A La7 c'è un problema con il Governo: chi se ne deve andare

Secondo delle indiscrezioni di stampa, da Palazzo Chigi sarebbe arrivato un avvertimento a Urbano Cairo: serve più equilibrio nei talk show. Chi è a rischio

Mentre ancora non sembra essere riuscita a mettere bene le mani sulla Rai, complici un consiglio di amministrazione dove di membri di Fratelli d’Italia non c’è traccia, un amministratore delegato non amico e piuttosto mal disposto a un’uscita poco onorevole e un parterre di dirigenti e direttori che ancora sono espressione della gestione pre-elettorale, Giorgia Meloni sembra aver lanciato un messaggio più efficace a una rete che sta più in là nella tastiera del telecomando.

Secondo un flash del di solito ben informato Dagospia, infatti, al patron di La7 Urbano Cairo sarebbe arrivato un avvertimento, o se si preferisce una raccomandazione all’insegna del pluralismo e dell’equilibrio, affinché la programmazione diventi un po’ meno "anti-governativa".

Secondo il sito di Roberto D’Agostino, l’imprenditore "ha un grosso problema con il nuovo potere di Palazzo Chigi e si chiama La7 e i suoi talk". Analizzando i programmi di approfondimento e discussione dell’emittente – e quindi escludendo dal discorso il telegiornale di Enrico Mentana – "tolto Giletti, i vari Gruber, Floris, Formigli, Merlino, Parenzo-De Gregorio, Propaganda Live, eccetera, sono tutti in modalità anti-governo".

Alla luce di questo sbilanciamento, a Cairo sarebbe arrivato un avviso: "Per la prossima stagione, l’editore del ‘Corriere’ ha capito (meglio: gli hanno fatto capire) che deve trovare un saggio equilibrio: metà opposizione, metà Governo…". Chi abbia recapitato la raccomandazione non è dato sapere ma forse ancora più interessante sarebbe capire se il nuovo bilanciamento tra posizioni ideologiche prevedrà nuovi ingressi in palinsesto (ma a vedere la programmazione non sembra esserci molto spazio per delle aggiunte) o se qualcuno dovrà accomodarsi in panchina o fare le valigie.


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