Dramma per Elga Profili di Uomini e Donne: "Vittima di stalking, nessuna tutela"

Elga Profili, tramite i suoi profili social, ha raccontato la sua drammatica storia, denunciando una serie di email, messaggi, telefonate moleste da parte dell’uomo

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Elga Profili è preoccupata. L’ex concorrente del programma televisivo Uomini e Donne, residente a Foligno, aveva rivelato lo scorso anno di avere paura. La donna infatti ha denunciato un uomo con cui ha avuto una relazione per un breve periodo, per il reato di atti persecutori. Non si sarebbe mai aspettata che una semplice frequentazione si sarebbe velocemente trasformata in un incubo. Tanto da richiederle non solo di intervenire con una denuncia, ma anche di dover richiedere personalmente l’intervento delle forze dell’ordine attraverso i suoi canali social, avendo smesso di sentirsi sicura.

La denuncia di Elga

Il giudice, ravvisando un pericolo per la vittima, aveva disposto alcune misure cautelari nei confronti dell’uomo: indossare il braccialetto elettronico e non avvicinarsi all’abitazione e ai luoghi frequentati dalla donna. Nonostante queste misure però, come si legge negli atti giudiziari, le persecuzioni sono continuate in più occasioni. Per dimostrare come le misure insufficienti in ambito di stalking non siano mai state sufficienti ad arginare i pericoli ad esso collegati, la stessa Elga ha deciso di sfruttare i suoi canali social per denunciare l’iter burocratico: Anch’io vittima di stalking, denuncio il 19/05/23, poi altre 17 denunce. Ho deciso di rendere pubblico il dramma che sto vivendo da mesi. Il codice rosso non viene messo in atto; sono stremata! Dopo l’ennesima violazione del divieto di avvicinamento avvenuta l’8 novembre, a luglio rinviato a giudizio con rito immediato per atti persecutori. Dopo 2 ordinanze cautelari di non avvicinamento e braccialetto elettronico, il PM chiede gli arresti domiciliari. Il 24 Novembre il giudice dispone l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nessuna tutela per le vittime. Il codice rosso c’è ma i giudici non lo applicano".

Il caso mediatico

Sembra quindi che, nonostante l’obbligo di distanza e le altre misure cautelari imposte, niente sia stato sufficiente per garantire la sicurezza della donna, spiegando che: "Le persecuzioni sono continuate in più occasioni". Il pubblico ministero ha quindi richiesto l’arresto domiciliare dell’uomo, richiesta che è stata però rigettata dal giudice, che ha invece aggiunto al divieto di avvicinamento anche l’obbligo di firma presso la Polizia Giudiziaria. In uno dei suoi video denuncia Elga spiega: "E’ triste vedere che in un momento come questo, dove c’è grande attenzione verso la violenza sulle donne e i problemi del patriarcato non si faccia tutto il possibile per prevenire un nuovo dramma". La storia è diventata quindi un caso mediatico, tanto da finire al telegiornale del TGR.


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