Toto Cutugno, chi è il figlio Niko. La ‘doppia’ famiglia, i segreti del padre e quella scoperta (clamorosa) a 7 anni

Nato da una relazione extra-coniugale, il discendente del cantate è stato riconosciuto nel 1997. Oggi ha una sua azienda. È stato testimone della malattia del papà.

Tommaso Pietrangelo

Tommaso Pietrangelo

Giornalista

Autore, giornalista, cantautore. Laureato in Letterature Straniere, è appassionato di cinema, poesia e Shakespeare. Scrive canzoni e ama i gatti.

Niko (Nicolò) Cutugno, figlio del celebre cantante Toto, sarà ospite oggi nel salotto di Verissimo. Nato da una relazione extra-coniugale, Niko ha scoperto l’identità del padre solo più avanti. Per anni ha vissuto a ‘cavallo’ tra due famiglie, finché non è stato ufficialmente riconosciuto da Cutugno. E negli ultimi mesi della vita del cantante, Niko ha potuto accompagnare suo padre fino alla fine. Ecco di seguito tutti i dettagli.

Toto Cutugno, il figlio illegittimo Niko e la scoperta (clamorosa) a 7 anni

Niko Cutugno è il figlio illegittimo, poi riconosciuto, del grande Toto Cutugno. Come lui stesso ha raccontato tempo fa, Niko ha scoperto la sua identità all’età di 7 anni, quasi per caso. Complice un’edizione della Settimana Enigmistica. "Sulla copertina della rivista c’era la sua foto", ha spiegato Niko. "Mio nonno materno non resistette più, lo indicò e mi disse: ‘Quello è tuo padre’". Lui però "era già sposato", e per tutta la vita non avrebbe rinunciato "né a sua moglie né a me (Niko, ndr) e a mia madre. Coltivò due famiglie".

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La notizia del figlio illegittimo venne poi fuori per ‘colpa’ di un servizio fotografico: "Sì, pubblicarono delle foto che lo ritraevano assieme a mia madre. Ammise di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, poi nel 1997 volle riconoscermi ufficialmente…Non fu facile all’inizio. I miei compagni di scuola mi prendevano in giro, facevano battute sulle auto di lusso che qualche volta mi portavano a scuola, sugli autisti. Una volta mi portò a Disneyland e l’autista ci lasciò proprio sotto alle Montagne Russe che io volevo provare. Ero sbalordito".

Insomma, il rapporto tra Niko e Toto Cutugno è stato complesso e altalenante. Un mix di stupore e incomprensioni, riassunto bene da un aneddoto raccontato ancora dal ragazzo. Da bambino, ha spiegato Niko, "era come aspettare Babbo Natale: pieno di doni ma poi destinato a scomparire per un po’…non percepivo una vera presenza, con i suoi lati buoni e cattivi, ma una festa che si rinnovava e che, puntualmente, poi finiva. Lunghe assenze, grandi regali, inevitabili addii".

La malattia di Toto Cutugno raccontata dal figlio Niko

Nella vita di Niko, tra alti e bassi, c’è stata anche la convivenza con la vecchia e la malattia del padre. "La prima volta che gli hanno trovato un tumore avevo diciott’anni", ha detto il giovane Cutugno. "L’ha comunque vissuta a modo suo, nel senso che era come se lui quasi non avesse accettato questa cosa e quindi, invece di fare un decorso come tutti, non si è mai fermato e non si è preso del tempo per curarsi e per stare tranquillo. Mi ricordo che faceva la chemio durante la settimana e poi il weekend andava a fare i concerti, addirittura anche quando perse i capelli si era inventato questa cosa che era per partecipare a una fiction".

Sono stati 15 lunghi anni di lotta contro il tumore, per Toto. E alla fine il cantante, nel 2023, si è dovuto arrendere: "Era una cosa che mi metteva grande paura il pensiero del dopo, perché è sempre stata una figura per me centrale. E quindi questo passaggio, questo messaggio se vogliamo chiamarlo così, non è stato tanto verbale ma è stato il fatto che comunque abbiamo condiviso letteralmente gli ultimi giorni della sua vita. Con grande tenerezza, con grande affetto. Spesso in silenzio, ed è stata proprio la presenza a curare un momento comunque drammatico come la fine di una vita".

Chi è Niko Cutugno

Oggi Niko Cutugno ha una carriera tutta sua. Ha fondato "Breathwork Coach", un progetto di crescita personale attraverso il respiro. E ha una compagna che ama. "Tante cose le ho risolte", ha detto lo stesso Niko. "Ma ho capito che qualche volta a mancarti di più è chi nella tua vita c’è stato di meno. Non è giusto, ma sono onesto"


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