Caso Giletti, la testimonianza dell'ex pm Di Matteo: nuove rivelazioni

L'ex pm Nino Di Matteo ha confermato la testimonianza del conduttore, secondo il quale l'editore voleva organizzare un incontro con il Cavaliere.

Letizia Bonardi

Letizia Bonardi

Web Content Editor

Content Editor e aspirante giornalista, appassionata di arte e libri con un amore per la scrittura scoperto quasi per caso.

Non si fermano le indagini dei i pm di Firenze Luca Tescaroli e Luca Turco sul coinvolgimento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri nelle stragi di mafia degli anni ’90. La vicenda ha tra i suoi protagonisti anche Massimo Giletti, che si stava occupando dell’inchiesta nelle ultime puntate di Non è l’Arena e, per questo, è stato immediatamente fermato: il programma è stato chiuso, anche se l’editore Urbano Cairo nel suo interrogatorio ha affermato che le motivazioni sono strettamente economiche. Ora, però, sono emersi nuovi dettagli sulla vicenda, e un nuovo testimone ha confermato la versione di Giletti: facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda.

Nino Di Matteo sostiene Massimo Giletti: la testimonianza

Il 28 giugno, Urbano Cairo è stato interrogato dagli inquirenti. Oltre ad aver dichiarato di aver improvvisamente chiuso Non è l’Arena per motivi strettamente economici, a causa dunque degli ascolti troppo bassi, il patron di La7 ha anche risposto ad una domanda ben precisa dei pm: "Lei ha mai chiesto a Giletti di incontrare Berlusconi, dicendogli che gli voleva parlare?". Cairo ha negato tutto: "No, ho detto che avrei provato a organizzare una cena per verificare se fosse interessato a partecipare alla trasmissione, ma non se ne fece nulla". Massimo Giletti, però, non era d’accordo con le affermazioni del proprio editore, e durante uno degli interrogatori di cui è stato protagonista ha dichiarato: "Cairo mi chiese di incontrare Berlusconi, e la cosa mi turbò molto. Ero talmente sorpreso e preoccupato che decisi di confidarmi con Nino Di Matteo". In seguito a questa testimonianza, rilasciata dal conduttore il 18 luglio, gli inquirenti hanno deciso di sentire anche Antonino Di Matteo, ex pubblico ministero, in qualità di persona informata sui fatti. E quest’ultimo ha confermato la versione di Giletti. Il 27 luglio è stato ascoltato, e ha dichiarato di aver incontrato il giornalista a marzo, un mese prima della chiusura del programma. In quell’incontro, Giletti gli ha confessato la richiesta di Cairo di organizzare un incontro con Silvio Berlusconi, e il conduttore ha confidato di essere stato turbato da quella richiesta, oltre che di temere di essere seguito.

Le nuove accuse a Salvatore Baiardo

Il verbale che riporta le dichiarazioni di Di Matteo è emerso nella giornata di ieri, durante un’udienza al Tribunale del Riesame di Firenze, durante la quale gli inquirenti si sono occupati dell’appello contro il rigetto del Gip della richiesta di arresto per Salvatore Baiardo. Il favoreggiatore dei fratelli Graviano è ora nuovamente indagato per favoreggiamento a Dell’Utri e Berlusconi, oltre che per calunnia ai danni di Massimo Giletti. In più, sul braccio destro dei Graviano pendono ora nuove accuse: false dichiarazioni ai pm finalizzate a sviare le indagini riguardanti la strage di Via d’Amelio e violazione di segreto per aver parlato con un giornalista. Baiardo, come noto, è stato l’ultimo ospite di Giletti a Non è l’Arena, e la sua presenza potrebbe aver contribuito alla chiusura improvvisa del programma.


Potrebbe interessarti anche