dietro può esserci la ferita psichica. Il fantasma che si cela dietro il ricorso continuo alla medicina estetica è la volontà di sconfiggere la morte" C’è poi il discorso della rincorsa alla bellezza che è però quel modello che rende le donne, bambole per uomini. "La cura del proprio corpo è patologica quando sembra assorbire il mondo, e questo è un comportamento narcisistico. Il narcisismo porta sempre con sè una componente mortifera". Come si fa a sfuggire dal proprio narcisismo: "L’allargamento della vita è più importante dell’allungamento della vita".
La storia di Anna Coleman Ladd, voto: 8. Che usa il suo talento di artista per aiutare gli altri, creando maschere facciali per i soldati sfigurati durante la prima guerra mondiale, una storia bellissima che conosciamo stasera per la prima volta. Grazie ad Alberto Angela.
Le storie di Carlo Lucarelli, voto: 7. Magnetica, come sempre, la narrazione di Carlo Lucarelli che racconta "strani casi" della storia. Questa sera ci porta a inizio ‘900 con l’inquietante storie di due gemelline che a lungo si è pensato fossero le reincarnazioni delle sorelline maggiori investite e morte prima della loro nascita. Stile inconfondibile, tensione alle stelle, abilità nel creare suggestioni, Lucarelli in grandissima forma.
L’Intelligenza Artificiale può salvarci la vita, voto:7. Molto interessante anche l’approfondimento sull’A.I. di cui per una volta si parla più dei vantaggi che dei presunti rischi, iniziando dall’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nella medicina, a tutela della nostra salute. Spiega l’esperto: "La decisione non la prende l’IA, ci prepara il campo, poi la decisione ultima è della mente umana". Processano tanti dati, aiutano alle deduzioni, si accelera il processo di analisi con la loro velocità di elaborazione dati. "Se ben utilizzata migliora anche la nostra intelligenza che può dedicarsi a questioni più complesse". Come ogni tecnologia c’è da aver paura dell’uomo che vuole usarla con cattive intenzioni, non della tecnologia in sè.
Emanuele Iannini, storico dell’amore, voto: 4. E veniamo allo spazio che avrebbe dovuto raccontare l’amore e il sesso nel corso della storia. Un’idea davvero carina. Si parte bene con il papiro a luci rosse e l’annuncio del racconto della sessualità tra gli Egizi ma poi si finisce parlando della "fertilità", che oggi, secondo l’interlocutore di Angela sarebbe "aggredita" non solo da fattori ambientali, ma anche "culturali", e questa parte la si sottolinea stupendosi che nelle università non si insegni a "fare i bambini, che in fondo è una cosa molto importante". Insomma, lanciano un servizio di curiosità e si finisce invece con una sorta di campagna sulla natalità. Che delusione.4)