Chiara Ferragni, il terremoto social dopo lo scandalo spaventa gli influencer

Tutte le vicende che hanno travolto l’imprenditrice dopo il pandoro-gate rischiano di mettere in crisi il settore: urge trasparenza e credibilità

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Il ritorno di Chiara Ferragni sui social ha accantonato, almeno per il momento, la serie di accuse e scandali che hanno travolto l’influencer cremonese nell’ultimo periodo. Dopo il Balocco-gate, la donazione "riparatrice" e l’ormai celebre video di scuse, l’imprenditrice – nella morsa della giustizia – è tornata nel mondo del web senza rispondere alle infinite bufere che la vendita "benefica" dei pandori ha sollevato, preferendo lasciar parlare i suoi avvocati e dichiarandosi a disposizione delle autorità per chiarire. Come evidenziato da un articolo pubblicato nella giornata di oggi su La Repubblica, però, il suo passo falso è destinato a lasciare numerosi strachichi e livello economico (e non) nel mondo degli influencer, per il quale si sta per aprire una vera e proprio nuova era. Scopriamo tutti i dettagli.

Chiara Ferragni e il terremoto per gli influencer

Dopo lo scoppio dello scandalo del pandoro-gate e l’accusa di truffa aggravata, la figura di Chiara Ferragni è stata completamente travolta da una sorta di effetto domino: le uova di Pasqua, la donazione alla Onlus Soleterre, la bambola Trudi, presunti follower fasulli e numeri gonfiati, collaborazioni saltate e tanto altro. L’influencer cremonese è finita sotto la lente d’ingrandimento della giustizia, ma non solo: come raccontato oggi da La Repubblica, infatti, la "caduta" di Chiara Ferragni ha destato preoccupazioni nell’intero settore. L’immagine della "ambasciatrice popolare" vicina ai social e al suo pubblico, che fa della spontaneità il suo punto di forza, rischia di essere stata macchiata per sempre. Il futuro, come detto, si fa sempre più incerto, ma lo scenario non è per questo meno allettante per alcuni colleghi. "La pubblicità via social (l’influencer marketing) conosce il primo terremoto della sua giovane storia" scrive il quotidiano, evidenziando come un mercato esploso durante il periodo della pandemia grazie allo shopping online si trovi per la prima volta davanti a un bivio.

Il crollo di Chiara Ferragni – in grado di generare oltre 2 milioni e 444mila interazioni con soli cinque post per il brand "Passione Unghie", per esempio – potrebbe così lasciare spazio a una nuova leva di "seconda generazione": "Nuovi influencer – oggi acerbi – si infileranno nel vuoto di magnetismo che la sua caduta può creare" spiega La Repubblica, evidenziando come la concorrenza non mancherà (ogni 100 persone residenti in Italia, il 2,22% prova a consacrarsi come influencer, la media più alta d’Europa dopo la Russia), ma dovrà attenersi a nuove regole in arrivo. Come già richiesto dall’Antitrust a Meta lo scorso novembre, servirà più trasparenza: niente follower "comprati" e numeri gonfiati, nessuna pubblicità occulta (senza l’hashtag #ad o #adv), ma chiarezza per restituire credibilità a un mondo ancora troppo giovane per non averne bisogno.


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