Tale e Quale Show, Carlo Conti: "Torniamo all'insegna della leggerezza"

Il conduttore racconta le novità della tredicesima edizione del programma, e svela i retroscena sul forfait di Cristina Scuccia

Valentina Di Nino

Valentina Di Nino

Giornalista

Romana, laurea in Scienze Politiche, giornalista per caso. Ho scritto per quotidiani, settimanali, siti e agenzie, prevalentemente di cronaca e spettacoli.

Tredici anni, dodici protagonisti, otto prime serate. Sono questi i numeri della nuova edizione di Tale e Quale Show, in partenza da venerdì 22 settembre in prima serata su Rai Uno. Due le grandi certezze: la giuria formata da Loretta Goggi, Giorgio Panariello e Cristiano Malgioglio e il grande traghettatore: Carlo Conti.

Che racconta così, nella conferenza stampa di presentazione della trasmissione, le novità e le conferme di questo anno numero 13: "La giuria è uno dei nostri punti di forza, a iniziare da Loretta che è l’unica con me dall’inizio e poi tutti gli altri. Malgioglio si può dire che abbia inventato il ruolo del giudice in tv ai tempi de I Raccomandati, e di Panariello che posso dire? Per me è un fratello. Anche Gabriele Cirilli è con noi, con qualche anno di pausa, dall’inizio. Lui e Paolantoni quest’anno sono entrambi ripetenti, ma in più faranno sempre terzetti, quindi ogni settimana si esibirà con loro un terzo elemento". La forza del programma, secondo il suo timoniere, era e rimane anche quest’anno la voglia di divertirsi e di mettersi in gioco dei concorrenti: "la gara c’è", dice Conti, "ma è relegata con i punteggi alla fine puntata, perché show è la parola chiave di questo programma che vuole essere innanzitutto un varietà all’insegna della leggerezza. Per me la cosa più importante è mettere davanti al tv la maggior parte dei componenti della famiglia".

Sui risultati, sempre ottimi del programma, però il conduttore mette un po’ le mani avanti:" Siamo carichi, sapendo che in questo momento di ascolti che si spandono in mille forme, sarà sempre più difficile fare i grandi numeri, noi puntiamo a fare un bel varietà anche perché ormai c’è rai play, dove tutto è recuperabile e ha meno senso focalizzarsi solo sui numeri della mattina dopo".

Certo è che, dopo dopo edizioni, la formula non ha ancora per niente stancato il pubblico: "Io penso che sia doveroso per un programma andare al passo con i tempi, intercettare la variazione delle esigenze e degli interessi del pubblico, e questa è la formula del successo. Ogni anno portiamo qualche piccola novità per restare al passo con i tempi. Tale e quale sembra sempre uguale, ma il cast cambia sempre, poi per esempio, abbiamo capito negli ultimi anni che il pubblico vuole leggerezza e abbiamo premuto di più l’acceleratore su questo aspetto. Poi ovviamente abbiamo puntato sempre più anche al pubblico dei social, solo così tiene a galla un programma per tanto tempo. E’ un lavoro difficile, ma quando l’idea di base è forte è più facile attualizzarla di anno in anno".

Introducendo il cast di quest’anno, che vede tra i concorrenti Maria Teresa Ruta, Jasmine Rotolo, Pamela Prati, Scialpi, Gaudiano, Lorenzo Licitra, Ginevra Lamborghini, Alex Belli, Ilaria Mongiovì e Jo Squillo, Carlo Conti spiega:

"La scelta del cast è sempre fondamentale e sempre più difficile. Quest’anno abbiamo un cast con persone che hanno una carriera lunga e hanno fatto di tutto, e altre persone molto più giovani che dimostreranno di avere un gran talento. Maria Teresa Ruta mi fa piacere averla, perché esattamente 30 anni fa abbiamo lavorato la prima volta insieme. Anche di Jo Squillo sono felicissimo: l’ho convinta dopo che un’ altra persona ha detto no".

Malgioglio su Cristina Scuccia: "Non voleva personaggi trasgressivi? Ma se ha cantato Like a Virgin con l’abito da suora!"

L’altra persona, la ‘convitata di pietra’ della presentazione della nuova edizione di Tale e Quale Show è Cristina Scuccia, la ex suora che all’ultimo momento ha dato forfait. Carlo Conti non fa polemiche e definisce la scelta legittima. "Su Cristina Scuccia, non c’è polemica", dice il conduttore, "Sono scelte che ha ritenuto di fare. Gli agenti avevano messo alcune condizioni che però non potevamo accettare, e con grande serenità ha deciso di non prendere parte al programma, è una legittima scelta".

Se Carlo Conti fa il pompiere, ci pensa Cristiano Malgioglio ad alimentare il fuoco della polemica. Il giudice, come suo solito, si esprime senza peli sulla lingua e dice:" La mancanza di suor Cristina io non la sento, se devo dire quello che penso, a me di suor Cristina non me ne frega niente. Mi interessa molto di più Jo Squillo". E poi aggiunge, su precisa domanda: "Quello che mi ha fatto arrabbiare di Cristina è che ha sostenuto che il problema suo era che non voleva interpretare personaggi trasgressivi. Ma come? Ma se è andata a fare The Voice con il velo e poi ha cantato addirittura Like a Virgin con il velo, quello sì che era eccessivo! Se aveva questi problemi non poteva cantare cose diverse, che ne so, Finché la barca va? Lei voleva fare personaggi che piacessero a lei, ma qui non funziona così, sarebbe scorretto per tutti gli altri, ecco cosa mi ha fatto arrabbiare.

Il peso della politica? Io faccio il giullare e ho avuto sempre carta bianca

Altro tema toccato in conferenza stampa è quello relativo al balckface, la pratica per cui un cantante bianco per imitare un cantante nero dovrebbe ‘colorarsi’, una pratica che viene considerata offensiva e che quindi è stata aggirata da qualche anno dalla trasmissione, invitando artisti di colore. Quest’anno la scelta è caduta su Jasmine Rotolo, cantante e figlia di Stefania, showgirl popolarissima negli anni ’70 e morta prematuramente. Dice Carlo Conti sulla scelta della cantante

" A Jasmine, voglio dire grazie, ammiravo tanto tua madre. Poi c’è la questione del blackface, con cui sapete, io non sono d’accordo ma mi adeguo. E quindi prendiamo ogni anno una persona che è "più scura di me" in modo da farle interpretare artisti della black music. Io non sono d’accordo, spero che poi se le toccherà fare una cantante bianca non si offenda nessuno". E poi, su domanda, approfondisce: "Ho accettato l’ndicazione della produzione e capisco benissimo che nel mondo ci sia una sensibilità diversa dovuta a situazioni diverse e che questo rappresenti un problema grosso per carità, perché poi tutto è collegato al concetto di rispetto delle persone, la cosa più importante. Detto questo, su cui non ci sono dubbi, in un varietà come Tale e Quale penso che nessuno si sarebbe potuto scandalizzare se un bianco avesse interpretato un nero, io lo trovo eccessivo considerando il contesto di un varietà in Italia, ma ci siamo adeguati e poiché mi pareva ghettizzante rinunciare a fare artisti black, abbiamo trovato il modo di farlo non offendendo la sensibilità di nessuno".

Alla domanda se, in questi mesi di grandi rivolgimenti e polemiche in Rai, abbia sentito più forte il peso della politica, Carlo Conti risponde:

"Io faccio il giullare, ho sempre avuto carta bianca. Credo di essermi conquistato stima e fiducia dei direttori che si sono avvicendati. Io quando arrivano mi presento con il mio lavoro e un certo prodotto, che è sempre il varietà. Io non lancio proclami o idee poi può capitare di esprimere delle prese di posizione personali, mai partitica. In tutta questa alternanza e queste discussioni, comunque vi annuncio che il mio contratto è stato rinnovato e ringrazio azienda per avermi dato altri tre anni fiducia. Un contratto che quindi mi porterà al traguardo dei 40 anni in Rai dal mio esordio in Disco Ring nel 1985".

Una militanza lunghissima, che chissà quanto ancora si allungherà, tanto che arriva la domanda sul futuro di Tale e Quale: come vede il suo timoniere questa trasmissione di grande successo tra dieci anni, si vede ancora conduttore? "Io avrò 72 anni e al limite farò il giudice con Loretta Goggi e Malgioglio e magari il programma lo condurrà uno dei tanti giovani bravi che ci sono in giro, per esempio Andrea Dianetti che abbiamo visto l’anno scorso, penso che farà strada, per non citare nomi più giovani ma già affermati come Cattelan, Alvin, Ossini, Liorni, ci sarà solo l’imbarazzo della scelta".

E, in tema di futuro non manca chi vorrebbe di nuovo vederlo sul palco dell’Ariston, lui risponde: "Mai dire mai, ma lo dico per Sanremo come per qualsiasi altra cosa, che so, potrei dirlo per Linea blu o per la Domenica sportiva, di certo non ripristinerei la gara, una delle cose migliori fatta da Amadeus è la scelta di non fare più eliminazioni e fare arrivare tutti in fondo".


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