Domenica In, Danny Quinn cerca i 13 ( o 15 ) figli del padre, Enrica Bonaccorti dopo la paura guarda al futuro

Ospiti, spettacolo, musica, confessioni inedite: cosa è successo domenica 14 gennaio nel salotto di Mara Venier

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Nuovo appuntamento domenica 14 gennaio 2024 con Mara Venier e la sua Domenica In. Negli studi Rai sono arrivati anche in questa domenica molti ospiti pronti a raccontarsi e a intrattenere il pubblico del pomeriggio del giorno di festa di Rai Uno. Si parte con il momento nostalgia sui Sanremo del passato e lo spazio Grazie dei Fior con ospiti Marino Bartoletti, Bobby Solo, Maurizio Vandelli, Wilma Goich, Tiziana Rivale, Nicola Di Bari, Mal, che regalano al pubblico un bel momento ricco di musica e ricordi.

Danny Quinn: "Mio padre aveva 13 o 15 figli, voglio riunirli tutti"

Nella seconda parte della trasmissione c’è invece spazio per le classiche interviste di Mara Venier a tu per tu con i suoi ospiti amici. Il primo a raccontarsi alla conduttrice è Danny Quinn, che non si vede da un po’ sugli schermi, ma che il pubblico italiano conosce come attore (per esempio in un rifacimento dei Promessi Sposi negli anni ’90 in cui era il protagonista maschile), e conduttore (anche di un Sanremo passato alla storia come l’edizione dei "figli di").

L’uomo racconta a Mara Venier che ormai la sua vita è molto lontana dai riflettori: "A trent’anni ho iniziato un percorso di trasformazione. Un percorso talmente bello che mi ha aperto le porte del cuore. Ho capito che tutti siamo divini. Siamo tutti estensioni di Dio. Dobbiamo conoscere noi stessi e capire che siamo già tutto".

L’attore racconta anche la sua storia famigliare e soprattutto il suo rapporto, non sempre facile, con il padre, Anthony Quinn. Il grande interprete di Zorba il Greco, nel corso della sua vita ha messo al mondo tredici figli, ma forse sono 15, perché Danny Quinn racconta di sospettare che ce ne siano anche altri due generati, e ora sta cercando di riunirli tutti per realizzare un documentario. Sono figli sparsi in ogni parte del mondo, e non tutti si conoscono tra loro. L’attore racconta a Mara Venier che, nel corso delle sue ricerche, ha capito che molte di queste persone sono state ferite dalla non presenza e dal senso di abbandono per l’assenza dell’uomo che li ha generati, mentre per lui e i suoi due fratelli, figli di Jolanda Addalori, e quindi per qualche tempo della vita di Quinn "famiglia ufficiale", lui c’è sempre stato, finché, a più di 80 anni, non ha deciso di lasciare la moglie per un’altra donna, e i rapporti si sono freddati anche con i figli cresciuti con lui, uno dei quali, Francesco, è anche prematuramente morto. In quel momento di rottura tra i genitori, Danny Quinn racconta di aver preso le parti della madre, e di aver perso i contatti con il padre: "Era lui che non mi parlava più, perché ho preso le parti della persona più debole sì, la persona che soffriva tanto. Per me poteva fare un’altra scelta, ma non sono più riuscito più a parlare con lui, tranne un’ultima volta, quando stava male. Ero a Napoli in una chiesa che facevo un film su Caravaggio, mio fratello mi chiamò e avvicinò la cornetta a mio padre, quando lui era in ospedale."

Danny Quinn racconta a Mara Venier che il padre aveva un’idea della paternità un po’ idealizzata, avendo perso il suo a soli 10 anni. Oggi anche Danny è padre, di una bambina di 5 anni, ma dice: "Io l’adoro, anche mio padre era stupendo con noi, ma lui voleva colmare il suo vuoto e quindi aveva sempre bisogno di qualcosa in più, io invece so che già sono, tutto quello che viene è in più, lei è un essere stupendo, mia figlia è fantastica ma non la uso per colmare i miei vuoti".

Enrica Bonaccorti: "Ho cresciuto una figlia da sola e ho perso un bambino, ma credo che tutti noi abbiamo un destino e possiamo solo reagire a quello che ci succede"

"Ci vogliamo tanto bene, anche se non ci vediamo mai", così Mara Venier presenta la sua ospite, collega ed amica di lunga data, Enrica Bonaccorti, svelando al pubblico che, la prima volta che si sono conosciute, risale a mezzo secolo fa, in occasione di una sfilata in Sicilia in cui la Venier sfilava e la Bonaccorti conduceva.

"Ho fatto il calcolo che sono 55 anni che lavoro, mi sembra di parlare di qualcun altro quando lo dico, non mi pare possibile" dice l’ospite di Domenica In quando la conduttrice le chiede degli inizi della sua lunga carriera: "All’inizio ha fatto soprattutto il teatro. La prima volta che mi resi conto che era il mio sogno fu quando andai con la scuola a vedere Giannini all’Eliseo, io ero ammirata e dissi: Io voglio stare lì indicando il palcoscenico. Avevo 16 anni, e i miei compagni mi presero in giro ma il teatro mi ha sempre affascinato. Ho iniziato a farlo a 19 anni, poi a 21 anni ho iniziato con gli sceneggiati e, attraverso la prosa, sono arrivata in tv."

Dal teatro alla conduzione il salto è stato un caso ma anche un successo: "Sono diventata conduttrice perché avevo vinto tre provini per essere coprotagonista all’Argentina di Amadues ma il regista mi disse che dovevo far vedere il seno e ho fatto la riduzione perché mi vergognavo della mia abbondanza, qualcosa però è andato storto e ho mandato certificato medico perché in quel momento non potevo esibirmi. Mentre ero a casa a fare niente mi ha chiamato la Rai per uno programma con Piero Badaloni e Mino Damato e dopo quattro mesi è arrivato il Telegatto. Poi è arrivato Pronto chi gioca, l’anno dopo Raffaella Carrà. Nessuno lo voleva fare, confrontarsi con lei e invece fu anche quello un successo. In quel periodo, quelle ore di lavoro erano le ore più belle della giornata, perché invece in casa è stato un momento duro. Ho perso anche un bambino che aspettavo, ma io sono convinta che ci sia un destino per ognuno che passa sopra la nostra testa, e ciò che si può fare quando accadono le cose è solo reagire, tanto indietro non si può mai tornare".

Enrica Bonaccorti è anche una donna che ha cresciuto da sola una figlia, con il prezioso appoggio della madre. Per entrambe la conduttrice ha parole di grande affetto e ammirazione: "Verdiana, l’ho cresciuta da sola, il papà è scomparso quando lei aveva 11 mesi. Non ho mai pensato che a Verdiana potesse mancare. Mia madre è stata la mia luce, tuttora sono felice quando mi fermano per strada e mi riconoscono come "la figlia della professoressa". Insegnava a Primavalle, e quando la mandarono a Vigna Stelluti si fece rimandare indietro perché per i ragazzi di un quartiere più popolare c’era molto più da fare e a lei la appassionava il suo lavoro. Verdiana, è la più bella cosa che ho fatto nella mia vita, mi ha reso anche nonna, di un ragazzo che ormai ha 19 anni. Sono una nonna innamorata e poi che lotta contro se stessa perché vorrebbe dire la sua su tutto, un po’ comunque mio nipote ha iniziato ad ascoltarmi".

Naturalmente, Mara Venier non può che affrontare con Enrica Bonaccorti il discorso sul difficilissimo momento vissuto dalla conduttrice qualche mese fa, quando ha scoperto un grave problema al cuore che ha messo a rischio la sua vita.

"Ho avuto una gran fortuna. Sono entrata al Gemelli per un rene e poi, visitandomi, i medici hanno scoperto che avevo il cuore a pezzi", racconta la conduttrice. "Ma io non avevo nessun sintomo, quindi vorrei dire a tutti di controllare il cuore, che vi inganna non solo quando vi innamorate di un cretino ma anche per il resto, è subdolo, non vi avverte. Ho capito che c’era da aver paura quando ho visto la paura di mia figlia. L’unico momento in cui ho sofferto sono stati i primi giorni dopo l’operazione. Adesso sto bene, ma pare che devo camminare."

Passata la grande paura è ora di guardare avanti: quali sono i progetti per il futuro di Enrica Bonaccorti? chiede Mara Venier, la risposta :"Mi piacerebbe tornare all’inizio. A recitare in teatro. C’è qualche progetto nell’aria".


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