Bruno Vespa, lite furibonda a Porta a Porta e poi urla contro gli autori: “Questi rompiscatole”

Il conduttore ha perso la pazienza con la regia del suo programma per i limiti di tempo e dopo aver preso le difese di Roberto Vannacci in diretta

Pietro Guerrini

Pietro Guerrini

Content editor

Laurea in Lettere, smania di viaggi e passione per i cartoni (della pizza e della Pixar).

Bruno Vespa raggiunge il limite. Nella puntata di lunedì 10 giugno 2024 il giornalista ha condotto lo speciale in prima serata di Porta a Porta su Rai 1: l’appuntamento non solo si è rivelato un sonoro flop in termini di ascolti, ma ha anche portato il conduttore a perdere la pazienza. Dopo un acceso confronto con alcuni dei suoi ospiti Vespa ha infatti inveito contro gli autori del programma che chiedevano di chiudere lo show. Scopriamo cos’è successo e tutti i dettagli.

Porta a Porta, la scenata di Bruno Vespa

In occasione della giornata post-elezioni europee 2024, lunedì 10 giugno Porta a Porta è andato in onda con uno speciale in prima serata. L’appuntamento è stato un clamoroso flop per Rai 1 (crollata al 5,87% di share e 886mila spettatori, superata anche da La7), ma anche una serata complicata per il conduttore del talk show. Vespa ha infatti prima avuto un acceso confronto con il deputato della alla Camera per il Partito Democratico Marco Fufaro, per poi perdere definitivamente la pazienza contro i suoi autori.

Fufaro ha innanzitutto attaccato Roberto Vannacci e la sua candidatura alle elezioni europee 2024, sottolineando il suo passato vicino alla formazione fascista della Decima Mas. "Io penso che sia tutto lecito e legittimo in politica, uno è di destra e l’altro è di sinistra. Però io credo che sia inaccettabile che nel servizio pubblico noi ascoltiamo un parlamentare europeo che dice che la Decima Mas ha avuto una stagione gloriosa" ha puntualizzato il rappresentate del PD. Bruno Vespa, però, ha spiazzato tutti prendendo non solo le difese del generale italiano, ma anche della stessa Decima Mas: "Intanto io non le consento che nel servizio pubblico non si possa ospitare un signore che ha preso 530.000 preferenze. Abbia pazienza. Punto primo. Poi punto secondo, la Decima Mas come ha detto Vannacci ha avuto due momenti. Io dico questo perché lei ha detto che non è possibile far parlare uno così nel servizio pubblico, eh no". Fufaro ha sottolineato come non si possa passare di "stagioni gloriose" se macchiate di crimini di guerra, torture e fucilazioni: "Io credo che un europarlamentare che dica questo e che aggiunga che Mussolini era uno statista sia gravissimo".

Lo sfogo contro gli autori

Dopo la surreale lite con Marco Fufaro, Bruno Vespa si è trovato in difficoltà a contenere i suoi ospiti. Sul finire della serata, il giornalista abruzzese è stato costretto a chiudere per non superare i limiti di tempo della prima serata, ma inizialmente senza successo. Ripreso dalla regia, Vespa ha risposto a tono e particolarmente indispettito, alzando la voce e scagliandosi contro i suoi autori (che gli facevano cenno di chiudere): "Basta per favore dobbiamo chiudere. Mi state facendo cenno, vi ho visto! La smettete? Ecco, basta, per favore. Adesso devo chiudere, perché altrimenti questi rompiscatole…".


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