Domenica In, Alba Parietti: "Non rendiamo Cutugno un santino", Placido innamorato di Ornella Muti

Durante la puntata del 5 maggio, l'attore di Romanzo popolare svela il suo pensiero sulla collega, mentre Umberto Tozzi racconta l'amore per le cose importanti

Rosanna Ilaria Donato

Rosanna Ilaria Donato

Web Content Editor

Laureata in Linguaggi dei Media, mi dedico al mondo dell’intrattenimento da 10 anni. Ho lavorato come web content editor freelance per diverse testate.

Durante la nuova puntata di Domenica In del 5 maggio 2024, in onda su Rai1 e condotta da Mara Venier, assistiamo a un omaggio al compianto cantautore Toto Cutugno, con il figlio Nico pronto a raccontarlo in tutte le sue sfumature. In studio a ricordarlo anche Alba Parietti, Paolo Giordano, Ivana Spagna e Lino Banfi. Tra gli ospiti ricordiamo inoltre Umberto Tozzi, Michele Placido e Ornella Muti insieme a Diodato e Lina Nastri.

Il recap della puntata del 5 maggio 2024 di Domenica In

Domenica In comincia con un meraviglioso e lungo omaggio a Toto Cutugno, venuto a mancare il 22 agosto del 2023 a causa di complicazioni dovute a un tumore alla prostata. A ricordare il compianto cantautore nella prima parte del programma a lui dedicata c’è il figlio Nicolò Cutugno, nato da una relazione extraconiugale. "Ti ringrazio per aver aspettato un tempo sufficiente per parlare di papà con gioia", dice Nico a Mara Venier prima di raccontarci il padre: "Fino a 8 anni non sapevo che mio padre fosse un cantante, per me era solo papà. Lo vedevo spesso ma non avevo idea di chi fosse. Ricordo col sorriso un momento insieme: ero in macchina con lui e in radio passava Voglio andare a vivere in campagna e c’era qualcosa che non mi tornava perché il timbro della voce era riconoscibile, ma lui mi aveva detto che faceva l’ingegnere. Era un modo per tutelarmi e proteggere la mia e la sua privacy. La storia è uscita sui giornali e a quel punto me l’hanno dovuto dire. Il mio bisnonno venne da me e mi disse: ‘Tuo padre è Toto Cutugno’. Non è che mia madre non avesse il coraggio di dirmelo, semplicemente, come già detto, anche la sua era una forma di tutela e protezione, è stato anche giusto così. Io sono frutto del loro amore e non credo ci sia nulla di sbagliato".

Del padre parla di pregi e difetti: "È stato un papà presente, ho sempre sentito molto amore da parte sua, ma anche estremamente giovanile e molto scherzoso, era molto alla mano anche con i miei amici, però teneva al fatto che io avessi quelle 3 o 4 regole di educazione e rispetto. Se le infrangevo si scaldava molto, si innervosiva. Papà era diviso tra la gioia di avermi con lui e il fatto che fosse un po’ una prima donna, quindi sentiva anche un po’ di gelosia che nemmeno lui riusciva a spiegarsi. Una volta eravamo a Tel Aviv e gli ho chiesto di poter cantare il brano Hallelujah. Mi sono esibito e il pubblico era molto contento. Poi, alla cena con i suoi collaboratori io arrivo un po’ in ritardo e lui mi dice davanti a tutti: ‘Dai sbrigati, che stasera hai pure stonato’. Era estremamente perfezionista nel campo della musica, non faceva sconti a nessuno, nemmeno a me. Ho suonato con lui, da solo no. Temevo il giudizio di papà ma siamo arrivati al punto in cui lui è riuscito a dirmi che gli piaceva quello che scrivevo. Solo nell’ultimo anno però. Avevo iniziato a scrivere per il gusto di farlo e forse nel tempo sono migliorato. Sicuramente la sua personalità, durante la mia crescita, l’ho subita, però io ho sempre avuto un rapporto di dialogo con lui. Il modo in cui mi capiva meglio era attraverso la mia musica: se la riascoltava da solo ed elaborava i messaggi. La mia era strategia".

Non manca il ricordo degli ultimi giorni di vita di Toto Cutugno: "Ha vissuto la malattia a modo suo, come se lui non l’avesse accettata, non si è preso del tempo per curarsi e stare tranquillo. Faceva la chemio in settimana e i concerti nel weekend. Era riuscito a combattere con grande coraggio, non si piegava alla malattia. Ovviamente ci sono stati cambiamenti, ma questa forza è la cosa che mi ha colpito di più, e io gli sono sempre stato vicino. Con lui c’era una differenza di età importante – lui ne aveva 80, io ne ho 34 -, quindi il pensiero di perderlo l’ho sempre avuto, e mi faceva paura il dopo perché è stata una figura centrale nella mia vita. Questo passaggio non è stato tanto verbale, abbiamo condiviso gli ultimi giorni della sua vita insieme, spesso in silenzio, ed è stata proprio la presenza la cura".

L’omaggio a Cutugno prosegue con Alba Parietti, Paolo Giordano, Ivana Spagna, Lino Banfi e lo stesso Nico in studio da Mara Venier. La prima a parlare è la Parietti, che inizialmente si rivolge direttamente al figlio del cantautore: "Nella malattia è migliorato, è diventato sempre più generoso. Hai la parte migliore di lui". In seguito, però, la conduttrice, dopo aver dichiarato che è giusto fare un ritratto veritiero dell’artista, racconta: "Toto aveva una caratteristica: per quanto riguarda scherzi e sorprese, lui ne faceva sia in positivo che in negativo, diciamolo giusto per non farlo diventare un santino". Parlando poi di quando avevano condotto insieme Domenica In, dice: "Lui mi ha fatto fare duetti meravigliosi ma io volevo Biagio Antonacci, al tempo agli esordi, e a lui questa cosa dava fastidio. Alla fine ce l’ha fatto fare, ma poco prima che io e Biagio entrassimo in studio Toto ha fatto credere a tutti che avevamo un inciucio. È stato imbarazzante perché il pubblico lanciava i cori. Aveva un lato diabolico". "E viceversa, a Sanremo io pensavo che avesse ancora un po’ di acredine dopo quella Domenica In di fulmini e saette tra noi, ma lui è salito con la sua Armata Russa – era il momento della sua consacrazione – e per prima cosa, vedendomi seduta in prima fila, ha detto: ‘Saluto la mia Albina’. Era veramente odio e amore nel senso buono del termine, poteva applicare tutte queste cose con la stessa facilità. Abbiamo litigato tante volte come delle bestie", conclude Alba Parietti.

Inoltre, la padrona di casa parla di quando Toto Cutugno, perfezionista ed esigente nel suo lavoro, aveva litigato con un autore di Domenica In in quanto quest’ultimo gli aveva imposto di cantare determinate canzoni: "Lui si rifiutò di cantarle e se ne andò senza partecipare alla puntata. Non l’abbiamo più visto. Evidentemente aveva ragione. Con gli autori ci vuole sempre una grande pazienza". Subito dopo scoppia a ridere e corre ad abbracciare l’autore attuale del programma. A fine omaggio viene lanciato un video di Pupo per ricordare il cantautore, con la conduttrice del talk show che, guardando dritto verso la telecamera e con il sorriso, tiene a precisare: "Grazie a Pupo per questo videomessaggio. Lo avevamo chiesto anche ad altri, ma non sono arrivati…".

Umberto Tozzi a Domenica In

Umberto Tozzi fa il bilancio della sua vita a Domenica In, dove parla dei problemi di salute dovuti al cancro alla vescica che l’aveva colpito (ha avuto anche il Covid), della moglie Monica e dei suoi figli, svelando inoltre che il prossimo sarà il suo ultimo concerto: "Io ho passato due anni di salute molto difficili, molto difficili, e mi sono promesso che se ne fossi uscito avrei fatto tutte le cose che fino a questo momento non ero riuscito a fare. Ho avuto modo di pensare alle cose importanti della vita, tutto il resto sono optional. Tu sai che fare questo lavoro, io faccio tour dagli anni ’80 e non mi sono mai fermato perché ho avuto il privilegio di essere apprezzato in molti Paesi del mondo e quindi ci ritorno con questo meraviglioso ultimo concerto perché voglio ricambiare tutto l’affetto che ho ricevuto. Io ho il grande rimpianto di non essere stato un padre molto vicino ai miei figli, li ho portati spesso in tour con me quando erano piccoli però mi sono mancate tante cose e adesso vorrei dedicarmi di più a loro, anche se sono più grandi, e ai miei nipoti a cui tengo tantissimo. Ho avuto la fortuna di avere mia moglie al mio fianco: è fantastica, la persona più leale che abbia incontrato nella vita. Mi è sempre stata molto vicino, anche dandomi dei consigli. L’ho sposata 5 volte. Nel percorso della nostra vita mi ha fatto innamorare molte più volte, e ogni volta mi sentivo il cuore esplodere. Ho sempre provato a chiederle se volesse risposarmi, ma non sempre mi ha detto di sì".

Michele Placido e Ornella Muti da Mara Venier

Michele Placido e Ornella Muti entrano in studio per celebrare i 50 anni dall’uscita del film Romanzo popolare, e l’attore e regista fa subito una rivelazione quando la Muti ricorda che all’epoca era incinta di Naike: "Non mi ero accorto di nulla [l’attrice lo aveva detto solo al regista Mario Monicelli, ndr], anche se c’era questo seno meraviglioso che ogni tanto faceva capolino… Ugo Tognazzi mi ha detto: ‘Ma tu ci provi un po’ con lei?’ Io ero terrorizzato perché era il mio primo film importante, ma piano piano… lui mi ha messo l’idea in testa, e puoi capire… Era amata da tutti, pure da Vanzina, aiuto regista. Era un’esplosione di femminilità straordinaria, e poi era carina, dolce, mite, gentile. Come resisti? E mi innamorai… Non lo dovevo dire". Mara lo interrompe: "E glielo dici adesso?", e Ornella Muti ironizza: "Facciamo sempre in tempo!" "Mi vergogno… No, in realtà no. Come facevi a non innamorarti di una ragazza con tutte le qualità di bellezza estetica, ma soprattutto una giovane con una sorta di misticismo. Non è quella bellezza che si ostenta. È mediterranea", aggiunge il regista. L’attrice confessa di non essersi accorta di nulla al tempo, anche se un pochino ci provava con lei ("Come dice lui, quando sei giovane ci prova tanta gente. Non ho pensato che si fosse innamorato, non si è mai dichiarato", afferma), e a raccontare un aneddoto al riguardo è proprio Placido: "Aveva altri pensieri. Girammo una scena in cui si vedeva la coscia, e poi il seno che si affacciava… Non si capiva niente, e allora, rientrando nel residence, abbiamo preso l’ascensore e io la guardavo e poi abbassavo gli occhi. Lei mi faceva un sorriso di compiacenza e io l’ho preso come a dire: ‘Baciami, no?’ Perché poi l’uomo è cretino, si immagina tutto e parte subito all’assalto, e io volevo farlo. Le ho detto: ‘Ornella, quanto mi piaci! Ti posso dare un bacio?’ Mi sono avvicinato velocemente per darglielo e mi ha dato uno schiaffo in faccia". L’attrice ricorda di quanto accaduto in ascensore ma non di avergli dato lo schiaffo: "Non sapevo bene cosa fare. Sai, nell’ascensore con uno che prova a baciarti… Ma i miei pensieri erano tutti da un’altra parte. Aspettavo un figlio, ero lontana da tutto".


Potrebbe interessarti anche