Altro che addio a Sanremo, Amadeus sprinta verso il sesto Festival (grazie a un alleato inatteso)

I discografici escono allo scoperto e sono pronti a supportare la conferma del direttore artistico anche per l’edizione del prossimo anno: “Ha fatto un lavoro incredibile”

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Ormai lo pensano davvero tutti. Amadeus, attuale Direttore Creativo del Festival di Sanremo, ha rivoluzionato la kermesse, raggiungendo livelli inimmaginabili, e portandola oltre le più rosee aspettative. La rivoluzione di Amadeus, e lo svecchiamento del format del Festival, erano visibili già dal suo primo anno. Ma novità dopo novità, edizione dopo edizione, il conduttore e DJ è riuscito nell’impossibile, trasformano il successo in un vero e proprio fenomeno di massa e di costume, atteso tutto l’anno come una vera e propria festa. Non sono arrivate quindi a caso le successive riconferme per dirigere Sanremo per ben cinque anni di fila, accettate di buon grado dallo stesso conduttore. Ma ora sembra arrivato un punto conclusivo, o forse no?

Festival Sanremo, l’appello dei discografici

È dalla scorsa edizione che Amadeus ricorda che il 2024 sarà il suo ultimo anno nel progetto. Ma tutti si chiedono se non arriverà prima o poi la sua riconferma per nuove edizioni. Era stato chiesto all’uomo se non volesse magari limitarsi a lavorare nel dietro le quinte lasciando la conduzione ad altri, per incentivarlo a continuare con meno responsabilità, ma Amadeus aveva già detto che, sotto consiglio di Pippo Baudo, non lo avrebbe fatto, dal momento che bisogna essere coinvolti a suo avviso in ogni fase del progetto. Ma l’insistenza di varie categorie di professionisti che lavorano con Sanremo potrebbe essere il punto di svolta per farlo tornare nel 2025. Ormai alle porte di Sanremo 2024, i discografici aspettano una riconferma di Amadeus anche per il 2025. "I risultati di Amadeus parlano da soli: siamo a oltre 120 dischi di platino nelle sue edizioni che sono più di tutti quelli raccolti dalle canzoni passate nei festival dei dieci anni precedenti. Amadeus ha fatto un lavoro incredibile e non si può negare che ci sia l’interesse a vederlo confermato anche per il sesto festival", dice all’Adnkronos Enzo Mazza, il Ceo di Fimi, la Federazione dell’industria musicale italiana.

Le ragioni del suo trionfo

Parliamo di un investimento importante per figure professionali di questo tipo, per cui è fondamentale che l’evento abbia una risonanza come quella ottenuta negli anni di Amadeus: "Per l’industria musicale italiana Sanremo vale sul complesso dei ricavi annuali intorno al 2%. Sostanzialmente, dall’1% di qualche anno fa, adesso è arrivato intorno al 2%. Teniamo conto che sono anche cambiati un po’ i modelli: una volta l’artista usciva con l’album, adesso c’è una predilezione per i singoli, per le singole canzoni, anche perché il modello dello streaming è legato a questo tipo di prodotto e quindi sono un po’ cambiate anche le dinamiche economiche. Però sicuramente è cresciuto rispetto al passato grazie all’innovazione che c’è stata sul fronte del Festival", continua il CEO di Fimi.

"Sanremo è diventato un fenomeno sicuramente che attira tutti i cantanti delle nuove generazioni, non c’è più quella risposta sostanzialmente negativa che c’era qualche anno fa all’andare in gara. Una delle prove di questo entusiasmo mostrato dagli artisti è il fatto che negli ultimi tre anni l’artista con l’album più venduto dell’anno è in gara a Sanremo, abbiamo avuto Rkomi nel 2022, Lazza nel 2023, adesso abbiamo Geolier. Qualcosa di inedito rispetto agli anni precedenti. Questa è una cosa che fino a tre anni fa era abbastanza inimmaginabile", conclude Mazza.


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