Nino Benvenuti: l’amore con la miss Nadia Bertorello, la moglie tradita, l’infanzia da esule

Sottotitolo lungo: Dal titolo mondiale alla figlia avuta fuori dal matrimonio, passando per l’infanzia da profugo: il ritratto senza filtri di Nino Benvenuti.

Riccardo Greco

Riccardo Greco

Web Editor

Si avvicina all'editoria studiando all'IED come Fashion Editor. Si specializza poi in Comunicazione digitale, Giornalismo e Nuovi media presso La Sapienza, collaborando con alcune testate ed uffici stampa.

Ad un mese dalla sua morte, va in onda stasera su Rai 2 Nino Benvenuti – Il combattente del cuore, un documentario che ripercorre la storia di uno dei più grandi pugili italiani. Ma non è solo una celebrazione sportiva: dentro c’è tutto, anche quello che Benvenuti non ama raccontare. A tal proposito, in attesa del documentario scopriamo alcuni retroscena poco noti sulla vita del celebre sportivo.

Nino Benvenuti: l’amore clandestino con Nadia dopo il titolo mondiale

Quando nel 1967 conquista il titolo mondiale, Nino è già padre di tre figli e marito di Elisabetta, la donna che ha sposato a vent’anni. È un’icona: bello, elegante, vincente. Ma incappa in un errore. Infatti a 29 anni incontra Nadia Bertorello, una miss di soli 19 anni. Tra loro è passione immediata. Lei resterà subito incinta. Lui, però, preso dal panico e dal peso dell’immagine pubblica, si tira indietro: "Quella era un’Italia bigotta. Intrisa di moralismo. Essere un campione significava anche essere un marito esemplare, pena perdere il mio pubblico", confessò al Corriere. Lasciata praticamente solo, e non potendo sistemare le cose con lui, Nadia parte per la Francia, dove nel 1969 nasce Nathalie. Una figlia che lui non riconosce e che cresce lontana, senza sapere chi è davvero suo padre. Per lui non fu semplice: "Ci amavamo e convocai una conferenza stampa deciso ad annunciare che lasciavo mia moglie. Ma sono sempre stato più bravo sul ring che nella vita. Ebbi paura. Deve pensare che vivevo isolato da tutto, protetto dal cosiddetto entourage, e lei minacciava di non farmi vedere più i figli", rivelò nella stessa intervista.

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Il ricongiungimento con la figlia e il matrimonio con Nadia

Passano poi circa trent’anni. Poi, il colpo di scena. Benvenuti entra per caso nella boutique che Nathalie gestisce a Cannes. Non è chiaro se l’abbia fatto apposta o se sia davvero stato il destino. Fatto sta che i due si rivedono, parlano, si riavvicinano. A quel punto lui le chiede scusa, lei accetta le sue scuse, e da lì inizia un nuovo capitolo per la sua vita. Lui e Nadia tornano insieme, arrivando anche a sposarsi nel 1998. Lei, dice oggi, è sempre stata la donna della sua vita. Ma intanto Elisabetta, la moglie storica del campione di pugilato, resta ferita. Insieme a lei, anche i figli non la prendono bene. I rapporti si complicano, e gli equilibri familiari si spezzano.

L’infanzia da esule e il saluto ad Istria

Il campione non ha mai smesso di parlare anche della sua difficile infanzia da profugo. Nato a Isola d’Istria, nel 1938, Benvenuti fugge con la famiglia dopo l’arrivo delle truppe di Tito. "Sono un esule. Ancora oggi non ho una patria", dirà. È una ferita mai chiusa, che si porta dietro anche da adulto, quando diventa un simbolo dello sport italiano. Sul ring ha combattuto e vinto contro i più forti: Griffith, Monzón, Mazzinghi. Ma è fuori dal ring che ha fatto i conti più duri: con i rimorsi, le assenze, le occasioni perse, riuscendo però a riprendere in mano la sua vita alla fine della sua carriera.


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