Angelo Duro in mutande e dito medio: “se questa è satira…”

L’esibizione della “nuova comicità” sul palco dell’Ariston a Sanremo tra “trasgressioni” e vecchi luoghi comuni divide, ma difficilmente fa discutere

Anti-buonista, trasgressore, irriverente e sfacciato. La presentazione di Angelo Duro per Sanremo 2023 era stata altisonante e aveva incuriosito i più; Amadeus, in conferenza stampa, aveva inoltre garantito piena libertà al comico siciliano per la sua performance sul palco dell’Ariston. Nel corso della seconda serata di ieri, il conduttore e direttore artistico del Festival ha sottolineato una volta di più la "forza" dell’esibizione, invitando addirittura i "moralisti" a cambiare canale ("non dite che non ve l’avevo detto. È una vostra scelta libera: non avete cambiato canale? E allora beccatevi Angelo Duro"). Alla fine lo show di Duro è stato più fumo che arrosto: se il pubblico dell’Ariston ha apprezzato e garantito gli applausi, sui social l’opinione pubblica si è divisa, ma non più di tanto: in pochi sono rimasti impressionati dalla "trasgressione" di Angelo Duro, e forse ancora meno hanno apprezzato alcuni toni e vecchi luoghi comuni da parte di colui che doveva portare una "nuova comicità" a Sanremo, ma che verrà ricordato per lo più per essere stato in mutande sul palco.

La comicità di Angelo Duro a Sanremo 2023

Sanremo è terra di monologhi e, tradizionalmente, quello comico è uno dei più ardui; basti pensare ai precedenti, in grado di mettere in difficoltà anche Crozza o Zalone. Ecco perché – soprattutto dopo le parole di Amadeus – circolava grande curiosità riguardo un volto "fresco" come Angelo Duro per la 73esima edizione del Festival, sia per coloro che non lo conoscevano sia per i fan. Come anticipato, però, l’esibizione del comico sa più di nulla di fatto che di altro. A dimostrarlo – più che gli applausi dell’Ariston – sono le reazioni del pubblico social. Il tono "incazzato" condito da imperativi vari destinati al pubblico sul "riflettere" su cose già sentite mille volte non ha funzionato, così come i mille luoghi comuni sul nucleo familiare (fermo, a quanto pare, ai primi Duemila), vecchi stereotipi sul rapporto uomo-donna, una parentesi interminabile sull’andare "a puttane", parolacce gratuite e un paio di gesti – il togliersi i vestiti fino a rimanere in mutande sul palco e il dito medio a fine show – che rischiano di diventare i protagonisti di una performance comica che doveva, in teoria, far riflettere, ma non sembra essersi rivolta a chi ne è in grado. Stamattina si sprecano tweet poco impressionati (stile "trasgredire senza tatuaggi, wow"), nostalgici ("se questi sono i nuovi comici…") ma, soprattutto, disinteressati, perché l’esibizione di Duro è stata più terreno per meme (dal figlio di Amadeus in dormiveglia, svegliato solo dagli applausi, fino ai paragoni del comico seminudo col vestito d Chiara Ferragni) che stand-up comedy.


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