Cuori 2, Pilar Fogliati: “Delia a pezzi, ma qualcuno la farà sorridere di nuovo”

Tornano da domenica 1 ottobre su Rai Uno le vicende professionali e sentimentali dei cardiologi protagonisti di una delle fiction più apprezzate della scorsa stagione

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

cuori 2 pilar fogliati
Fonte: uff stampa

I medici protagonisti di Cuori, tornano su Rai Uno da domenica 1 ottobre in prima serata. Una delle fiction più apprezzate della scorsa stagione, ispirata alla storia dell’equipe di cardiochirurghi di Torino impegnata nella sfida con quella di Christiaan Barnard per realizzare il primo trapianto di cuore al mondo, e più in generale a cercare soluzioni pionieristiche per salvare più vite possibili, continua a seguire le appassionanti vicende professionali e personali dei medici, a iniziare da quelle della protagonista femminile, la dottoressa Delia Brunello, interpretata da Pilar Fogliati. Una brillante cardiologa che si fa strada in un contesto ancora piuttosto diffidente verso le donne, in un’epoca di grandi rivolgimenti sociali e che deve gestire anche una vita sentimentale piuttosto complicata, in cui si affaccerà anche un nuovo personaggio. In questa intervista all’attrice ci siamo fatti raccontare cosa aspettarci dalla seconda stagione di Cuori e com’è indossare i panni della caparbia dottoressa che affronterà nuove sfide professionali e nuove tempeste sentimentali.

Cuori, intervista a Pilar Fogliati

Pilar Fogliati come ritroveremo il personaggio di Delia in Cuori 2? La vedremo cambiata? Cosa ci puoi spoiler are?

Delia la ritroviamo sicuramente molto provata, ma allo stesso tempo più matura dal punto di vista sentimentale. La storia ricomincia da dove l’avevamo lasciata, quindi da una donna che ha trovato la forza di essere più onesta nei confronti di Corvara. In questa seconda stagione la vedremo anche scoprire il suo lato materno, grazie a una paziente che le chiederà di prendersi cura della sua bambina e questa cosa di prendersi cura di qualcun altro risveglierà in lei molti tumulti. La vedremo veramente a pezzi, povera Delia. Ma poi arriverà una persona, un commissario, che riuscirà a farla di nuovo sorridere e a riportare un po’ di leggerezza nella sua vita.

Questa fiction, per quanto romanzata, è ispirata a una storia vera, la conoscevi? E come ti sei approcciata a un ruolo che ti richiede di immergerti in un contesto realmente esistito?

No, la storia non la conoscevo, l’ho scoperta grazie a Delia. Penso che una delle cose più belle del lavoro di attrice sia la possibilità di fare esperienze diverse, anche lontanissime dalla tua realtà. Cuori mi ha permesso di immergermi in un periodo storico che non ho vissuto, ma di cui comunque tutti noi siamo ancora il "risultato". Non sono passati moltissimi anni dal momento in cui si svolge l’azione della fiction: la generazione che raccontiamo è quella dei nostri nonni, una generazione con cui condividiamo ancora il tempo, gli spazi di vita. Per prepararmi, oltre alla storia dell’equipe medica, mi sono documentata per capire il più possibile dello spirito di quell’epoca.

E cosa hai scoperto?

E’ stato molto interessante, soprattutto poi riflettendo sulle differenze con l’oggi. In quel momento storica c’era una grande voglia di sfondare i muri, di proiettarsi nel futuro, nelle nuove possibilità. Si puntava ad andare sulla luna, a trapiantare i cuori, a mettere le zip sui vestiti. Si esplorava e portava avanti tutto ciò che era considerato moderno, pioneristico, che guardasse oltre e puntando sempre più in alto. E poi le idee, che venivano gridate per abbattere i muri, per farsi ascoltare, perché non c’era altro modo che gridare, basti pensare al movimento femminista. E’ interessante, perché trovo questo spirito in antitesi con quello che viviamo oggi. Anche ora c’è ribellione e c’è rabbia ma ha un sapore molto diverso, e forse si grida poco.

Il personaggio di Delia Brunello in Cuori racconta appunto anche i cambiamenti sociali e il tema dell’emancipazione femminile, come vedi la situazione da giovane donna di oggi?

"La situazione, rispetto a quegli anni è sicuramente molto migliorata proprio grazie a chi è venuto prima di noi, alle donne della generazione di Delia. Però, se siamo qui ancora a parlarne vuol dire che ci sono ancora argomenti aperti e c’è ancora da fare. Il giorno in cui smetteremo di parlarne allora sì, il discorso sarà chiuso perché l’emancipazione e la parità sarà pienamente raggiunta".

Nel tuo campo in particolare come vanno le cose, in relazione a questo?

"Il campo degli attori è molto diverso da altri settori professionali, perché ciò con cui lavori sei tu, devi raccontare delle storie che riflettano la realtà e coinvolgono, e le storie sono storie di uomini e donne. Quindi secondo me nel nostro campo c’è meno un problema di disparità, o almeno io personalmente, sinceramente, non lo sento. A volte sento dire che i ruoli femminili sono meno belli o secondari, ma io personalmente non posso proprio lamentarmi, basti pensare a Delia Brunello, che è un bellissimo ruolo. E la cosa più importante è che i bei ruoli femminili sono sempre di più. Pensiamo alla fiction e pensiamo a Imma Tataranni, Lolita Lobosco e tanti altri in questo momento".

A proposito di Imma Tataranni, in questo inizio di stagione piuttosto zoppicante dal punto di vista degli ascolti per molti programmi, il prodotto fiction continua a essere molto seguito dal pubblico, secondo te perché?

"La fiction si sta avvicinando al cinema in termini qualitativi. Penso che questo succeda anche perché i gusti del pubblico sono cambiati. Credo che il pubblico sia diventato più esigente. E credo che questo abbia fatto bene ai prodotti, perché ha spinto le produzioni a spostare sempre più l’asticella verso l’alto, perciò abbiamo fiction sempre migliori dal punto di vista qualitativo".

Tornando a Cuori e alla tua Delia Brunello, in cosa ti somiglia e in cosa, invece, la senti lontanissima?

Delia, al contrario di me, è molto perentoria e ferma sul lavoro, io ho le idee più chiare quando gestiscono le mie questioni private, sull’amore per esempio(esattamente al contrario di lei). Le invidio anche il suo essere impulsiva dal punto di vista sentimentale, anche su questo è tutto il contrario di me. Una cosa in cui mi rivedo invece è il suo romanticismo, il suo essere passionale e sentimentale, il suo tuffarsi dentro le sue emozioni. E anche nella capacità che ha di non confondere mai i piani della vita sentimentale e di quella professionale.

Secondo te quali sono gli elementi che hanno consentito a Cuori di conquistare il pubblico?

Penso che la storia, le storie, raccontate in questa serie da una parte abbiano fatto un patto con la realtà, ma allo stesso tempo non hanno rinunciato a regalare un po’ di sogno, e questo è il fascino di un melò molto ben equilibrato. Poi c’è l’elemento del medical drama. Gli ospedali sono dei luoghi intrisi di emozioni, sentimenti, situazioni con cui è impossibile non empatizzare. Dai riscontri che ricevo anche nei messaggi di chi mi scrive, ovviamente spicca anche l’apprezzamento per l’ ambientazione e la ricostruzione di un’epoca. Chi l’ha vissuta ci torna in qualche modo con piacere, e chi non l’ha vissuta la scopre. E un altro elemento che coinvolge tanto secondo me è il racconto delle complesse vicende sentimentali di Delia che è una persona divisa tra due grandi amori, entrambi sinceri e importanti. E’ una cosa che capita nella vita reale, anche se in pochi lo ammetterebbero è umano, e penso che la scelta di raccontare in modo non ipocrita una situazione che può capitare, anche se non moralmente imperfetta, abbia colpito il pubblico.

A te è mai successo?

Succede più spesso di quanto si creda, è umano, può capitare.

Da giovane artista che sta emergendo grazie al suo talento, secondo Pilar Fogliati, cosa ci vuole oggi per farsi notare in un mondo dello spettacolo dove tutto sembra un po’ già visto?

Coraggio. Non bisogna aver paura di proporre le cose nuove, diverse. Io ci sono passata, ho avuto fortuna, ma posso dire per la mia esperienza che in questo momento le case di produzione hanno tanta fame di idee e le porte sono aperte per chi ha il coraggio di proporre novità. Io sono solo un minuscolo esempio tra i tanti, ma sento che in questo momento c’è voglia di aprirsi al nuovo e ci sono possibilità per proporsi, più di quanto successo in passato.

Sei attrice ormai di una certa popolarità, hai scritto diretto, interpretato un tuo film, qual è il prossimo sogno professionale di Pilar Fogliati?

E’ una domanda che mi mette sempre in crisi. Per me, già solo continuare a onorare quello che mi è accaduto fino ad oggi è un traguardo importante. Sicuramente l’idea di poter essere autrice oltre che attrice mi piace moltissimo, è un grande privilegio. Spero di imparare sempre di più a farlo e assorbire sempre di più dai maestri. Io ho avuto la fortuna di essere stata aiutata a scrivere il mio film da Giovanni Veronesi, quindi quello che spero nel futuro è anche di continuare a fare degli incontri incredibili con maestri generosi da cui imparare il più possibile.

Perché il pubblico dovrebbe sedersi davanti alla tv a guardare Cuori2 domenica sera?

Ma come perché? Mica vorrete perdervi il fatto di sapere se vincerà il cuore o la ragione?! E’ il paradosso del mondo, e sotto sotto è il tema di questa fiction.


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