Selvaggia continua la guerra fredda contro la Guarnieri: "Ripigliati", e le sottolinea gli errori lessicali

La Lucarelli non lascia correre le frecciatine della Guarnieri, e la punge subito sul vivo accusandola di averla tirata in ballo ingiustamente e criticando il suo lessico

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Nei giorni scorsi si è consumata una vera e propria polemica, che ha visto da una parte la giornalista Elena Guarnieri, vittima di alcuni sfottò ma forse troppo suscettibile, e dall’altra i giornalisti Fabio Salamida e Selvaggia Lucarelli. Tutto è nato quando una Guarnieri visibilmente commossa, in diretta da funerali di Berlusconi, ha fatto sentire al pubblico da casa i cori della gente a Piazza Duomo, che proprio in quel momento si son trasformati in un: "Chi non salta comunista è". La circostanza ha messo la giornalista in una difficile posizione, soprattutto quando il video è stato ricondiviso da Selvaggia e criticato da Salamida. Lei ha quindi attaccato duramente i due giornalisti dando loro degli ipocriti e dei ridicoli, concludendo con un: ""Il problema sono le parole disgustose scritte da quel pseudo giornalista e avvallate dalla signora. Ma come, si indigna che io prontamente in diretta non stigmatizzo il coretto e poi lei lascia scrivere ad un collega sulla sua pagina certe porcate?" Ovviamente non è tardata ad arrivare velocemente la risposta della Lucarelli.

Selvaggia sul piede di guerra

La Lucarelli poteva esimersi dal rispondere alla collega? No, soprattutto quando le viene servita la risposta perfetta sul piatto d’argento. Selvaggia comincia rispondendo alle accuse: "La giornalista riprende il mio post, ci attacca uno dei 3500 commenti e ‘Sciacalli’, ‘Sessismo’, ‘Ordine dei giornalisti’. Capisco che si debba continuare a recitare la parte dell’orfana inconsolabile, ma ripigliati figlia mia". Poi continua chiarendo di essersi limitata a ricondividere il video, facendo solo riferimento ai cori da stadio, per poi rispondere direttamente all’ultimo commento della collega: "E continua a fare tutto da sola. Io non ho scritto da nessuna parte che lei avrebbe dovuto stigmatizzare, anche perché mi pare evidente la sua adesione culturale al coro. Ma soprattutto, qualcuno le spieghi che AVVALLARE vuol dire insabbiare, mentre suppongo che lei intendesse dire AVALLARE/AVALLATE. Chi non salta ignorante è". Insomma, questa guerra mediatica sembra bel lontana dal concludersi, con fazioni di telespettatori che appoggiano l’una o l’altra giornalista, e qualcuno un po’ più illuminato che invece sottolinea come sia triste che il mondo del giornalismo sia arrivato a questo: colleghi che si attaccano vicendevolmente, perdendo il focus sulla notizia e il valore del servizio reso con il loro mestiere.


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